Is 41,13-20 e Mt 11,11-15
Giocando sull’opposizione piccolo e grande, il Signore Gesù vuole dire che come già i profeti sussurravano coraggiosamente al cuore di Israele circa la venuta del Messia, mandando in corto circuito ogni giudizio con cui tutti erano soliti valutare le cose di Dio, nello stesso modo noi oggi non pssiamo misurare la sua venuta con i soliti logori termini e adpettative. Se vogliamo riconoscere la venuta del Signore, la sua incarnazione, dobbiamo essere disposti a convertire clamorosamente il nostro modo di sentire e di valutare la realtà. E’ il nostro basso profilo, la nostra piccola realtà, che consente a Dio di operare in noi cose grandi, senza il rischio che ce ne posiamo impadronire o vantare.
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