At 5,17-26 e Gv 3,16-21
Usciti dal carcere, gli apostoli, non scappano a nascondersi, non ebbero paura, ma si misero nuovamente a condividere nel Tempio le "parole di vita", così come l'angelo aveva loro detto liberandoli dalla prigione.
Ma di che parole si tratta? È il Vangelo, cioè le parole che diceva Gesù, cioè quella buona notizia di una vita nuova che Dio vuole per tutti. Quelle parole nessuno può rinchiuderle, perché sono parole di libertà e verità che corrispondono alla dignità dell'uomo. Il brano di Atti di oggi ci aiuta a non perderci d’animo, rispetto al tempo presente, sapendo che la parola del Signore non può essere fermata, ma che risuona nelle nostre relazioni, al punto che la fraternita che si genera rivela il valore più vero della nostra vita che è dono che che ci mette in comunione con il Padre.
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