Dn 7,13-14 Sal 92 Ap 1,5-8 Gv 18,33-37
Termine anacronistico, certamente non facile per trasmettere il contenuto biblico che era nell'idea dei discepoli delle prime comunità cristiane.
Per noi moderni il re è come un presidente della repubblica, un monarca di rappresentanza il cui potere è vincolato a forme democratiche di gestione del potere... ai tempi di Gesù è nella mente dei discepoli di dueuemila anni fa, il Re ha un potere assoluto ... spesso un tiranno ... un despota ... tanto che nel corso della storia rivoluzioni e rivolte hanno destituito monarchi come anche alcuni sono stati decapitati.
Ma nella mente di Gesù il Re rappresenta Dio, è immagine della cura che Dio ha per il suo popolo. Il Re serve al popolo per la sua vita, per la sua pace, per la giustizia, per la sua libertà e il raggiungimento della felicità.
Chiarito questo, oggi partiamo da una domanda, quale sia il re della nostra vita, quale re vogliamo ... oggi sembra nascere una strana tentazione, quella di un Re che sia una guida, un uomo forte e potente, un uomo valoroso, che gli possa garantire ricchezza e sicurezza e protezione contro tanti e diversi benici ... i nazionalismi sono un sintomo allarmante.
Oggi questi uomini del potere hanno istaueato il loro regno, ma nessuno di loro pone al cuore del Regno il bene comune, la liberta e i valori umani e cristiani che fanno crescere la nostra dignità. Da qui l’attesa di un re diverso: da questa drammatica delusione il forse può ancora e di nuovo nascere il desiderio di un Re che si prenda davvero cura del suo popolo?
Parafrasando Pilato, la domanda di senso è: “Sei tu quel re, Gesù?”
Gesù non sembra molto interessato al tema della regalità ... il suo regno non è di questo mondo e non è da questo mondo ... non come le logiche di questo mondo?
Dove é il regno di questo Re?
Dove sono le tracce di questo regno?
Credo che il Regno di cui parla Gesú,
Oggi sia a Gaza... tra le pietre scalcinate e i bambini impauriti, induriti e feriti da una guerra assurda.
Credo sia a Beirut tra chi cerca ancora di recuperare qualcosa in una casa, una famiglia, una vita distrutta.
Credo sia in Ucraina e i Russia ... lì dove manca di tutto tutto ma non mancano bombe e missili, non abbiamo soldi per gli affamati, I malati, i diseredati, per tutelare la natura, ma per le armi i soldi ci sono.
Credo sia in Afganistan, ed è un regno al femminile, un regno di donne prigioniere di un burka, di un velo che le separa dal mondo contemporaneo.
Credo sia in Sudan, in Iran e in tutti quei paesi dove non è possibile esse liberi, ma solo privati della propria dignità umana, perché qualcuno pensa che in nome di Dio sia possibile dominare e possedere gli esseri umani.
Il regno di questo re è li dove l'amore rappresenta ed esprime, nonostante tanti tentativi di reprimere il meglio di ciò che è immagine di Dio, l'uomo.
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