Isaia 48,17-19 e Matteo 11,16-19
Stare con i peccatori, è stato cone rivestirsi di un anonimato, che rivelasse in realtà la priorità della sua venuta. Di fronte al prossimo, suo Natale, il rischio che corriamo è sempre quello di soffermarci in modo romantico di fronte alla rappresentazione del Presepe, con quella nostra solita indifferenza con cui approcciamo anche la storia attuale, e rischiamo ancora una volta di sentire il suono del flauto e di non ballare; il canto di un lamento e di non batterci il petto.La nostra umanità è talmente ferita e cieca, da non riconoscersi parte di quei pubblicani e peccatori, con cui in modo preferenziale e prioritario stava Gesù. Per vivere questo Avvento e questo Natale occorre che ci esercitiamo nel compiere una vera immersione nell'umano.
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