domenica 14 dicembre 2025

La gioia vera nasce nella prossimità

Is 35,1-6.8.10 Sal 145 Gc 5,7-10 Mt 11,2-11

 

Vieni, Dio della gioia che brilla tra le lacrime;

vieni, Dio della vita che germoglia nelle steppe;

vieni, Dio della speranza che infrange la disperazione;

vieni, Dio del futuro che va oltre la notte.

Signore Gesù, vieni tra noi

e insegnaci a vedere ciò che i nostri occhi

non riescono più a vedere,

insegnaci a credere in ciò che il nostro cuore

non riesce più a sperare.

Vieni, Signore, vieni

e donaci la gioia profonda di chi

sa di avere in te tutto! Amen

 

Con queste parole entriamo nella III domenica di avvento, conosciuta anche come la domenica della gioia … si chiama infatti (in latino) “domenica gaudete” cioè la domenica in cui rallegrarsima di cosa poi oggi possiamo essere gioiosi?

Tutto attorno a noi progressivamente ci conduce e ci plagia nel ricercare ogni appiglio scenico e sentimentale-affettivo che possa suscitare in noi la gioia, o almeno quello che crediamo possa essere la gioia.

Una gioia che costruiamo col nostro desiderio fragile e che consumiamo con vorace ansiosità di dover essere felici almeno per un minuto ... e allora il Natale svuotato del suo vero mistero, può essere un bel contenitore per tutti i nostri tentativi di vivere la gioia, di aggrapparci a una felicità che non resta fatta ...

Ma la gioia che cosa è realmente?

A questa domanda come possiamo dare una risposta? Dobbiamo rassegnarci a una gioia illusoria?

Possiamo trovare risposta attraverso Giovanni Battista.

Allora che cosa è la vera gioia?

Alla richiesta di Giovanni "sei tu il veniente", Gesù rispose “… cosa avevano visto e cosa avevano ascoltato.”

 

La gioia si vede nelle cose che facciamo ... Siamo capaci di vedere le tracce della Gioia?

La gioia si genera nell'ascolto … Siamo disposti ad ascoltare?

Gesù dice a Giovanni, in un momento particolarmente triste e buio, pieno di Dubbi ... " Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: I ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo. E beato è colui che non trova in me ..."

- ho visto ciò che Gesù ha fatto: ha dato tutto sè stesso per gli altri;

- ho ascoltato che Gesù parlava e diceva parole non sue ma del Padre.

 

Con Giovanni scopro e riconosco che la vera gioia è rendere felici gli altri nel dono di se stessi.

Ho scoperto che la vera gioia nasce dall’ascolto della parola amore, quando ascolto come si ama, imparo ad amare e amando genero gioia.

A quel punto ogni dubbio scomparve e la gioia si genera in tutti noi come anche in Giovanni in carcere.

La gioia di Gesù è gioia di Dio non diventano storia, non si realizzano senza di noi e senza la nostra povera e incerta fede. La gioia germoglia e si genera nella nostra vita quando Dio riesce ad abitarla e a trasformala.
E allora, facciamogli casa, prepariamogli una buona accoglienza, perché tutto il mondo possa vedere e raccontare le meraviglie che Dio opera in noi sordi, zoppi, ciechi, morti…

Vieni Signore Gesù, toccaci e trasformaci, portaci tu nostra gioia!

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