Atti 4,32-37 e Giovanni 3,7-15
Come è fatica oggi essere una comunità! Forse ci siamo troppo fissati sulla struttura formale e sulla realtà istituzionale; oppure illusi di una comunità di affettuosa comunione? Questa pagina di Atti, la risolviamo ancora più spesso come un ideale irrealizzato.
Credo invece che occorra leggerla con lucidità e realismo storico. La comunità di fede non ha mai un volto stabile, unico e immutabile; ma varia in ragione delle persone che la costituiscono, si adegua alla realtà e viene a formarsi in conseguenza della cultura dominante. A tutto questo non significa che lo Spirito Santo sia assente in essa, anzi, è lo Spirito di Dio che ispira i cuori e le azioni nella direzione dell’amore reciproco. È lo Spirito che anima il cuore della comunità affinché possa esprimersi in un'anima sola, cioè un moto unitario nel perseguire il bene e la verità, nel rispetto della libertà e della diversità. Quanto occorre ancora camminare ...
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