Marco 6,1-6
mercoledì 31 gennaio 2024
Ipocrisia comunitaria
martedì 30 gennaio 2024
Due storie una fede
Marco 5,21-43
lunedì 29 gennaio 2024
Liberazione dal male
Marco 5,1-20
domenica 28 gennaio 2024
Il male, un agnello e un santo
Dt 18,15-20 Sal 94 1Cor 7,32-35 Mc 1,21-28
Sorpresi dal male, non ci aspettiamo che il male, il maligno sia così vicino a noi. Eppure di riflesso, il male che percepiamo in questo nostro mondo, guerra, distruzione odio, fame, abbandono, violenza, incuria della creazione ecc ... tutto questo male non ci è estraneo. La conseguenza principale di questo male è il peccato di indifferenza. È la nostra scelta di non agire e di non reagire. Restando nella illusoria situazione che quel male non mi tocchi.
Ma il male non è semplicemente assenza di bene; noi cristiani sappiamo che il male è conseguenza del nostro peccato, delle nostre scelte di peccato. Quando il nostro agire è legato o condizionato dalla condizione di peccato, inevitabilmente noi generiamo il male. Male a partire da noi stessi, relazioni tossiche; male nel nostro agire senza pietà e carità che sfocia nell'arida indifferenza; male nel nostro pensare e amare, per cui il mio fratello non è più un fratello ma è colui di cui posso disporre a mio piacimento. E questo capita anche nella Chiesa e nelle comunità parrocchiali.
Sconvolti dal male: poi succede quello che succede oggi, lo sterminio, la guerra, la violenza e le intolleranze. Il male sconvolge i nostri pensieri, al punto di distorcere la verità e la realtà stessa. Al punto di arrivare ad accettare che ci sia un male minore e accettabile, rispetto a un male peggiore. Veniamo sconvolti dal male non sentimentalmente, ma nel nostro riconoscerlo come tale, viene sconvolta la capacità di reagire male con la virtù umana e cristiana della "fortezza”, cioè con il fare il bene.
Scandalizzati dal male: cioè inciampiamo sul nostro male ma non lo riconosciamo come tale per cui siamo solo capaci di un sussulto sordo, che tacita la coscienza ma che non ci libera dal male.
Oggi la Parola ascoltata ci fa incontrare Gesù di fronte al nostro problema originale: il peccato, e con il peccato il male che lo esprime e rivela. Questo esorcismo è il primo miracolo, ovvero atto pubblico di Gesú e della sua "potenza" cioè del suo essere figlio di Dio.
Nel libro della Genesi scopriamo il male come effetto del peccato e si manifesta come vergogna ... l'essere nudi. Poi immediatamente si trasforma in paura di Dio, da cui l’uomo stesso si nasconde e a seguire si infrange anche la fiducia nell’altro, nel fratello.
Il nuovo testamento prosegue nella stessa direzione, per cui gli uomini nel loro agire libero, hanno peccato, e in forza del peccato il male è entrato nel mondo. Dio non è la causa del male morale, però, rispettando la libertà della sua creatura, lo permette e, misteriosamente, sa trarne il bene.
Nel vangelo di oggi il male è descritto come un rumore interno di un uomo, una disarmonia che porta alla disperazione. Quando Gesù agisce, l'uomo abitato dallo spirito impuro si contorce ed emette un grido molto forte. La sua Parola rivela il male in noi, lo fa venire alla luce, per questo a volte ne abbiamo quasi paura. Ma come guarire altrimenti dal male?
Nella nostra società, noi stessi creiamo "spazi cattivi" di compromesso in cui la vita cobita e convive con il male. Questo compromesso blocca il meglio di noi stessi e ci rende incapaci di incontrare il Padre.
Noi però dimentichiamo che abbiamo ricevuto una unzione,che siamo stati liberati dal male, e che abbiamo scelto di lottare per il bene. Nel Battesimo siamo stati uniti con l'olio della forza e della virtù del bene ... l'unzione catecumenale non è un rito vuoto, ma dice la nostra scelta di bene da opporre a ogni suggestione del male. Siamo chiamati a lottare per il bene e a convertire la vita al bene. Siamo, dobbiamo essere segno virtuoso del bene che Cristo porta con sé venendo nel nostro mondo.
La conversione è quindi anche il frutto della liberazione dal male che è in noi; questo è possibile, per tutti, e che proprio questa è la buona notizia che Gesù è venuto ad annunciare.
Gesù, entrando nella sinagoga di Cafarnao, trova un uomo posseduto da uno spirito impuro, il quale, alla vista di Gesù, esce allo scoperto e inizia a gridare.
Ecco, costringiamo il male allo scoperto, smascheriamolo e ripiantiamo nella libertà la scelta del bene, questo a partire da noi, a partire dalla riconciliazione, a partire dalla confessione del nostro peccato.
Gesù è l'agnello che toglie il peccato, ma per togliere il peccato deve entrare in relazione con noi, una relazione forte, libera e intima.
Allora capiamo cosa c'è in gioco, qual è la battaglia che Gesù deve affrontare: la battaglia è quella per riportare l’uomo a Dio, perché il Regno si è fatto vicino, La battaglia di Gesù è quella per restituirci la libertà, perché nessun male ha il diritto di tenerci prigionieri, di possedere la nostra vita. Altrimenti questo nostro mondo sarà sempre più schiavo, ovvero posseduto, dal male.
sabato 27 gennaio 2024
Tra paura e fede
2Samuele 12,1-7.10-17 e Marco 4,35-41
venerdì 26 gennaio 2024
Missione, lupi, agnelli e fallimenti.
2Timoteo 1,1-8 e Luca 10,1-9
giovedì 25 gennaio 2024
Pescatori di uomini
Atti 9,1-22 e Marco 16,15-18
mercoledì 24 gennaio 2024
Compredere e vedere
2Samuele 7,4-17 e Marco 4,1-20
martedì 23 gennaio 2024
Fratelli, sorelle e madri
2Samuele 6,13-15.17-19 e Marco 3,31-35
lunedì 22 gennaio 2024
La bestemmia
2 Samuele 5,1-7.10 e Marco 3,22-30
domenica 21 gennaio 2024
Chiamata senza risposta ...
Gio 3,1-5.10 Sal 24 1Cor 7,29-31 Mc 1,14-20
Cosa significa centralità? Secondo me, per molti, non significa nulla! Perché la Scrittura, la Sacra Scrittura in realtà non ha un "posto fisso", non ha rilevanza nella mia vita. Spesso è solo un corollario, o raccontino domenicale.
Credo che veramente in pochi riconoscono nella Scrittura il veicolo privilegiato con il quale Dio si rivolge a noi, alla Chiesa e al mondo. Dire che Dio usa la “Parola” equivale pure ad affermare che Dio parla, cioè, Dio esce dal silenzio e si rivolge a tutti noi. Il fatto che Dio parli implica che intende comunicare qualcosa di intimo, e di assolutamente necessario, senza la quale l'uomo o la donna, non potrebbe mai giungere a una piena conoscenza di sé stessi né del mistero di Dio».
Le Sacre Scritture, «ospitano, il racconto di quello che i nostri padri nella fede hanno sperimentato e si sono impegnati a trasmettere alle generazioni future». Le Scritture colmano il divario temporale tra la comunità ecclesiale di oggi e la Chiesa primitiva e preparano il cuore a fare la stessa esperienza, la stessa sequela di Cristo, la stessa figliolanza del Padre celeste.
Oggi il Papa invita i parroci a farsi annunciatori della Parola per invitare ogni battezato a custodire e alimentare un rapporto nuovo e particolare con la Sacra Scrittura. Invitando alla lettura frequente, e alla mediazione della Bibbia; ad approfondire la conoscenza dei testi biblici in particolare con riferimento alla lectio divina.
Gesù ti sta chiamando. Ha un messaggio per te. Ci dice: "Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini".
Quel vieni qui ... è un avverbio di luogo importante per collocare la chiamata di Dio? Qui, ora ... dice vieni qui, vicino a me ... non è un Dio lontano che ti chiama chissà da dove e per dove.
Dietro: in quale cammino, in quale direzione... sulle tracce dei suoi passi.
A me: non è un personaggio vago, o illusorio ... é molto concreto e definito.
Questa espressione dice la chiamata nella sua importanza, forse è la più importante che riceviamo nella nostra vita. Quando Pietro, non ascolta più se non sè stesso, Gesù gli ripete di mettersi dietro a lui ...Di non passargli davanti. Di rimettersi nella sequela. Con un'immagine familiare, oggi possiamo dire che di fronte alla chiamata sorgono i primi problemi:
1) la mancanza di carica alla batteria: sono arido, non ho strumenti per capire e comprendere la scrittura, non riesco a interfacciarmi quelle parole.
2) problemi di copertura, di rete: la connessione è disturbata, insufficiente, non ho curato la mia appartenenza alla Comunità e alla Chiesa ... e ora sono sconnesso...
3) il desiderio di ascoltare ... Nel mio cuore quelle parole cadono nel vuoto, perché non ho un desiderio che le trattenga, a cui farle aderire.
Gesù chiama per una proposta ... per una missione, ovvero per la missione: essere pescatori di uomini.
Ecco: quanti uomini avete pescato? Come si pescano gli uomini?
Sapete cosa è la Lampara? È una lampada molto grande che produce una luce intensa, che viene montata sulla barca. I pescatori la utilizzano durante la pesca notturna per illuminare bene l'acqua. In questo modo i pesci vengono attratti in superficie dalla luce e catturati dal pescatore con la rete.
Gesù è la luce per attrarre i pesci .... questa è la tecnica, mostrare Gesù...
Gesù ti sta chiamando! Sta chiamando proprio te, come quel giorno chiamò Andrea e Simone; Giacomo e Giovanni... Un po’ di silenzio. Ascolta la sua voce.
sabato 20 gennaio 2024
È fuori di sé!
2Samuele 1,1-4.11-12.17.19.23-27 e Marco 3,20-21
venerdì 19 gennaio 2024
Stiamo con lui?
1Samuele 24,3-21 e Marco 3,13-19
mercoledì 17 gennaio 2024
Ci attrae ma non ci plagia
1Samuele 18,6-9; 19,1-7 e Marco 3,7-12
Già lo vogliono uccidere
martedì 16 gennaio 2024
Fatti per il sabato (domenica)
1Samuele 16,1-13 e Marco 2,23-28
lunedì 15 gennaio 2024
Perché digiunare?
1Samuele 15,16-23 e Marco 2,18-22
domenica 14 gennaio 2024
Gesù non è un influencer
1Sam 3,3-10.19 Sal 39 1Cor 6,13-15.17-20 Gv 1,35-42
sabato 13 gennaio 2024
A cena col “medico”
1Sam 9,1-4.10.17-19; 10,1 e Marco 2,13-17
venerdì 12 gennaio 2024
La Chiesa deve essere casa
1 Samuele 8,4-7.10-22 e Marco 2,1-12
giovedì 11 gennaio 2024
Incontro allo scarto
1 Samuele 4,1-11 e Marco 1,40-45
mercoledì 10 gennaio 2024
Spendersi per gli altri
1Samuele 3,1-10.19-20 e Marco 1,29-39
martedì 9 gennaio 2024
Parola autorevole
Marco 1,21-28
lunedì 8 gennaio 2024
Venite dietro a me ...
Marco 1,14-20
Di per sé sembra essere inverosimile, Gesù che passa, chiama e i discepoli lo seguono. Una immediatezza irreale … É chiaro che Marco sta rappresentando ciò che é la chiamata a seguire Gesù, e non la sta descrivendo ... Ascoltare la chiamata significa avere attenzione a una parola forte e coinvolgente al punto che chi è chiamato è disposto a tutto anche a staccarsi dal mestiere, dalla professione, dal lavoro, dai genitori, dalla famiglia, dal denaro … si è disposti a rinunciare al piacere immediato dell’affetto.La chiamata porta con sé il cambiamento; la chiamata porta con sé una nuova vita.L’evangelista Marco sente il bisogno di dirci come la chiamata può essere accolta, e come proprio nell’accoglierla non c’è più bisogno di altro.
domenica 7 gennaio 2024
Battesimo nella fede e nell'amore
Is 55,1-11; Da Is 12; 1Gv
5,1-9; Mc 1,7-11
Questa festa del battesimo di Gesù ci fa ricordare il nostro Battesimo.
Ricordare che anche noi siamo stati battezzati e cioè siamo rinati.
Ricordare che nel Battesimo è venuto a noi lo Spirito Santo.
Ed è l'inizio di una esperienza che si chiama fede.
Cosa significa avere fede?
La Fede non è credere semplicemente che Dio esiste.
Ma la Fede è la conseguenza di una relazione che parte dalla mia esperienza umana che si sente toccata, interpellata dall'idea di Dio.
Credere in Dio per noi cristiani significa credere che Dio precede la nostra esistenza e nell'amore ci fa esistere; Lui ci ama. È il sapere che ci ama, e non il sapere che esiste che ci cambia la vita. Questo è vero nella relazione di Fede come anche nella relazione tra di noi.
Noi abbiamo bisogno di sentire di avere un Padre (da dove proveniamo) che ci ama, non ci basta sapere che abbiamo un Padre.
Ed è in questa esperienza di fede, da questa esperienza d'amore che scaturisce il battesimo. Ogni uomo è in se stesso figlio di Dio e generato nell'amore del Padre, ma con il battesimo sono io che mi riconosco in quell'amore del Padre, son io che rispondo SÌ al suo amore e quindi rinasco, perché amare è rinascere.
Che cosa riporta l'evangelista Marco al battesimo di Gesù?
Al Battesimo di Gesù, si ode la voce di Dio: "Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento".
Queste parole, Dio Padre, le rivolge a Gesù direttamente, ma in continuazione anche a tutti i suoi figli e anche a noi: ci dice che ci ama e che noi siamo la sua gioia, il suo compiacimento.
Avere Fede ha a che fare col sentirci amati da Dio e con la gioia che ciascuno di noi è per Dio, è questa condizione e che ci fa vivere e vivere bene, cioè rinascere dall'alto, di nuovo direbbe Giovanni..
Controprova: cosa succede in noi quando non ci sentiamo amati?
Ci ammaliamo, ci deprimiamo, ci aggiustiamo, ci scoraggiamo ... tutto questo accade quando non ci sentiamo amati e quando non siamo la gioia e la felicità di nessuno.
Tanti nostri problemi derivano dalla mancanza di amore e di gioia donata e ricevuta. Anche la maggioranza dei peccati, li facciamo nel tentativo di carpire amore e gioia in modo sbagliato; di sperare di essere amati, di cercare di essere felici.
Ma nessuno può darsi l’amore da solo.
Dio tira fuori il meglio di noi… semplicemente amandoci e fidandosi di noi.
“Io ti amo e mi fido di te” è ciò che ripete. E ce lo ripete anche quando Gli ricordiamo i nostri limiti e le nostre imperfezioni.
“Io ti amo e mi fido di te”. Ci ama contro tutto e contro tutti. La fede che nasce nel battesimo è allora credere in questo amore anche quando quello che accade attorno a noi ci sta dicendo il contrario, perché solo nell'amore possiamo trovare pienezza di vita e salvezza eterna.
sabato 6 gennaio 2024
Epifania del Signore
Is 60,1-6 Sal 71 Ef 3,2-3.5-6 Mt 2,1-12
venerdì 5 gennaio 2024
Vedere cose più grandi!
1 Giovanni 3,11-21 e Giovanni 1,43-51
giovedì 4 gennaio 2024
Lo sguardo che si fa strada in te
1 Giovanni 3,7-10 e Giovanni 1,35-42
mercoledì 3 gennaio 2024
Il gregario e il capitano
1 Giovanni 2,29-3,6 e Giovanni 1,29-34
martedì 2 gennaio 2024
Conosco colui che viene
1Giovanni 2,22-28 e Giovanni 1,19-28
lunedì 1 gennaio 2024
Un nuovo anno ... ancora tempo per cambiare
Nm 6, 22-27 Sal 66 Gal 4,4-7 Lc 2,16-21
Ma il Dio che l’evangelista Luca ci rivela è il Dio della misericordia e del nascondimento, un Dio che vuole essere custodito nel cuore di Maria, come anche nel cuore di ogni uomo e donna che è in questo mondo.
Sono chiare alcune conseguenze di un Dio così:
- Si presenta debole, e non legittima nessuna forma di prevaricazione o di emarginazione.
- Si pone dalla parte dei piccoli, dei poveri e dei diversi, di coloro che gli stereotipi della nostra cultura e società vorrebbero rigettare ai margini, negandone magari l’esistenza.