1 Tessalonicési 3,7-13 e Matteo 24,42-51
giovedì 31 agosto 2023
La gioia della comunità
mercoledì 30 agosto 2023
La vera paternità
1 Tessalonicési 2,9-13 e Matteo 23,27-32
Come un padre verso i figli vi abbiamo esortato, incoraggiato, e scongiurato ... per essere degni di Dio! Ogni fatica pastorale,ogni impegno nell'a nunciare il vangelo non è mai fine a se stesso, ma è per generare figli di Dio,la consapevolezza di essere figli. Ecco che "Rendere grazie" per l'azione evangelizzatrice è un dono, non un atto dovuto, per tutto ció che implica la scelta di fede: per le tradizioni, la Scrittura, il passato, la memoria; tutto apre a un nuovo e vero futuro, quello dei figli di Dio.
martedì 29 agosto 2023
Martirio di un Profeta
Geremia 1,17-19 e Marco 6,17-29
Il profeta non è un indovino, non ha lo scopo di annunciare gli avvenimenti di domani e così mettersi al servizio della curiosità o del bisogno di sicurezza degli uomini. “L’elemento essenziale del profeta non è quello di predire futuri avvenimenti; il profeta è colui che dice la verità perché è in contatto con Dio; cioè esprime la verità valida per l'oggi ma che getta luce, illumina anche il futuro. Pertanto non si tratta di predire l’avvenire nei suoi dettagli, ma di rendere presente in quel momento la verità divina e di indicare il cammino da prendere”. (Joseph Ratzinger, Intervista con Niels Christian Hvidt, 1997).
lunedì 28 agosto 2023
Abbandoniamo i nostri idoli
1 Tessalonicesi 1,2-5.8-10 e Matteo 23,13-22
Lo stile di una comunità che diviene esempio per tutte le comunità: operosi nella fede, forti nel praticare la carità e fermi nella speranza. Sono queste le parole che più mi colpiscono o forse che meglio riesco a comprendere, come modo per abbandonare gli idoli ed esprimere una sequela vera e concreta. Cosa significa nel 2023 essere alla sequela di un idolo? Quali sono gli idoli? Come li riconosco? L'idolo è ció che mi permette di evadere da quello che vivo in questo esatto momento. L’idolo come qualcosa che mi allontana dalla esperienza concreta della vita. L'agire in forza della fede, l'esercizio dell'amore di Dio e come amore vicendevole, la stabilità nella speranza della salvezza eterna, tutto questo permette a noi di vincere i nostri idoli.
domenica 27 agosto 2023
La Chiesa oggi
Circa 200 anni prima di Cristo, la località di cui parla il vangelo, alle sorgenti del fiume Banias, affluente del Giordano, fu teatro dello scontro culturale con il mondo greco. Una guerra tra i Seleucidi e i Tolomei. Dopo la vittoria dei seleucidi vennero intraprese varie costruzioni, alcune delle quali in onore delle divinità della grecia come Pan. Qui Erode il grande costruì un tempio in onore dell’imperatore Cesare Augusto e, il figlio, Filippo, che ne fece la capitale del suo regno dandole il nome di “Cesarea di Filippo” per distinguerla da Cesarea Marittima, sulla costa del Mar Mediterraneo.
Questo è il luogo che Gesù sceglie per affidare a Pietro la Chiesa, qui Gesù svela la sua identità, e qui affida ai discepoli la loro vocazione.
La domanda che Gesù rivolge genericamente, diviene prima propria per i discepoli, ma a caduta diventa una domanda per ciascuno, e in base alla nostra risposta si delinea anche la nostra vocazione a essere Chiesa.
Non ci basta sapere qualcosa su di Gesú, occorre riconoscerlo, entrare in intimità, come un innamorato con la sua fidanzata, come un'amicizia speciale. Gesù non è uno tra i tanti: per noi è tutto. Non possiamo permetterci di non riconoscerlo.
È importante fare chiarezza circa la nostra fede in Gesù, diversamente non sta in piedi la fiducia per la Chiesa.
Quante volte anche ai nostri giorni sentiamo - anche se meno che in passato - Dio sì Chiesa no; Cristo sì Chiesa no. Il no per la Chiesa in realtà è un no a Gesù. È infatti esplicita la relazione tra la fede in Lui e la Chiesa che Gesù affida e costruisce su Pietro, su un uomo, un pescatore di Galilea.
Anche con noi, oggi, Gesù vuole continuare a costruire la sua Chiesa. Una Chiesa che è una "casa" dell’umanità, le cui fondamenta sono solidissime ma che ha continuo bisogno di essere riparata. Sempre la Chiesa ha sempre bisogno di essere riformata, riparata.
Non credo che Pietro si sia mai sentito adeguato rispetto alle parole di Gesù, ma ugualmente Pietro si è affidato alle mani di Gesù e allora quella Chiesa molto umana fragile esprime anche tutta la solidità della roccia, che si compone di tante pietre vive.
Tutti noi, per quanto piccoli, siamo resi come “pietre vive”, perché la Chiesa è una Istituzione fatta di Noi: essa è comunità di vita, fatta di tantissime pietre, tutte diverse, che formano un "unico" segno della fraternità e della comunione.
Questo Vangelo di oggi ci ricorda che Gesù ha voluto per la sua Chiesa una relazione speciale con Pietro, con il pescatore di Galilea, centro visibile di comunione in lui, in Pietro e in coloro che gli sarebbero succeduti nella stessa responsabilità che porta in sé, fino anche la testimonianza del sangue.
Quale Chiesa Gesù vuole fare con le pietre vive che siamo noi?
Dopo gli scandali economici, i complotti, e la pedofilia, la Chiesa ha fallito frantumando della sua credibilità e autorità morale, ma questa Chiesa è pur sempre la Chiesa che Gesù vuole in relazione a Pietro. Ecco allora che è necessario che la credibilità vada di pari passo con la libertà. Ma la libertà della Chiesa significa anche la nostra libertà di discepoli. Dobbiamo essere liberi dalla paura del fallimento; liberi dalle ipocrisie dell'esteriorità; liberi dalla tentazione di imporci con la forza, anziché con la debolezza che fa spazio a Dio; liberi da un'osservanza religiosa che ci rende rigidi e inflessibili; liberi dai legami ambigui col potere e dalla paura di essere incompresi e attaccati.
Pietro è un uomo che diventa libero grazie alla relazione che Gesù costruisce con lui.
sabato 26 agosto 2023
Intrecci straordinari
Rut 2,1-3.8-11; 4,13-17 e Matteo 23,1-12
venerdì 25 agosto 2023
Migranti
Rut 1,1.3-6.14-16.22 e Matteo 22,34-40
giovedì 24 agosto 2023
La Gerusalemme celeste
Apocalisse 21,9-14 e Giovanni 1,45-51
mercoledì 23 agosto 2023
Affrancarsi da Dio
Giudici 9,6-15 e Matteo 20,1-16
martedì 22 agosto 2023
Gedeone, dubbio e fede
Giudici 6,11-24 e Matteo 19,23-30)
lunedì 21 agosto 2023
Ostinati nelle nostre condotte...
Giudici 2,11-19 e Matteo 19,26-21
domenica 20 agosto 2023
Una donna pagana piena di fede
Al tempo di Gesù, la vita di una donna in Israele non era facile. Il mattino di ogni giorno l’ebreo osservante recitava - e recita tuttora -, questo ringraziamento: «Benedetto il Signore che non mi ha creato né pagano, né donna, né schiavo». I testi sapienziali dichiarano che mentre la donna vergine è desiderata per le nozze, quella sposata è "vite feconda nell’intimo della propria dimora" e la sua piú alta vocazione è essere la padrona della casa. Dunque la donna è una presenza nascosta, afona nella società, la sua vita è dedicata alla famiglia, e viene amata finché resta al «suo» posto: il posto stabilito dagli uomini.
Anche se poi alcune donne avevano una loro importanza e dignità, è su un tale sfondo religioso e culturale che si confronta il pensiero di Gesù. Egli porta anche qui la novità rivoluzionaria del Vangelo. Attraverso i vangeli e gli incontri con le donne, Gesù ridisegna completamente il loro ruolo nella società e nel progetto di Dio. Ecco cosí che fra le altre donne incontra la donna malata di emorragia che ha il coraggio di toccarlo nonostante sappia di essere «impura»; le sorelle Marta e Maria; la donna sorpresa in adulterio, e Maria di Magdala; come anche la donna del vangelo di oggi la donna straniera, greca e per di piú di origini siro-fenici, quindi pagana.
Una cosa è evidente, Gesù non teme e non rifiuta l'incontro con il genere femminile, anzi, il modo con cui le guarda, scegliendo di averle accanto ci può dire moltissimo sul suo insegnamento ma anche sulla nostra vita quotidiana di uomini e di donne e di come stare gli uni di fronte alle altre.
Oggi più che mai, dopo questa fase di crisi e cambiamento occorre che la Chiesa, torni senza paura a ispirarsi alle parole e al comportamento di Gesù verso le donne, assumendone i pensieri, i sentimenti, gli atteggiamenti umanissimi e, nello stesso tempo, decisivi anche per la forma della comunità cristiana e dei rapporti interni ad essa tra uomini e donne.
Gesù sente proprio di essere lì per quella donna pagana. Sembra che per un momento Gesù volesse escluderla, rifugiandosi nella rigida ortodossia della legge, ma immediatamente di fronte a un amore gratuito che diviene supplica e preghiera, anche Gesù si apre alla possibilità di incontrare il Padre, il regno, attraverso la vita e la supplica di quella donna. In quel momento preciso tra Gesù e la donna pagana si genera la fede grazie a un amore gratuito che quella donna gli manifesta,, un amore a cui basta una briciola della Sua presenza, delle sue parole.
Ecco che l’amore per questa figlia di Dio e di questa donna, non conosce le regole delle istituzioni: è un amore che grida, insiste, suscita compassione e agisce negli altri, si avvicina, si prostra, chiede aiuto ed infine crede che tutto l’amore stia in una briciola di Pane.
Gesù viene toccato nel suo essere uomo dall'umiltà così grande, di quella donna, che gli sconvolge il cuore di Gesù. Da quell'incontro non solo è guarita la figlioletta, ma quella donna continua il suo cammino di fede con una consapevolezza nuova. Ma ancor piú straordinario è che Gesù impara da quella donna, dalla sua umanità a plasmare la sua religiosità.
sabato 19 agosto 2023
Sichem e la svolta ...
Dopo aver descritto, ciò che il Signore ha compito per Israele, Giosuè chiede al popolo di scegliere quale dio servire? A Questa richiesta gli israeliti rispondono decidendo di scegliere il Signore, anzi, ripercorrono ancora una volta la storia della salvezza. A Sichem siamo di fronte a una vera svolta; ogni israelita è provocato nel fare una vera e propria professione di fede: di servizio a Dio, di esserne testimone e di ascoltare la voce del Signore nella propria vita.
Anche oggi, in questa nostra Chiesa e in questo nostro mondo abbiamo bisogno di “conoscere” Dio, anche noi siamo chiamati ad ascoltare sua voce ed essere testimoni fedeli della nostra scelta. Quando per noi la svolta?
venerdì 18 agosto 2023
L'assemblea di Sichem ...
Giosuè 24,1-13 e Matteo 19,3-12
giovedì 17 agosto 2023
La promessa è ... entrare
Giosuè 3,7-10.11.13-17 e Matteo 18,21-19,1
mercoledì 16 agosto 2023
Visione sulla terra promessa ...
Deuteronomio 34,1-12 e Matteo 18,15-20
martedì 15 agosto 2023
Maria assunta al cielo, una promessa realizzata
Ap 11,19; 12,1-6.10; Sal 44; 1Cor 15,20-26; Lc 1,39-56
Il magnificat, del vangelo di Luca che abbiamo ascoltato ci dice come Maria si è schierata per i poveri, gli umiliati, gli affamati, gli afflitti, i discriminati dalla vita e per tutti quelli che non contano nulla. Maria non sale al cielo ricca di beni, semplicemente gloriosa, ma è assunta nella beatitudine di cui si è fatta ancella e avvocata ...
Si perché il vangelo dice beati i poveri, gli afflitti, i miti, chi piange ecc...
In Maria Assunta al cielo, Dio Padre ci offre una esperienza unica di confronto con la felicità, con la beatitudine realizzata a partire dalle fragilità umane. Maria canta le grandi opere di Dio, ma sono eco della felicità che Gesù esprime belle beatitudini,
- infatti ha fatto grandi cose per Lei e grande è il Suo Nome e la sua Misericordia per chi lo teme, perché ha consolato chi era nel pianto;
- ha spiegato la potenza del suo braccio per consegnare in eredità ai miti la terra;
- ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore, per dare vittoria a chi era assetato e affamato di giustizia;
- ha rovesciato i potenti dai troni, perché fossero beati i misericordiosi, ha innalzato gli umili perché fossero beati i puri di cuore;
- ha ricolmato di beni gli affamati e ha rimandato i ricchi a mani vuote, perché attraverso l’azione degli operatori di pace fossero beatificati quanti saranno chiamati figli di Dio;
- ha soccorso Israele, suo servo, perché fosse soccorsa da Lui tutta l’umanità: chiunque sia perseguitato per la giustizia;
- si è ricordato della sua Misericordia e della promessa fatta ad Abramo, perché restassimo fermi nel suo amore: perché “beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli”.
Maria il suo Cantico e le beatitudini ... un coro di gloria!
La festa dell'Assunta, allora è l'occasione per fare di noi testimoni e annunciatori del regno dei cieli, come i primi discepoli, è l'occasione per schierarci come Maria per i poveri, per chi è ultimo ... è per Gesù ...
Ci sono degli aspetti di noi che devono trovate conversione, perché non sono secondo il Vangelo, ma sono secondo il modo in cui la mentalità capitalista e globalizzante strumentalizza il Vangelo e lo deprime, garantendo peraltro privilegi per pochi e emarginazione per tanti.
La misericordia che è di Dio, e la sua fedeltà servono proprio a questa conversione, progressiva e costante della vita.
La misericordia si fa, si realizza, nella trasformazione della vita.
lunedì 14 agosto 2023
Riconoscere per riconoscersi
Deuteronomio 10,12-22 e Matteo 17,22-27
domenica 13 agosto 2023
Solennità di San Cassiano Martire - Patrono della Diocesi di Imola
Sap 5,1-6;14-16; Sal 30; Tm2,3-13; Mt 10,24-28
sabato 12 agosto 2023
Ascolta ...
Deuteronomio 6,4-13 e Matteo 17,14-20
venerdì 11 agosto 2023
Interroga ...
Interroga pure i tempi antichi, che furono prima di te e interroga pure te stesso: quali segni Dio ha compiuto per rivelare la sua grandezza, la sua forza, la sua presenza e la sua fedeltà? A noi suoi discepoli Dio fa ascoltare la sua voce; custodisce la sua presenza nel segno del pane, e ci circonda di affetto e benevolenza nelle persone che hanno camminato con noi, ci hanno abbracciato e consolato, ci hanno amato impedendo al nostro cuore di inaridire. Interroga te stesso: quale è il fine di Dio? Forse semplicemente la nostra felicità, e quella del suo popolo. La felicità come meta che si raggiunge dopo aver ricordato, riconosciuto, ... e accolto Dio.
giovedì 10 agosto 2023
Festa di San Lorenzo Sovrabbondare
2 Corinzi 9,6-10 e Giovanni 12,24-26
mercoledì 9 agosto 2023
L'amore costruisce sempre
Osea 2,16.17.21-22 e Matteo 25,1-13
martedì 8 agosto 2023
Rispondere con umiltà ... che fatica
Numeri 12,1-13 e Matteo, 15,12.10-14
lunedì 7 agosto 2023
Incostanza
Numeri 11,4-15 e Matteo 14,22-36
domenica 6 agosto 2023
Trasfigurati in Lui
Dan 7,9-10.13-14; Sal 96 ; 2 Pt 1,16-19: Mt 17,1-9
Il 6 agosto del 1978 - io avevo appena 10 anni - moriva papa Paolo VI ... era la festa della Trasfigurazione del Signore.
Dal testamento spirituale vi riporto queste frasi:
"Chiudo gli occhi su questa terra dolorosa, drammatica e magnifica, chiamando ancora una volta su di essa la divina Bontà. Ancora benedico tutti. Roma specialmente, Milano e Brescia. Alla Terra santa, la Terra di Gesù, dove fui pellegrino di fede e di pace, uno speciale benedicente saluto".
"Ora che la giornata tramonta, e tutto finisce e si scioglie di questa stupenda e drammatica scena temporale e terrena, come ancora ringraziare Te, o Signore, dopo quello della vita naturale, del dono, anche superiore, della fede e della grazia, in cui alla fine unicamente si rifugia il mio essere superstite? Come celebrare degnamente la tua bontà, o Signore, per essere io stato inserito, appena entrato in questo mondo, nel mondo ineffabile della Chiesa cattolica? Come per essere stato chiamato ed iniziato al Sacerdozio di Cristo? Come per aver avuto il gaudio e la missione di servire le anime, i fratelli, i giovani, i poveri, il popolo di Dio, e d’aver avuto l’immeritato onore d’essere ministro della santa Chiesa, a Roma specialmente, accanto al Papa, poi a Milano, come arcivescovo, sulla cattedra, per me troppo alta, e venerabilissima dei santi Ambrogio e Carlo, e finalmente su questa suprema e formidabile e santissima di San Pietro? In aeternum Domini misericordias cantabo".
Paolo VI ha manifestato questo mistero nella sua vita. L'immagine del Signore trasfigurato ha dato energia al cuore della sua spiritualità e della sua speranza per la Chiesa e l'umanità. È una bellissima coincidenza o una grazia che questo Papa sia morto la sera della festa, il 6 agosto 1978.
Ed è la vicenda umana di questo umile e immenso Papa, che diviene lo spazio in cui la Trasfigurazione si rende oggi evento della vita della Chiesa e della nostra vita, il volto luminoso del Signore infatti, continua ad essere radioso nella Chiesa, e attraverso la vita e la nostra testimonianza.
Ciò che accade sul monte non è solo una teofania, nella sua accezione tradizionale: Yhwh sul Sinai; il rivelarsi ai magi ... ma è come dire: Dio che si rivela e manifesta, no, è molto di più, è accettare che il mistero di Dio ci appartiene è accettare che Dio centri con la nostra esistenza.
Ecco allora che la trasfigurazione è luce per la nostra vita, è ascolto e bellezza.
Il volto di Cristo ha illuminato tutto il cammino di Paolo VI, ora quello stesso volto illumina la Chiesa, la luce di Cristo è ciò che oggi chiamiamo transizione, passaggio, cambiamento. La Trasfigurazione ci parla del prezzo di essere discepoli, della prova e dell'esodo he il Cristo deve compiere per essere glorioso.
La visione cristiana di oggi, alla luce del Concilio, trova eco nelle parole di questi giorni di papa Francesco: "una chiesa aperta in cui c'è posto per tutti ..."
La trasfigurazione è allora veramente un cammino di luce, ascolto e di bellezza, fatto di preghiera e azione, verità e amore, responsabilità individuale e giustizia sociale, il tutto in una rinnovata sintesi esistenziale. Tutto questo porterà al trasformare i "cuori di pietra" in "cuori di carne", così da rendere "divina" e perciò più degna dell'uomo la vita.
sabato 5 agosto 2023
Dichiariamo santo il cinquantesimo anno ...
Levitico 25,1.8-17 e Matteo 14,1-12 Madonna della neve ...
venerdì 4 agosto 2023
Celebrare, perché...
Levitico 23,1.4-11.15-16.27.34-37 e Matteo 13,54-58
giovedì 3 agosto 2023
Una Dimora per Dio
Esodo 40,16-21.34-38 e Matteo 13,47-53
mercoledì 2 agosto 2023
Il volto come luce
Esodo 34,29-35 e Matteo 13,44-46
martedì 1 agosto 2023
Il giovane Giosuè a servizio di Mosè
Esodo 33,7-11; 34,5-9.28 e Matteo 13,36-43