SANTO GIORNO DI
PASQUA - Giovanni 20,1-9
La
Rivoluzione del Risorto
Racconta
il Vangelo di Giovanni, che il primo giorno della settimana, Maria di
Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la
pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e
dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via
il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!».
Questa
è la realtà concreta della risurrezione, una tomba vuota, bende per terra e il
sudario a parte. Non è troppo diversa dalla situazione attuale: Chiese vuote;
quanto è necessario alla celebrazione è riposto a parte ... e a terra
rischiamo di rimanere noi ... i discepoli del 21* secolo, in una prostrante
crisi di identità: discepoli di un Dio che non riusciamo a comunicare ovvero,
come dice Tomas Halik: "abbiamo pensato troppo a convertire il “mondo”
e meno a convertire noi stessi, che non significa un mero migliorarci, ma un
radicale passaggio da uno statico essere cristiani a un dinamico divenire
cristiani." (...) "Questo nostro tempo di cambiamento a livello di
civiltà non chiede forse una nuova teologia della storia contemporanea e una
nuova visione della Chiesa?"
Cosa
ci dice il sepolcro vuoto? Non è forse come il segno del risorto dentro una
crisi, che obbligherà i suoi discepoli a reinventarsi la loro appartenenza al
Regno dei cieli e il loro essere figli di Dio?
Quel
sepolcro vuoto è un fulcro di attrazione: tutti corrono a vedere e a sincerarsi
di quello che dicono Maria di Magdala e le altre donne; ma è anche fulcro di
irraggiamento, si parte dal sepolcro per aprirsi al mondo. È da quel sepolcro
vuoto, infatti, che esce l'invito ad andare in Galilea per vederlo ... La
"Galilea" del nostro tempo e della nostra crisi epocale: Pandemia
virale e problematiche planetarie di natura sociale e politica.
Possiamo
anche fare finta che questa Quaresima di limitazioni, passerà presto e sarà
dimenticata. Oppure possiamo pensarla come Kairós: un momento opportuno a
partire dal quale prendere il largo e cercare nuova identità per il
cristianesimo in un mondo che cambia radicalmente, sotto i nostri occhi.
In
questo giorno di Pasqua, ciò che è importante è il “vuoto” del sepolcro, Gesù è
fuori; da quella tomba ha iniziato a incontrare persone, amici, e a rassicurare
che sta bene, che tutto il male che hanno visto e vissuto in lui, e anche in
loro, è vinto.
È
la prima volta, non è mai successo, che il giorno di Pasqua la Chiesa sia vuota
... La nostra Chiesa e la quasi totalità delle Chiese del mondo
Cristiano. Ed ecco che questa Chiesa vuota sembra realmente quel sepolcro vuoto;
Gesù Risorto non si nasconde dentro, non sta più nella solennità delle nostre
celebrazioni. La risurrezione è nella profondità dei sentimenti, nella
accoglienza reciproca, nella vita di famiglia, nella generosità gratuita e
nella fraternità senza discriminazioni di razza, religione o identità. Forse
per molto tempo, anche noi, ci siamo illusi che il Signore Risorto potesse
stare dentro un tempio. Ora invece, questa situazione ci sta obbligando a ripensare
tante nostre certezza e immagini di Dio, di Gesù e dello Spirito, e anche di
come le cose vadano in questo mondo.
Credo
che oggi, la Pasqua sia vera Profezia, ed ecco che occorre prima di tutto
cercare di capire come Dio parla "negli eventi del nostro mondo", occorre che la
realtà non condizioni la nostra emotività provocando pregiudizi sempre più
forti a discapito della contemplazione delle cose: (...) perchè
"Dio è amore umile e discreto."
Ecco
perché,
"non possiamo però fare a meno di chiederci se questo tempo di chiese
vuote e chiuse non rappresenti una sorta di monito per ciò che potrebbe
accadere in un futuro non molto lontano: fra pochi anni esse potrebbero
apparire così in gran parte del nostro mondo."
Forse,
in questa Pasqua anche noi non abbiamo ancora compreso le Scritture, che egli
doveva risorgere dai morti; a noi discepoli di oggi spetta trasformare quel
fatto in realtà per in nostri tempi, con la certezza che Lui, anche in questo
nostro tempo non ci abbandonerà mai, ma ci accompagna con umiltà e
discrezione.
Nessun commento:
Posta un commento