venerdì 7 marzo 2025

Toglida te il male ...

Is 58,9-14 e Lc 5,27-32

4° Giorno di Quaresima: quali sono gli effetti di una vera penitenza? La vita di carità con tutti, in particolare coi più deboli. Quando finalmente passiamo da una pratica individuale, ritualistica e devozionistica di penitenza alla vita di comunione, gli effetti positivi sono sempre più grandi. Questo cambiamento ti condurrà a fare esperienza della penitenza che si realizza nella fedeltà di Dio alle sue promesse e non come il frutto dello sforzo personale e della volontà, "perché la bocca del Signore ha parlato". La vera penitenza ti porterà a fare esperienza di una comunione fraterna, di una fratellanza e condivisione in cui sperimentare che le promesse di Dio sono credibili e che Dio  è fedele.

Occorre cercare la giustizia

Is 58,1-9 e Mt 9,14-15

3° giorno di Quaresima: oggi prendo come spunto di cammino: "sciogliere le catene inique, togliere i legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi".
La Parola del profeta si rivolga ad un popolo che ritiene di stare ricercando Dio: “mi cercano ogni giorno, bramano di conoscere le mie vie”, ma tutto si riduce a una pratica religiosa, che è sorda rispetto alla vera ricerca di Dio e incapace di dare soluzione all’ingiustizia e alla povertà. Si può forse dire che come non è possibile amare Dio che non vedi, se non ami il prossimo che vedi, così non si può pensare che un digiuno o una elemosina sia la risposta all"ingiustizia e alla povertà se il tuo credere non è comunione con la povertà del tuo prossimo.

giovedì 6 marzo 2025

La via del bene e della vita

Dt 30,15-20 e Lc 9,22-25

2 giorno di Quaresima: Con le ceneri abbiamo iniziato la Quaresima, oggi prendo come spunto di cammino: "Lui è la tua vita la lunghezza dei tuoi giorni ..."

Questi nostri giorni sono da abitare anche se difficili, violenti, pieni di contraddizioni e gravidi di falsità. Non possiamo smettere di sperare nel bene  e che il bene sarà l'unica realtà a rimanere. Anche a noi è chiesto di “essere confronto” con il bene e il male ... con la morte. Anche ha noi è chiesto di fare delle scelte in questo tempo di Quaresima e di guerra, non una scelta di campo tra amici e nemici, ma tra la vita e la morte, tra la pace e la guerra. Oggi scegliere la via della vita vuol dire, accoglienza, rispetto e perdono, cioè avere il coraggio di intraprendere la via della pace.

mercoledì 5 marzo 2025

... laceratevi il cuore e non le vesti ...

Gl 2,12-18 e Mt 6,1-6.16-18

Una espressione di una forza straordinaria che se vogliamo intenderla oggi, per noi risuona così: "saresti disposto ad aprire la porta del tuo cuore a Cristo?"
Strapparsi le vesti, per quel tempo si rifaceva a una antica tradizione ebraica associata al lutto, al dolore e alla perdita (strappare un affetto, separarlo da se stessi ...). A volte, lo strappo delle vesti era accompagnato da altri segni di umiltà e di dolore, come radersi la testa, gettarsi addosso la polvere o indossare un sacco; strapparsi i vestiti era un'espressione pubblica e forte di dolore, a questo segno esteriore corrisponde lo strappare da noi il peccato e a seguire, il pentimento del cuore. Il profeta Gioele parla appunto del cuore "Stracciate il vostro cuore e non le vostre vesti". Dio che vede il cuore richiede più di un rituale esterno.
Questo gesto estremamente forte, è accompagnato da una invito/promessa: "Tornate al vostro Dio ..."

Il cuore lacerato, il cuore strappato in realtà è il gesto di penitenza attraverso il quale tutto di noi si apre all'incontro con il Signore. Tutto ciò che è il nostro essere può essere "strappato", lacerato per essere preparato all'incontro con Dio. Questo è anche oggi il messaggio cristiano, di cui, forse anche noi, ne siamo intimoriti. Non so, forse temiamo di dover cambiare completamente la nostra esistenza ...
Ci hanno insegnato, fin da piccoli, che per essere cristiani dovevamo comportarci bene e non commettere peccati, allora Cristo sarebbe venuto ad abitare dentro di noi; ma non così...
Cristo viene in noi solamente se siamo disposti ad aprire il cuore, allora il nostro vivere cambia e ci trasforma, perché non ama più il peccato, ma Gesù ... se lacero, apro il cuore è per Gesù ... non per un gesto di penitenza formale o liturgica ... questa apertura è il tornare al Signore...

Ritorniamo all’Altissimo: cioè facciamo un cammino verso il Signore perché la conversione è ritornare alla casa del Padre e abbandonare la terra di umiliazione per essere reintegrati nella propria dignità di figli. Ritornare, abbandonare, pregare, ci pone di fronte in modo risoluto all'essere determinati; è importantissimo accogliere questa parola come un comando. Il ritornare al Signore: è un movimento interiore che coinvolge l’intimo sentire e il nostro attaccamento alle realtà terrene. L’inizio del nostro "ritornare" è abbandonare i peccati; quando ci distacchiamo dal peccato e ritorniamo al Signore, noi incontriamo la sua legge, nella sua Parola che viene accolta nella nostra vita.

Iniziamo la quaresima, che con oggi ha di nuovo inizio, e chissà se raggiungerà qualche risultato, ma ormai noi sappiamo già tutto! Siamo bravissimi ... noi ...
Conosciamo il colore viola della penitenza, sappiamo essere sobri, austeri, anche nella liturgia. Le parole principali sono:cammino, penitenza, conversione, digiuno, astinenza, preghiera, carità ecc... 

Ma basta tutto questo per iniziare questo cammino?
Abbiamo a disposizione 40 giorni ... come i 40 come gli anni nel deserto, che Israele ha avuto a propria disposizione per riavvicinarsi a Dio, per camminare con Dio ... e  riscoprire viva la sua presenza, per riascoltare la sua Parola. HO VOGLIA DI CAMMINARE, DI STARE CON DIO? Ho voglia di camminare con chi oggi cammina nella storia, carico della fatica di una meta da raggiungere ... ma consapevoli di camminare con accanto Dio? Siamo pellegrini di Speranza?
Sono 40 come i giorni trascorsi da Gesù nel deserto: un deserto che diventa luogo di preghiera, HO VOGLIA DI PREGARE? Allargando lo sguardo e l'orizzonte della mia vita? La preghiera mirende più sinodale, né sono convinto?
Sono i 40 giorni di incontro di Mosè con Dio, giorni di vita interiore, per riscoprire la nostra  personale chiamata a vivere la proposta di Dio per noi e il suo progetto d’amore per l’umanità. HO VOGLIA DI ESSERE DI DIO, AL SUO SERVIZIO? Servi di un progetto: vivere il vangelo e annunciare la vita eterna.

Ecco, sono 40 giorni anche per noi, oggi!
Ed è il tempo giusto, favorevole, opportuno per riavvicinarci a Dio e per avvicinarmi alla famiglia, ai colleghi di lavoro, ai compegni di classe e alla comunità.
Ho 40 giorni ... giorno per giorno vediamo di non sprecare neanche uno!
Accogliamo spunti, riflessioni, gesti, occasioni ... una cosa al giorno per dare un senso per ogni giorno ... Ogni giorno pubblicherò UNO SPUNTO, UN GESTO, UN PENSIERO, UN ...QUALCOSA, CHE POSSA AIUTARE A DARE UN SENSO DI CAMMINO, DI PREGHIERA E DI SERVIZIO DI AMORE all'itinerario quaresimale.

Il camminare dice il papa “fa pensare al lungo viaggio del popolo d’Israele verso la terra promessa” e aggiunge che “qui sorge un primo richiamo alla conversione, perché siamo tutti pellegrini nella vita”. Il cammino della vita ci offre gratuitamente spazio di conversione.
Il Papa evidenzia che questo viaggio si fa insieme e spiega che “i cristiani sono chiamati a fare strada insieme, mai come viaggiatori solitari”, è necessario “camminare insieme, essere sinodali” perché “questa è la vocazione della Chiesa”. La nostra vocazione è la comunione.

In conclusione, il Santo Padre afferma che bisogna compiere “questo cammino insieme nella speranza di una promessa”, in quella “speranza che non delude” (Rm 5,5).
Al termine di tutto la speranza è la vita eterna.

... laceratevi il cuore e non le vesti ...

Gl 2,12-18 e Mt 6,1-6.16-18

Una espressione di una forza straordinaria che se vogliamo intenderla oggi, per noi risuoba così: "saresti disposto ad aprire la porta del tuo cuore a Cristo?"
Il cuore lacerato, il cuore strappato in realtà è il gesto di penitenza attraverso il quale tutto di noi si apre all'incontro con il Signore. Tutto ciò che è ilnostro essere può essere "strappato", lacerato per essere sostituito dall'incontro con Dio. Questo è anche oggi il messaggio cristiano, di cui, forse anche noi, ne siamo intimoriti. Non so, forse temiamo di dover cambiare completamente la nostra esistenza ... Ci hanno insegnato fin da piccoli che per essere cristiano dovevo comportarmi bene e non commettevo peccati allora Cristo veniva ad abitare dentro me; ma non così... Cristo viene in me solo se sono disposto ad aprire il mio cuore, allora il mio vivere cambia e si trasforma, perché non ama più il peccato, ma Gesù ... se lacero, apro il cuore è per Gesù ... non per un gesto di penitenza ...

martedì 4 marzo 2025

Gioia di essere amati

Sir 35,1-15 e Mc 10,28-31

Siracide ci invita guardare con animo gioioso la realtà e a interagire con gioia, fiduciosi che non perderemo nulla, anzi sperimenteremo come Il Signore è uno che "ripaga ecrestituise sette volte tanto". Ma attenzione, che il nostro donare non abbia un secondo fine, perché il Signore non lo si può corrompere con doni, perché non li accetterà. Nell'insieme questo brano ci invita a riconoscere a gioia della gratuità: "Glorifica il Signore con occhio contento"; "Mostra lieto il tuo volto"; "Con gioia consacra la tua decima"; "e con occhio contento...". Ma perché  e da dove nasce questa gioia? È la conseguenza della paternità di Dio, egli ama tutti i suoi figli senza fare preferenze. Che bello sentirsi amati dal Padre! Senza questo sentirci amati non ci doneremo con gioia, non staremo lontani dall’ingiustizia, non adempiremo a dei precetti, e nemmeno faremo sforzi di volontà.

lunedì 3 marzo 2025

Ritorna al Signore ...

Sir 17,20-28 e Mc 10,17-27

Ritorna all’Altissimo, più che volgiti; cioè fai un cammino verso il Signore perché la conversione è ritornare alla casa del Padre e abbandonare la terra di umiliazione per essere reintegrati nella propria dignità di figli. Ritorna, abbandona, prega, ci poe di fronte in modo risoluto all'essere determinati; è importantissimo accogliere questa parola come un comando. Il ritorna letteralmente è volgiti verso il Signore: è un movimento interiore che coinvolge l’intimo sentire e il pensiero fortemente attratti dalle realtà terrene. L’inizio del nostro "ritornare" è abbandonare i peccati; quando ci distacchiamo dal peccato e ritorniamo al Signore, noi incontriamo la sua legge, nella sua Parola che viene accolta nella nostra vita.