mercoledì 31 maggio 2023

Il Sì e il No ... non solo degli opposti

Sofonia 3,14-18 e Luca 1,39-56

Maria ha creduto, si è fidata. Così giovane, eppure cosi "matura" di fronte al mistero di Dio e di sé stessa. Era così assurdo, assolutamente strano, troppo difficile, ciò che le è stato proposto e quanto lei avrebbe dovuto corrispondere, eppure ha creduto. La tanto declamata beatitudine consiste proprio nella pienezza di gioia che nasce dalla fedeltà di Dio e dalla sua fedeltà alle promesse fatte ai padri di Israele. La beatitudine è vedere in prospettiva il bene e la salvezza che si realizza attraverso il suo Si che è già una  vittoria anticipata su qualsiasi No del peccato. 

martedì 30 maggio 2023

Lasciare o non lasciare

Siracide 35,1-15 e Marco 10,28-38

Pietro per seguire Gesù ha davvero lasciato tutto: lavoro e famiglia. Gesù ha chiesto a Pietro e anche agli altri di lasciare veramente tanto per cui credo venga naturale una domanda come quella che fa oggi Pietro a Gesù. Noi che abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito, cosa avremo in cambio?
Cosa vuol dire lasciare tutto e seguire Gesù? Vuol dire fidarsi ogni volta di Dio. E’ un gioco continuo alla fiducia. Si fa fatica a lasciare tutto, le idee, i progetti come te li eri immaginati; accettare che le cose prendano un’altra piega ...
Quante volte Gesù ti ha già fatto sperimentare che lasciare tutto e seguirlo ti fa trovare una condizione nuova di vita, certamente ancor più feconda della prima.

lunedì 29 maggio 2023

Maria madre della Chiesa

Atti 1,12-14 e Giovanni 19,25-34

Dopo gli avvenimenti accaduti, dopo la Pasqua, dopo l'ascensore e il dono dello Spirito, in quel luogo - Cenacolo - non ci sono solo gli Undici Apostoli, ma molte altre persone, tra cui, eminente, Maria, la madre di Gesù, e i fratelli di Lui, cioè altre persone legate al Signore da vincoli di parentela. E’ la Chiesa!
Possiamo dire ciò che vogliamo ma la Chiesa non è una istituzione come le altre, non nasce da una necessità o genialità, cone neanche da unoto getto; la Chiesa nascente dal dono dello Spirito ovvero un dono di amore. Nasce da una relazione di amicizia calda s stretta; nasce nella vicinanza e nella preghiera ... la Chiesa di Gesu è speciale, non conele nostre chiesuole.

domenica 28 maggio 2023

Soffiò su di loro ... vivifica!

Atti 2,1-11; Sal 103; 1Cor 12,3-7.12-13; Gv 20,19-23

Ci siamo, è arrivata la festa di Pentecoste ... festa dello Spirito Santo ... festa di uno sconosciuto membro della Trinità ... un Dio minore quasi dimenticato ... perché confuso e stravolto dal turbine delle vicende della storia del mondo e dagli avvenimenti personali di ciascuno...
Lo Spirito è infatti parte di noi, ed è in noi, legato alla nostra creaturalità e umanità... non è un corpo estraneo che si aggiunge o ci sovrasta, come neanche una identità sovrumana, o meglio divina, che domina la nostra vita. Partiamo da ciò che ci dice Gesú: lo Spirito é pace, è amore e misericordia. Tutti effetti che rivelano la sua azione e realtà concreta. Dove c'è amore c'è lo Spirito, dove c'è misericordia c'è lo Spirito, dove c'è pace c'è lo Spirito, ecc...
Ma pure noi abbiamo ricevuto lo Spirito, lo abbiamo ricevuto nel Battesimo ma forse con più certezza nel momento stesso in cui abbiamo deciso di mettere la nostra vita nella vita stessa di Gesù, perché è la nostra scelta di fede che apre la possibilità allo Spirito di agire in noi, di rivelarsi pienamente.
L'immagine del vangelo in cui Gesú risorto soffio sugli apostoli è veramente suggestiva ... nello scompiglio e paura di una comunità chiusa in se stessa Gesù soffia tutti fuori nella molteplice possibilità di situazioni nuove. È l'esperienza della fantasia di Dio.
In questo anno, particolare, segnato oggi dall'ennesima emergenza ambientale e climatica - frane, alluvioni -, riesco e voglio riconoscere cosa significa lo Spirito di Dio, il soffio vitale di Gesú risorto?
Lo Spirito e la mia vita: Credo che ciascuno deve ricordare quando diciamo che il nostro corpo è tempio dello Spirito; così come lo fu il corpo di Gesù. Quando nella nostra vita ci mettiamo nella sequela paziente di Gesù, quando assumiamo e dilatiamo isentimentopi del Signore nopello sfretto spazio della nosrra umanità fragile, ecco che lo Spirito Santo è quell’energia che accende la nostra vita interiore. Sono le suggestioni al bene, lo slancio di amore; il desiderio di donarsi e di testimoniare.
È l’azione con cui Dio parla e agisce in noi, ed esprime il nostro essere generati come figli e figlie amati dal Padre.
È in questo sguardo che rileggendo la seconda lettura, ed è cosi che quelle parole danno forma al nostro agire oggi. Anche di fronte alla drammaticità delle situazioni, non può non essere che una manifestazione particolare dello Spirito per il bene comune. La diversità e particolarità con cui ciascuno può soccorrere i fratelli costituisce ben di più di una solidarietà umana, ma è la conferma che la nostra natura umana è fatta per essere abitata dallo spirito dell'amore.
C'è un agire dello Spirito che non è l'evento straordinario che stravolge la nostra vita.
In questi giorni ciascuno di noi ha sentito dentro di sé l'imperativo di aiutare, e di farsi partecipe del dramma di tanta povera gente ormai alle prese con qualcosa di più grande di loro.  Ma è proprio in quella sensibilità umana che dobbiamo ricercare la forza, il soffio dello Spirito. La bontà, la generosità, l'altruismo, l'orgoglio rimagnolo ... tutte parole che esprimono una condizione che dice la nostra coscienza unana e se vogliamo anche cristiana; la nostra natura umana ma pure lo spazio della grazia, ciò dell'agire di Dio in noi e attraverso di noi ... una grazia che è lo Spirito di Dio, lo Spirito dell'amore.
Mi piace pensare che lo Spirito non vuole banali ripetitori, ma discepoli geniali, edificatori di una Chiesa che ritrova unità e credibilità attorno all'eucaristia. Varietà e creatività sono il dono molteplice dello Spirito. Di fronte e in tutto quanto accaduto, il Signore “soffiò su di loro e disse: ricevete lo Spirito santo”; in questa nostra realtà chiusa e dall’aria stagnante, entra con forza il soffio di Cristo, l'ossigeno del cielo. Entra nel nostro respiro il respiro di Dio ...

sabato 27 maggio 2023

La nostra vita ... mistero di Gesú

Atti 28,16-20.30-31 e Giovanni 21,20-25

La prigionia di Paolo a Roma potremo paragonarla agli attuali arresto domiciliare, in una casa presa in affitto, sotto vigilanza di una guardia. Vive così due anni potendo parlare con grande libertà di Gesù. L’avvicinarsi del tempo della esecuzione della condanna non diminuisce il suo vigore spirituale, ma lo aumenta. Emerge una domanda, dallo stile di vita dell'Apostolo: la nostra attesa di felicità e di senso, conosce e riconoscere  la presenza di Gesù nella nostra vita?

venerdì 26 maggio 2023

Al cuore, Gesù!

Atti 25,13-21 e Giovanni 21,15-19

Paolo si trova al centro di un confronto per nulla chiaro tra uomini delle istituzioni. Gli uomini di potere sembrano completamente disinteressati al tema religioso, per loro sono solo problemi per "alcune questioni relative alla loro religione e a un certo Gesù, morto, che Paolo sosteneva essere vivo", per loro obiettivo è mantenere l’ordine e il controllo. L’arrivo in città del re Agrippa offre un momento di grande prestigio a Paolo, per parlare di Gesù davanti a coloro che credono di contare. Il governatore Festo e il re non sanno cosa decidere, in quanto non comprendono la natura delle accuse verso Paolo. Comunque di fronte a tutto questo, è importante vedere come nella vita di Paolo ciò che determina le scelte e ne definisce l'epilogo è proprio Gesù. È bello pensare come Gesù possa o debba essere il cuore, il centro per ogni fase della vita di ogni credente.

giovedì 25 maggio 2023

Tu dammi testimonianza ...

Atti 22,30;23,6-11 e Giovanni 17,20-26

Siamo Gerusalemme e Paolo sfrutta la circostanza avversa per raccontare la sua storia personale e, soprattutto, come Gesù è entrato nella sua vita. Il racconto ci permette di fare la sua biografia: "Nato a Tarso di Cilicia, quindi di cultura greca, educato sin da ragazzino a Gerusalemme alla scuola di Gamaliele, quindi giudeo abituato ad un rispetto rigoroso della Legge, era solito perseguitare i cristiani e aggiunge di essere stato presente al martirio di Stefano"..., ma la sua vita cambia totalmenre quando sulla via di Damasco gli appare Gesù Cristo. Tutta la vita di Paolo è testimonianza; lo stesso Paolo se ne rende conto, fino all’ultimo, le sue scelte e il suo pensiero sono determinati solo e unicamente dalla relazione con Gesù e dall’annunciare Cristo.