Isaia 55,10-11 e Matteo 6,7-15
martedì 28 febbraio 2023
La Parola è viva ...
lunedì 27 febbraio 2023
Già prima di Gesù
Levitico 19,1-2.11-18 e Matteo 25,31-46
Il Levitico è un testo sacro tradisce una esplicita provenienza, era il libro di coloro che essendo della tribù di Levi sono designati all’ufficio di sacerdoti. Nel tempo "Antico", nel tempo dell’alleanza tra Yhwh e il popolo di Israele non si diventava sacerdoti per chiamata, per vocazione, ma semplicemente per nascita, per genealogia. Il tema del libro è: "come devo comportarmi alla presenza del Signore?" Dopo una lunga sequenza di divieti e prescrizioni negative, ecco che in modo originario e totalmente nuovo emerge ciò che per Gesù è il vertice dei comandamenti: "amare il prossimo". Ogni prescrizione negativa sembra solo un modo propedeutico per incamminarsi in quella esperienza assolutamente nuova che è l'amore del prossimo come di se stessi. Amare il prossimo come noi stessi ci suggerisce di scartare ogni idea di male e di cattiveria, tutto ciò che è disonesto. Amare il prossimo ci invita invece a fare luce nel nostro cuore e cosiderare la via della santità.
domenica 26 febbraio 2023
All'origine la tentazione ... di essere IO
Che cos'è la tentazione? L'immagine del vangelo ci aiuta a capire noi stessi e come agisce la tentazione in noi. Il Diavolo, che possiamo intenderlo sia il male in senso personificato come anche il male in sé stesso ... quel diavolo, quel satana divisore, quel male che ci logora e assedia da dentro ... Ecco proprio Lui, prende Gesù e lo pose in alto, sopra il pinnacolo del Tempio ... dal pulpito più altro della sacralità, si vede tutta Gerusalemme ...
Allora il diavolo disse a Gesù: “Tutto questo è mio! Tutto sarà tuo se ti inginocchi davanti a me!”.
Ma queste parole come anche tutte le altre parole del diavolo non sono vere.
Il diavolo è un abile seduttore ... attenzione perché ciò che è diabolico - o del diavolo - seduce ...
Anche con Adamo ed Eva, il diavolo - il serpente - ha incominciato a parlare con quella voce dolce, e seducente, dicendo che il frutto "era buono da mangiare".
Ma il diavolo è molto di più di un seduttore, egli è il padre della menzogna, è il nostro male, è il male che si genera anche in noi. Lui genera menzogne, è il vero truffatore della nostra vita. Di mestiere fa il truffatore!
Così come ad Adamo ed Eva, voleva fare credere che solo mangiando dell'albero sarebbero diventati come Dio, allo stesso modo, il serpente si rivela in ciò che è, è inganno nella nostra esistenza.
Ad Adamo ed Eva l'ha venduta come la possibilità di conoscere e di essere come Dio, di possedere la vita piena, ma in quel modo li ha truffati, ingannati ... li ha rovinati. La stessa cosa il diavolo, avrebbe voluto farla con Gesù ... E oggi lo fa con noi ... con i suoi discepoli.
Dove si nasconde oggi la minaccia del Diavolo ?
La tentazione più grande che oggi ci minaccia è quella di pensarci persone di fede ma nella solitudine di noi stessi. Essere cristiani senza Chiesa, cristiani senza comunità. Essere cristiani indifferenti, autoreferenziali, auto-salvati.
E' la tremenda tentazione di non essere comunità, di non voler essere Chiesa; la tentazione di impoverire e svuotare le relazioni, al punto di non sentire gli altri come necessari; la tentazione di pensare inutili i gesti che generano vicinanza, accoglienza, affetto, famigliarità e fratellanza.
Questa tentazione ci porterebbe ad essere tutti contro tutti, pur se vicini gli uni gli altri.
A questo punto però occorre chiedersi: “Come posso fare per non lasciarmi ingannare dal diavolo?”
L’atteggiamento giusto ce lo insegna proprio Gesù: “mai dialogare col diavolo!”
Dice il papa: "Che cosa ha fatto Gesù col diavolo? Lo scaccia da sé, non si mette a fare un dialogo. Gesù non ha mai usato una parola propria perché era ben consapevole del pericolo di dialogare col demonio. E così nel suo rispondere, Gesù, si è difeso con la parola di Dio”. Così facendo, Gesù ci dà l’esempio: mai dialogare con lui; non si può dialogare con questo bugiardo, con questo truffatore che cerca la nostra rovina. Non possiamo e non dobbiamo scendere a compromessi, non possiamo dialogare con la nostra ipocrisia, con i nostri tentativi di giustificare noi stessi e le nostre scelte che non sono coerenti col vangelo.
Oggi è estremamente evidente la tentazione di non dare valore al NOI.
Una comunità è un insieme di persone che sentono di costituire un “noi” fatto di legami, di dialoghi, di comunicazione, di condivisione di pensieri, di preoccupazioni, di sogni e esperienze.
Quando si vedono celebrazioni eucaristiche (le Messe) in cui le persone sono sedute le une accanto alle altre senza alcuno scambio personale, senza sapere chi è colui o colei che siede accanto, lì manca il soggetto principale: una comunità che celebra insieme; quella si riduce a una aggregazione spirituale che veicola l’idea che la Chiesa è un erogatore di servizi liturgici per un culto individuale, un grande supermercato.
La nostra comunità deve invece garantire un riconoscersi reciproco, un sapere e custodire e includere gli uni gli altri, solo in questo modo cesserà di essere una comunità anonima; ma ogni persona si sentirà riconosciuta, valorizzata e ritenuta capace di dare il proprio contributo per la comunità e comincerà a sentirla come propria. Nasce in questo modo il senso di appartenenza fatto di legami di comunione; una appartenenza fatta di relazioni, ma di queste relazioni ... io ... ciascuno di noi ha la chiave. A noi la possibilità di sfuggire alla tentazione di chiudere ... di chiuderci dentro, lasciando gli altri fuori …
sabato 25 febbraio 2023
Allora brillerà la tua luce
Isaia 58,9-14 e Luca 5,27-32
venerdì 24 febbraio 2023
Il digiuno di carità
Isaia 58,1-19 e Matteo 9,14-15
giovedì 23 febbraio 2023
Siamo stati scelti, perché anche noi possiamo scegliere ...
Deuteronomio 30,15-20 e Luca 9,22-25
mercoledì 22 febbraio 2023
Una quaresima trasfigurante
Un'altra Quaresima, un'altra occasione ... opportuna ... per accogliere l'invito di Gesù a ricercare nella preghiera, nella penitenza e nella carità la strada di una reale intimità con Dio, per una più autentica relazione con lui. Ogni digiuno, ogni sacrificio o preghiera in questo tempo di quaresima hanno senso solo se ci aiutano ad approfondire il dialogo quotidiano, semplice, col Signore. La mortificazione fine a sé stessa, fatta per toglierci il senso di colpa causato dal nostro rimorso di coscienza non servono a nulla, ma allontanano Dio da noi perché egli vuole solo il nostro cuore. Ogni gesto, ogni disposizione di questa quaresima deve trovare dentro di noi la sua origine, la sua motivazione e anche il suo esito. Deve cioè mescolarsi con le nostre viscere, con la nostra umanità e fragilità, farsi misericordia; spogliarsi del legalismo e ritrovare al cuore di noi stessi lo stesso amore, la stessa profonda nostalgia di lui che misteriosamente sempre custodiamo in noi.
martedì 21 febbraio 2023
Un dialogo tra sordi
Sir 2,1-13 e Marco 9,30-37
lunedì 20 febbraio 2023
Tutto è possibile a chi crede ...
Sir 1,1-10 e Marco 9,14-29
domenica 19 febbraio 2023
Ideale di perfezione
Lv 19 1-2.17-18; Sal 102; 1 Cor 3,16-23; Mt 5,38-48
sabato 18 febbraio 2023
Narrativa incompleta ...
Ebrei 11 ,1-7 e Marco 9,2-13
venerdì 17 febbraio 2023
La nostra croce …
Genesi 11,1-9 e Marco 8,34-9,1
giovedì 16 febbraio 2023
Domande della vita
Gesù in realtà, partendo dalle nostre domande e risposte su di lui, si auto presenta e ci rivela la sua vera identità, la sua natura, il suo essere di Dio e da Dio Padre.
"Ma voi chi dite che io sia?" Questa domanda nasce dalla frequentazione, è conseguenza di una vita vissuta insieme ..., di un cammino che si dispiega per strade, città e villaggi della Galilea. Nasce dal vissuto di Gesù e dei discepoli. Gesù non si fa conosce per il mare di parole intorno a lui, per gli incontri di catechesi, le discussioni, o i progetti pastorali, ma nel vivere con Lui; nella Croce quotidiana che Egli prende e a cui si immola per la salvezza del mondo. Solo dal tempo che staremo con Lui, anche noi riusciremo a rispondere a quella sua domanda esistenziale ...
mercoledì 15 febbraio 2023
I passi del miracolo.
Che strano miracolo, come se anche la potenza di Dio facesse "cilecca". Invece è proprio questo che deve sorprenderci e farci capire il modo in cui l'onnipitenza di Dio si accosta alla nostra umanità. Il Signore non vuole accecare nessuno con la sua verità, con la sua luce. Egli è spesso lento e rispettoso della nostra identità, dei nostri tempi, come quando per tre volte chiede a San Pietro: “mi ami”? e alla fine accetta e adotta lui stesso quel “ti voglio bene” che è la massima forma di amore che Pietro può dargli in quel momento. Così fa ora quando prende per mano questo cieco. Condivide con lui un cammino. Fa un primo passo verso il miracolo. E poi un altro. Fino alla guarigione, alla definitiva liberazione dell’uomo cieco. Anche fra di noi possiamo fare come Gesú, iniziare a prenderci per mano.
martedì 14 febbraio 2023
La messe abbondante.
Atti 13,46-49 e Luca 10 1-9
lunedì 13 febbraio 2023
Segni non utili
Genesi 4,1-15.25 e Marco 8,11-13
domenica 12 febbraio 2023
La bellezza della legge
Sir 15,16-21; Sal 118; 1 Cor 2,6-10; Mt 5, 17-37
sabato 11 febbraio 2023
Dalmanuta
Genesi 3,9-24 e Marco 8,1-10
venerdì 10 febbraio 2023
Effatà
Genesi 3,1-8 e Marco 7,31-37
giovedì 9 febbraio 2023
Il demonio se ne era andato ...
Genesi 2,18-25 e Marco 7,24-30
mercoledì 8 febbraio 2023
Ascoltate e comprendete ...
Genesi 2,4-9.15-17 e Marco 7,14-23
martedì 7 febbraio 2023
Figli tristi della legge
Genesi 1,20-2,4 e Marco 7,1-13
lunedì 6 febbraio 2023
Fare il bene
Genesi 1,1-19 e Marco 6,53-56
Che cosa cerca la gente da Gesù? Cercano il miracolo? Vogliono essere guariti? Chi troveranno, chi veramente cercano? Che cognizione hanno di Lui? Cosa lega Gesù alle persone che lo cercano? Forse non era una vera fede quella che li spingeva a cercarlo, probabilmente era l’affanno, il dolore, la solitudine che non trova soluzioni che spinge molti a cercare Gesù. Ma a Gesù sembra interessare solo una cosa: fare del bene per fare il bene, senza un motivo specifico o una convenienza di giustizia.
domenica 5 febbraio 2023
Sale e luce
Quando il discepolo di Gesù capisce la forza rivoluzionaria delle Beatitudini, non può che percepire la forza e il senso di quel “voi siete sale e luce ...”
Quale sale ... e come ...
Quale luce ... e come ...
Gesù ci dice che siamo il sale della Terra ... ma noi lo siamo?
Gesù ci dice che siamo la luce del mondo ... ma noi lo siamo?
Con queste parole che traducono la conseguenza reale delle beatitudini, Gesù ci invita ad uscire: dalla nostra comodità, dalla nostra sicurezza, dalla nostra zona di comfort ... ci invita ad uscire per essere sale e luce: "esci”, esponiti, proponiti, per essere sale"; "esci per essere luce"!
Ecco allora in quale modo posso essere sale e luce?
Fintanto che la mia appartenenza alla Chiesa sarà un auto conservazione della mia convinzione religiosa, al punto che pregare è la mia consolazione; andare a messa una obbedienza al precetto festivo; fare la carità una elemosina misurata e attenta; la catechesi (self services) sono i miei autoconvincimenti; i riti tradizionali la mia ancora di sicurezza; il servizio una forma gratificante di autostima ... con queste caratteristiche non sarò missionario, cioè non faccio mia la missione della Chiesa di vivere e condividere il vangelo nella quotidianità della vita, e per questo non sarò mai sale, perché non avrò nessun sapore se non il mio mediocre sapore ... a non certo il sapore di Cristo!
È la missionarietà della Chiesa che dà sapore e dà luce al mio essere sale della terra e luce per il mondo.
Oggi c'è molto da salare…
Il Vangelo ha una novità incredibile ed applicabile. Non possiamo stare con il nostro sapore mediocre di fronte al mondo quando ci è stato affidato il sapore di Gesù. Gesù ci dice che noi come discepoli abbiamo il compito di dare sapore alla terra e al mondo; Gesù ci affida il sapore della speranza lì dove la speranza viene meno. Noi per quello che abbiamo ricevuto, siamo vita lì dove c'è la cultura della morte.
Ciascuno di noi, ovunque si trova non può lasciare le cose uguali, le deve cambiare, le deve insaporire, deve renderle significative.
Questo non con lo spirito di conquista, quello spirito del nostro passato di cristiano europeo, egocentrico che mette le bandierine come in un risiko; ma con la pazienza di chi sa trasformare le cose da dentro. Aveva ragione papa Benedetto XVI quando dice che il cristianesimo si propaga non per proselitismo ma per attrazione.
Il sale attrae per il buon sapore che induce nei cibi; la luce che in sé è invisibile attrae per la bellezza che rivela. Noi dovremmo essere quella luce che rivela le cose, i volti della gente, la loro unicità, le diversità, la loro bellezza nascosta. Un cristiano valorizza i dettagli, dà dignità a ciò che il mondo scarta, rende visibili gli invisibili della storia. Questa è la nostra missione: quindi ... andiamo ad essere sale e luce.
Saliamo il mondo con la nostra vita, e accogliamo la nostra vocazione di essere sale e luce, siamo il sale nelle mani di Dio per salare il nostro mondo, siamo luce di Dio per rivelare la bellezza che salva.
Abbiamo quindi un compito e una responsabilità per il dono ricevuto: la luce della fede, che è in noi per mezzo di Cristo, non è una cosa di nostra proprietà.
Siamo invece chiamati a farla risplendere nel mondo, a donarla agli altri mediante le nostre opere buone.
… Quanto ha bisogno il mondo della luce del Vangelo che trasforma, guarisce e garantisce la salvezza a chi la accoglie! Questa luce noi dobbiamo portarla con le nostre opere buone.
sabato 4 febbraio 2023
Pastorale ... pastorale!
Ebrei 13,15-17.20-21 e Marco 6,30-34
venerdì 3 febbraio 2023
Domande passate e presenti
Ebrei 13,1-8 e Marco 6,14-29
giovedì 2 febbraio 2023
Ora lascia ...
Ebrei 2,14-18 e Luca 2,22-40
mercoledì 1 febbraio 2023
Non ti accetto
Ebrei 12,4-7.11-15 e Marco 6,1-6
Dopo il successo raccolto nelle città del lago, ci sembra strano una reazione così fredda nella sua Nazareth. E invece è proprio ciò che accade. D'altronde dopo essere stati snobbati a Cafarnao, non credo che i suoi parenti l'abbiano presa immediatamente bene, anzi, forse hanno pensato di potersi prendere una piccola rivincita: "chi ti credi di essere? Sei solo il figlio del falegname ..."Capire, accettare e accogliere chi è Gesù ... Un poco come l'esperienza del Battista: riconoscere uno che non conosceva! Anche per noi è importante entrare in una conoscenza che porti nella relazione più intima il mistero di Gesú: vero uomo e vero Dio. Dio incarnato e volto della misericordia del Padre. Il figlio di Maria e Giuseppe venuto nella storia con un cuore di uomo per legare il nostro cuore al cuore del "Padre nostro" che è nei cieli.