Daniele 9,4-10 e Luca 6,36-38
Dopo aver ricevuto tante visioni, aver interpretato sogni ora Daniele deve fare ammenda: chiede perdono a Dio, a nome suo e del popolo, per non aver ascoltato, per non essere stato fedele. Daniele chiede perdono, si veste di sacco e digiuna, confessa le mancanze e chiede misericordia e perdono. Daniele confida nella misericordia di Dio, nella possibilità di essere perdonati. Dobbiamo sempre sperare, pregare e affidarci, anche nel peccato più profondo, nell’infedeltà, nel buio e nell’angoscia, Daniele ci insegna a chiedere il conforto del perdono a non lasciarci spaventare dalle nostre mancanze. Il nostro limite e il nostro peccato, pronti a guardarlo e consegnarlo nelle mani di Dio. Anche la vergogna è allora una grazia da chiedere "Io mi vergogno di avere fatto questo. Ti chiedo perdono con vergogna”. E la vergogna per i nostri peccati è una grazia, dobbiamo chiederla: “Signore, che io mi vergogni”.
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