lunedì 31 luglio 2017

Esoso 32,15-34 e Matteo 13,31-35
Idolatria


Questo popolo è incline al male, questa è la risposta di Aronne per giustificarsi di fronte a Mosè. Come se Mosè non lo sapesse ... Quaranta anni di deserto sono serviti proprio per mitigare il male che abita il cuore di questo popolo e per educarlo alla fedeltà. Ma nonostante tutto, questo popolo cede di fronte all'idolatria ... Avere un idolo, da adorare, possedere e ... Amarlo identificandosi in lui. Questa è la colpa che scatena la collera di Mosè, questo popolo non è ancora capace di amare. 
Imparare ad amare Dio, è un duro lavoro ... Coinvolge i sentimenti e l'esperienza. Coinvolge la fede in un atto di amore che ci precede e che vuole provocarci ad amare. 
Il regno dei cieli ci parla di questo amore; esso è piccolo come un piccolissimo seme che se tu, lo pianti nel tuo cuore, dove è la tua possibilità di "sentire e rispondere"; esso germoglia e cresce e diviene un albero accogliente e capace di esprimere amore a Dio e al prossimo.

domenica 30 luglio 2017

1 Re 3,5-12 / Salmo 118 / Romani 8,28-30 / Matteo 13,44-52
Il regno dei cieli, il tesoro, un mercante, una rete ...

E se nelle svariate immagini esistesse anche l'ipotesi che ciascuno discepolo del Signore è il Regno dei cieli? Ipotesi non poi così impropria, in ragione della nostra partecipazione al disegno di Dio Padre: "poiché siamo predestinati a essere conformi all’immagine del Figlio suo".
Per cui, ecco, ciascuno di noi nella sua esistenza è una rete gettata nel mare della vita, che raccoglie ogni genere di cose; ma se da giovani e "stolti" si ha la tentazione di trattenere tutto, divenuto adulto, col tempo, "saggiamente" si è condotti a scartare ciò che è buono da ciò che è cattivo. Scartare è gettare la zizzania della vita: ciò che è nella rete e la rende pesante e incapace di raccogliere altro. Nel Vangelo si parla di scartare ciò che è marcio, ma anche ciò che marcisce!
Nelle immagini paraboliche, scartare significa anche selezionare la zizzania, raccoglierla per essere bruciata nel fuoco; diversamente soffoca e infesta il buon seme della Parola del Signore.
Ma nel nostro prendere coscienza della dignità di essere "figlio del regno", inevitabilmente, veniamo condotti a trattenere ciò che è buono.
Mentre la nostra ipocrisia ci spinge ad attaccarci alla zizzania che è come dire "la ricchezza non è la felicità, però aiuta ad essere felici", ma in questo modo nessuno andrà mai oltre la ricchezza delle cose, nella ricerca della ricchezza che è Gesù. Questo almeno fintanto che ci ostiniamo a restare "giovani e stolti", reti che gettate nel mare raccolgono ogni cosa senza discernere.
Ma quando come discepolo inizio a seguire il Signore ... Ecco che ciò che è buono ci appare davanti: è una scoperta che ti lascia esterrefatto, appunto come scoperta del buon seme, che in te, ha prodotto il cento, il sessanta e il trenta.
È a questo punto della nostra esistenza che comprendiamo che essere cristiani significa essere felici/beati ben oltre le "cose che possiedi", ben oltre tutte le ricchezze che ti surrogano la felicità. Le cose tuttalpiù sono strumenti, ma non sono il "tesoro nascosto nel campo", che ora, trovato, tu stesso vuoi possedere ad ogni costo, anche al prezzo più alto ed esclusivo: "poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo".
Se abbiamo visto anche solo una volta la perla preziosa è bella che è Gesù e la sua Parola, da quel momento non smetterò neppure un giorno della vita di ricercarla come un mercante di perle preziose, un mercante di quella parola che è unica ricchezza ed unica felicità.
La Parola è il buon seme che Gesù seminatore getta nella storia e nel tempo, perché un uomo, di fronte ad essa possa scoprirsi discepolo del regno dei cieli, ma è in questa scoperta che egli rigenera tutta la sua vita con quella sapienza di chi vuole essere felice e conosce come esserlo.

sabato 29 luglio 2017

Esodo 24,3-8 e Matteo 13,24-30
I nemici del regno dei cieli ...

La parabola del buon seme e della zizzania, rivela all'improvviso un personaggio inatteso, "mentre tutti dormivano, venne il suo nemico, seminò la zizzania ...".
Per analogia la zizzania è una infestante che cresce nel campo dove è seminato il buon seme. Possiamo intuire la zizzania come il germe della confusione, o anche il seme di ciò che sottrae forza ed energia al regno dei cieli. Nella manifestazione estrema la zizzania è il regno in alternativa. Così come il figlio dell'uomo semina il buon seme del suo regno; così il suo nemico semina la zizzania, seme del suo regno. La zizzania corrisponde all'opera e all'agire del nemico. Interessante è l'atteggiamento suggerito dal Signore: "Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura ..."
Il buon seme, è consapevole che il regno non si esaurisce nel momento presente ma che per tutto, buon seme e zizzania giunge al tempo della mietitura: il tempo in cui il nemico sarà costretto alla resa.

venerdì 28 luglio 2017

Esodo 20,1-17 e Matteo 13,18-23
Io sono il Signore tuo Dio ...

Con queste Parole inizia la rivelazione di Yhwh nella legge di Israele. Quella legge che noi conosciamo come il "decalogo" assume in questo modo un carattere particolare, non è infatti, paragonabile a nessun altro codice legislativo,  frutto dell'intelligenza umana. Il decalogo ha un fondamento etico e morale che è Dio stesso. Da qui tutto il carattere divino della scrittura per Israele e per tutti i Cristiani.

giovedì 27 luglio 2017

Esodo 19,1-20 e Matteo 13,10-17
Ecco io sto per venire verso di te ...


Con queste parole dell'esodo di introduce l'incontro tra Yhwh e il popolo di Israele, nel deserto, dopo la liberazione dall'Egitto.
Se possiamo definire una modalità esplicita di Dio è proprio il suo venire verso di te ... Non sarai mai tu a fare il primo passo, ma è Dio che si rende presente e si avvicina. Questo non è in contrasto con quanto dice il Vangelo, riportando nelle parole di Gesù la profezia di Isaia: "Udrete, sì, ma non comprenderete, guarderete, sì, ma non vedrete ...", perché la durezza, cioè la nostra indifferenza verso Dio è causa della non accoglienza della sua vicinanza. Le parabole stesse, sono il modo in cui la vicinanza di Dio si rende evidente nella Parola del Signore. Ricordo che le parabole, non sono favole, né storielle pedagogiche e neppure modalità espressive, esse sono Parola di Dio!

mercoledì 26 luglio 2017

Esodo 16,1-5.9-15 e Matteo 13,1-9
Chi ha orecchi ascolti ....


Il nostro rapporto con la Parola è spesso incostante e privo di vero ascolto.
Quando si ascolta quella parola diviene efficace nello stesso modo in cui il seme gettato dal seminatore "impatta" con il terreno. L'ascolto non è mai uguale, c'è chi è impermeabile all'ascolto della parola, al punto che la parola corre il rischio di essere sottratta o persa ... divorata dagli uccelli. C'è chi è frettoloso nell'ascolto al punto che la parola ascoltata non è custodita e non si radica nel cuore. C'è chi di fronte alla parola "chiude gli orecchi" e a vita, e la parola ascoltata muore, diventa muta. Tutto questo può generarsi a seguito del nostro modo di ascoltare. Ma può accadere, e accade, che la Parola trova la nostra disponibilità ad essere accolta, cioè "ascoltata", per cui in base al desiderio di Dio quella parola genera effetti inaspettati di conversione, misurabili in 100, 60 o 30 ... Già 30 sarebbe un bell'effetto ...

martedì 25 luglio 2017

2 Corinzi 4,7-15 e Matteo 20,20-28
Festa di San Giacomo Apostolo
Lo "stile" che serve!

Questa pericope (la pericope è una parte compiuta) del Vangelo di Matteo, profuma di rilettura ecclesiale. Ciò significa che quella situazione imbarazzante per il gruppo apostolico è servita alla comunità di Matteo per assumere in concreto lo Spirito del Vangelo. Di quale Spirito parliamo?
"...chi vuole diventare grande tra voi?"
"...chi vuole essere il primo tra voi?"
"Servo, schiavo, figlio dell'uomo ..."
Per un cristiano corrispondere al senso di pienezza della propria vocazione non è coronamento di una ambizione personale, ma adesione allo stile di Gesù. Lui è la vocazione riuscita! Lui è il prototipo di come umanamente ricondurci a una pienezza che corrisponde alla mente di Dio.
Chi sarà alla destra e sinistra del Signore? Quelli per i quali il Padre lo ha preparato ... Tutti coloro che "servendo" bevono il calice di Cristo (coloro che rinunciano alla ambizione personale), e mettono/donano la loro vita per la vita del mondo.