Sofonia 3,14-18 e Luca 1,39-56
Festa della Visitazione
Si è ricordato della sua misericordia ...
Nelle parole che Luca attribuisce a Maria, Dio che si ricorda della Misericordia, assume un tratto di particolare simpatia, quasi a voler superare una ingenua dimenticanza, che si poteva presumere a causa della lunga attesa del Messia da parte del popolo di Israele. Ma oltre a questo, conviene invece, accogliere la misericordia come identità, più che come agire di Dio. Questa identità coincide con la memoria dell'esperienza passata di Dio e da qui con quella futura e desiderata. La Misericordia descrive Dio fedele per sempre nel suo amore a ciascun uomo e donna, racconta un Dio che è con noi come aveva promesso ai profeti (Emmanuele), dice che Dio è colui che è, ed è lì per te, come dal roveto ha rivelato a Mosè. Ricordarsi della identità, quindi, è molto di più che ricordarsi di un agire di misericordia. Se Dio si ricorda ... Tutto è possibile, nulla è oblio e dimenticanza.
martedì 31 maggio 2016
lunedì 30 maggio 2016
2 Pietro 1,1-7 e Marco 12,1-12
Work in progress
Lavori in corso ... in elaborazione! Questa è la condizione della nostra fede in Gesù, tutto si identifica in "grazia e pace sia concessa a voi in abbondanza, nella conoscenza di Dio e di Gesù Signore nostro". La conoscenza di Dio si manifesta come una condizione di Grazia, ma anche come un progredire in essa, fino a giungere all'amore fraterno e da quello alla carità (2 Pietro). Anche la parabola della vigna e dei vignaioli ci racconta come progredire nella conoscenza porterebbe ad accogliere il Figlio come erede dei beni del Padre; mentre una conoscenza puramente umana cioè da "vignaioli" tende a deviare verso "l'appropriazione indebita del mistero di Dio". Lavorando nella vigna si può crescere nella conoscenza delle "cose di Dio", oppure nella appropriazione del mistero.
Work in progress
Lavori in corso ... in elaborazione! Questa è la condizione della nostra fede in Gesù, tutto si identifica in "grazia e pace sia concessa a voi in abbondanza, nella conoscenza di Dio e di Gesù Signore nostro". La conoscenza di Dio si manifesta come una condizione di Grazia, ma anche come un progredire in essa, fino a giungere all'amore fraterno e da quello alla carità (2 Pietro). Anche la parabola della vigna e dei vignaioli ci racconta come progredire nella conoscenza porterebbe ad accogliere il Figlio come erede dei beni del Padre; mentre una conoscenza puramente umana cioè da "vignaioli" tende a deviare verso "l'appropriazione indebita del mistero di Dio". Lavorando nella vigna si può crescere nella conoscenza delle "cose di Dio", oppure nella appropriazione del mistero.
domenica 29 maggio 2016
Genesi 14,18-20 / Salmo 109 / 1 Cor 11,23-26 / Luca 9,11-17
Fateli sedere, date loro da mangiare ...
La moltiplicazione del pane e dei pesci ovvero la condivisione del pane e dei pesci ...
La moltiplicazione del pane e dei pesci ovvero la condivisione del pane e dei pesci ...
Verso la fine del quarto secolo la pellegrina Egeria scrive il diario del suo pellegrinaggio e descrive i luoghi visitati e tra questi anche Tabga: "... Un prato coperto d’erbe che ha abbastanza fieno e molti palmizi; accanto a questi vi sono le sette fontane ciascuna delle quali manda acqua in abbondanza; fu in questo campo che il Signore saziò il popolo con cinque pani e due pesci. Veramente la pietra sopra la quale il Signore pose il pane è stata ridotta ad altare, dalla quale pietra i pellegrini staccano pezzetti che usano con giovamento della loro salute. Presso le pareti di questa chiesa passa la strada pubblica ..."
Un luogo che assume una importanza straordinaria per la vita delle comunità cristiane e per la Chiesa. Gesù non compie solo un miracolo, Gesù compie un segno che determina una condizione permanente dei discepoli: quel pane moltiplicato, va donato, va distribuito. Ce n'è in una tale abbondanza che ciò che viene raccolto serve per tutti i tempi e per tutti gli uomini. Quel segno del pane è vera immagine Del banchetto escatologico.
La Chiesa è fatta di eucaristia
Gesù moltiplica il pane per saziare e perché tutti, sentendosi sfamati, rimangano in unità, e non si disperdano. In realtà mangiare quel pane significa far parte e generare quella chiesa di Gesù che non è una realtà alternativa o in contrasto al mondo, ma vuole essere lo spazio per il cuore di Dio nel mondo.
Dividere il pane per unirci in comunione agli altri
Dice Papa Francesco (giovedì del Corpus Domini): "E’ chiaro che questo miracolo non vuole soltanto saziare la fame di un giorno, ma è segno di ciò che Cristo intende compiere per la salvezza di tutta l’umanità donando la sua carne e il suo sangue. E tuttavia bisogna sempre passare attraverso piccoli gesti: offrire i pochi pani e pesci che abbiamo; ricevere il pane spezzato dalle mani di Gesù e distribuirlo a tutti".
È in questo gesto di condivisione che si ripropone ancora il "fate questo in memoria di me": cioè "spezzare". Una parola che si è declinata nella vita di tutti e per tutti. La condivisione di questo pane distrugge i nostri egoismi e le nostre chiusure per insegnarci a spezzare il nostro cuore per gli altri; spezzare la propria vita per i fratelli (tutti non solo qualcuno).
Spezzarsi non fa male, ma ci fa bene!
La forza per spezzarsi per gli altri viene proprio dall’Eucaristia: "nella potenza d’amore del Signore risorto, che anche oggi spezza il pane per noi", perché noi oggi diveniamo capaci di un gesto: "dare da mangiare alla folla di oggi", per spezzare “la nostra vita” come "segno dell’amore di Cristo ..."
sabato 28 maggio 2016
Giuda 17,20-25 e Marco 11,27-33
È al di sopra di tutti ...
San Paolo in Efesini 4,6 ha una definizione molto interessante di Dio: "Un solo Dio Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, agisce per mezzo di tutti ed è presente in tutti". Il discernimento dell'autorità di Gesù non si fa a partire dal nostro modo di giudicare, ma occorre adeguarsi all'esperienza del Dio dei Padri. Paolo, ebreo, scriba e/o fariseo trae dalla scrittura, dalla Legge, il senso dell'autorità e della autorevolezza, cioè l'agire salvifico di Dio. In questa chiave di lettura, si percepisce tutto l'agire di Gesù e si comprende anche l'esortazione della lettera di Giuda a "Costruire il nostro edificio spirituale sopra la fede, nella preghiera mediante lo Spirito Santo, conservando l'amore di Dio, attendendo la misericordia del Signore nostro Gesù Cristo per la vita eterna", in tutto ciò infatti Dio opera la salvezza.
venerdì 27 maggio 2016
1 Pietro 4,7-13 e Marco 11,11-26
Fede e misericordia: il senso religioso
Anche al tempo di Gesù il Tempio di Gerusalemme era causa di discussioni, e di problemi; le attività di culto si intrecciavano con gli interessi umani di venditori e cambiamonete, ma non solo, per l'abitante medio della città, il Tempio era una scorciatoia per l'attraversamento. La fede in Dio, in Yhwh, dimorava in una vita spesso chiusa nelle tradizioni e nel legalismo religioso, imbavagliata e depotenziata.
Gesù vive il suo tempo, con tutte le rigidità con risolutezza, si pone come cuneo di fermezza e come segno per ricondurre a Dio la fede dei suoi fratelli: ricondurli "alla casa di preghiera ..." da luogo di ritualità il Tempio si dimostra spazio in cui si sperimenta e si genera la misericordia, "perdonate, perché anche il Padre vostro che è nei cieli perdoni a voi le vostre colpe". La fede e la misericordia si trovano così congiunte nel vero senso religioso. Il Tempio è il "segno efficace" della fede di un popolo, di una persona, se nel Tempio dimora la misericordia.
Fede e misericordia: il senso religioso
Anche al tempo di Gesù il Tempio di Gerusalemme era causa di discussioni, e di problemi; le attività di culto si intrecciavano con gli interessi umani di venditori e cambiamonete, ma non solo, per l'abitante medio della città, il Tempio era una scorciatoia per l'attraversamento. La fede in Dio, in Yhwh, dimorava in una vita spesso chiusa nelle tradizioni e nel legalismo religioso, imbavagliata e depotenziata.
Gesù vive il suo tempo, con tutte le rigidità con risolutezza, si pone come cuneo di fermezza e come segno per ricondurre a Dio la fede dei suoi fratelli: ricondurli "alla casa di preghiera ..." da luogo di ritualità il Tempio si dimostra spazio in cui si sperimenta e si genera la misericordia, "perdonate, perché anche il Padre vostro che è nei cieli perdoni a voi le vostre colpe". La fede e la misericordia si trovano così congiunte nel vero senso religioso. Il Tempio è il "segno efficace" della fede di un popolo, di una persona, se nel Tempio dimora la misericordia.
giovedì 26 maggio 2016
1 Pietro 2,2-12 e Marco 10,46-52
Vedere per la fede
Non di vede solo in ragione della fede, ma proprio per mezzo della fede. La fede, cioè legare se stessi alla solidità che è (roccia) cioè il Signore, permette di riconoscere come credere in Gesù (figlio di Davide) è la condizione per recuperare il vedere e soprattutto, per misericordia, poter vedere di nuovo. Ogni volta che pongo in Gesù la mia stabilità, le mie fondamenta, torno a vedere attraverso lo stesso suo sguardo, come lui stesso vede. Questa esperienza in senso figurato è propria del cieco di Gerico, ma in realtà è ciò che Gesù propone a chiunque si accosta a lui con il desiderio di affidarsi alla sua salvezza. Marco infatti ci suggerisce la chiave di comprensione del vedere, cioè riconoscere come Cristo è salvezza, lui il nostro salvatore.
Vedere per la fede
Non di vede solo in ragione della fede, ma proprio per mezzo della fede. La fede, cioè legare se stessi alla solidità che è (roccia) cioè il Signore, permette di riconoscere come credere in Gesù (figlio di Davide) è la condizione per recuperare il vedere e soprattutto, per misericordia, poter vedere di nuovo. Ogni volta che pongo in Gesù la mia stabilità, le mie fondamenta, torno a vedere attraverso lo stesso suo sguardo, come lui stesso vede. Questa esperienza in senso figurato è propria del cieco di Gerico, ma in realtà è ciò che Gesù propone a chiunque si accosta a lui con il desiderio di affidarsi alla sua salvezza. Marco infatti ci suggerisce la chiave di comprensione del vedere, cioè riconoscere come Cristo è salvezza, lui il nostro salvatore.
mercoledì 25 maggio 2016
1 Pietro 1,18-25 e Marco 10,32b-45
Identità: servizio e servo!
Una manciata di versetti che condensano la storia: avvenimenti, sentimenti e parole di Gesù. Gerusalemme, la passione di morte e risurrezione, il gruppo dei discepoli, i pensieri degli amici, i contrasti del gruppo ... Le parole del Maestro ...
Questa pagina di Marco, al di là delle reazioni personali, può essere paradigma del discepolato di tutti noi; nell'ingarbugliato quotidiano deve prevalere il gusto e il desiderio di spendere la vita come il maestro; come il Figlio dell'uomo che è venuto per servire e non per farsi servire! Le parole di Gesù non indicano semplicemente una modalità, ma un modo di pensare, un modo per il discepolo di educare la vita. Attenzione alla vanità della gloria personale; all'attivismo per carriera ... così non si beve al calice del Signore e neppure si è immerso nel suo "battesimo di amore".
Identità: servizio e servo!
Una manciata di versetti che condensano la storia: avvenimenti, sentimenti e parole di Gesù. Gerusalemme, la passione di morte e risurrezione, il gruppo dei discepoli, i pensieri degli amici, i contrasti del gruppo ... Le parole del Maestro ...
Questa pagina di Marco, al di là delle reazioni personali, può essere paradigma del discepolato di tutti noi; nell'ingarbugliato quotidiano deve prevalere il gusto e il desiderio di spendere la vita come il maestro; come il Figlio dell'uomo che è venuto per servire e non per farsi servire! Le parole di Gesù non indicano semplicemente una modalità, ma un modo di pensare, un modo per il discepolo di educare la vita. Attenzione alla vanità della gloria personale; all'attivismo per carriera ... così non si beve al calice del Signore e neppure si è immerso nel suo "battesimo di amore".
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