mercoledì 30 aprile 2025

Le parole di vita

At 5,17-26 e Gv 3,16-21

Usciti dal carcere, gli apostoli, non scappano a nascondersi, non ebbero paura, ma si misero nuovamente a condividere nel Tempio le "parole di vita", così come l'angelo aveva loro detto liberandoli dalla prigione.
Ma di che parole si tratta? È il Vangelo, cioè le parole che diceva Gesù, cioè quella buona notizia di una vita nuova che Dio vuole per tutti. Quelle parole nessuno può rinchiuderle, perché sono parole di libertà e verità che corrispondono alla dignità dell'uomo. Il brano di Atti di oggi ci aiuta a non perderci d’animo, rispetto al tempo presente, sapendo che la parola del Signore non può essere fermata, ma che risuona nelle nostre relazioni, al punto che la fraternita che si genera rivela il valore più vero della nostra vita che è dono che che ci mette in comunione con il Padre.

martedì 29 aprile 2025

Le false vie sul Cristo

1Gv 1,5-2,2 e Mt 11,25-30

L’autore della lettera è probabilmente lo stesso del quarto Vangelo; quando scrive, sicuramente stavano già nascendo lo gnosticismo e il docetismo, cioè false versioni del Cristianesimo, sia a livello di dottrina sia a livello di pratica. La gnosi era una “conoscenza” religiosa speciale e personale, riservata a pochi "intellettuali"  privilegiati.
I docetisti inveve non credevano nella reale incarnazione del Cristo; la carne di Cristo era pura “apparenza”. Giovanni risponde dicendo che se diciamo di essere con Dio ma camminiamo nelle tenebre, allora mentiamo, non ci sono altre possibilità.

lunedì 28 aprile 2025

La risurrezione e la nascita del coraggio.

At 4,23-31e Gv 3,1-8

Dopo la risurrezione, non certo per magia, Pietro, Giovanni e la comunità che seguiva Gesú, come per incanto diventano fieri, forti e valorosi. Diventano esempio di verità e amore. Ed è bello, perché il coraggio è contagioso e coinvolge tutta la comunità. La forza nasce nella preghiera per domandare al Signore il dono di una parola franca e fedele, capace di affermare il progetto di Dio, e di respingere il tentativo di chi si oppone alla salvezza di Dio nel nome del tuo santo servo Gesù. È la preghiera animata dallo Spirito che suscita continuamente il coraggio di seguire il maestro.

domenica 27 aprile 2025

Non c'è porta che tenga!

At 5,12-16    Sal 117  Ap 1,9-11.12-13.17-19    Gv 20,19-31

Nonostante i pochi pellegrini presenti per la Pasqua a Gerusalemme, tutti si emtra nel sepolcro e si fa un atto di venerazione nella tomba, generalmente si bacia il letto sepolcrale, ma ciò che è evidente è che la tomba è vuota. La tomba è vuota perché Gesù, come tutti i vangeli ci dicono: "... non è qui! È risorto ..."
Anche questa domenica dopo Pasqua, domenica della divina misericordia, Gesù ci conferma della sua presenza dopo il Triduo Pasquale come colui che è risorto.  Noi spesso rimaniamo intrappolati in mezzo tra Passione e Sabato Santo e stentiamo a credere in un Cristo risorto che, con la sua umanità e divinità, porta in cielo tutti gli uomini e ci reca un messaggio di salvezza e speranza, anche quando siamo chiusi nelle nostre paure. Ma non c'è porta chiusa che possa trattenere il risorto, o impedirgli di raggiungerci per farci toccare con le mani ilmostero della vita che è la sua risurrezione.
Anche oggi nonostante le chiusure della nostra disumanità, il Signore Gesù continua a entrate  nel nostro tentativo di essere sicuri per noi stessi e simanifesta in tuttacquella fragilità umana che non vogliamo vedere che teniamo fori dalla porta.
Gesù ci raggiunge, per metterci di fronte a quella chianata a seguirlo. Che non possiamo rinnegare nella paura di essere suoi discepoli; così dopo aver incontrato le donne, la Maddalena, Pietro e Giovanni, ora tocca a Tommaso, cioè a ciascuno uno di noi, spesso timorosi e pieni di dubbi e incertezze. Oggi, quel Pace a voi è un Pace a te, metti la mano e toccami ... perché ne hai bisogno

sabato 26 aprile 2025

Chi dobbiamo obbedire?

At 4,13-21 e Mc 16,9-15

Come vivere e leggere oggi la persecuzione?
Gli apostoli hanno risposto che hanno guarito lo storpio con il potere della pietra scartata, il Figlio ucciso dai potenti. Solo in lui, risuscitato da Dio, c'è
salvezza e risurrezione per tutti. La loro autorità è la loro esperienza di cui rendono testimonianza:“ Non possiamo non parlare di ciò che udimmo e vedemmo”. Davanti alle minacce all'ordine di tacere, non si piegano e rispondono: “ È più giusto obbedire a voi o a Dio?”. Questa dichiarazione della coscienza e dell'evidenza su ogni autorità è, per ogni uomo, principio di libertà e responsabilità, luogo della testimonianza di Gesù. 

venerdì 25 aprile 2025

Annunciavano la risurrezione dai morti

At 4,1-12 e Gv 21,1-14

Al cuore di ciò che Pietro e Giovanni fanno e dicono c'è la risurrezione. Questo dovrebbe farci pensare sulla missione della Chiesa e dei credenti. Non serve fare cose belle e anche buone, se non si annuncia Cristo risorto. Questo è il messaggio che dobbiamo proclamare a tutti. Non importa quello che le persone pensano. Questo è il messaggio che ogni persona ha il diritto e il bisogno di sentire. Ma è in forza di questo annuncio che si svela la vera identità della Chiesa di Cristo; non una associazione caritativa, non un ente morale benefico; non un servizio alla persona; non... Ma dobbiamo tornare a annunciare che esiste solamente una via per ottenere la salvezza, e quella via è Gesù Cristo. Gesù è la porta stretta, solo nel nome di Gesù Cristo c'è perdono e salvezza. Non ci sono più vie che portano a Dio. Nessuna religione porta a Dio, solo Gesù Cristo. In tutto il mondo, esiste solo un modo per essere salvati, cioè per mezzo della fede in Gesù Cristo.


giovedì 24 aprile 2025

La fede nel risorto è la nostra fede

At 3,11-26 e Lc 24,35-48

Il racconto molto lungo potrebbe essere causa di distrazione, per questo, occorre subito focalizzare che l’oggetto privilegiato di queste parole è il Signore Gesù, il Signore della Pasqua, la Pasqua del nostro Signore, cioè la questa Pasqua di Gesù in cui ognuno e tutti, dobbiamo convertirci. E’ molto bello il “gesto” dello storpio sanato: egli “trattiene”, tiene stretti e insieme sta afferrato, ai due che sono stati per lui la causa, la fonte del prodigio che gli ha dato la vita nuova. Ma subito Pietro chiarisce come si debba interpretare quanto è avvenuto. Non si deve pensare a qualche potere straordibario o per magia, ma solo per la fede nel nome di Gesù che voi avete ucciso, ma che è l’autore della vita, e Dio lo ha risuscitato dai morti.