At 5,17-26 e Gv 3,16-21
mercoledì 30 aprile 2025
Le parole di vita
martedì 29 aprile 2025
Le false vie sul Cristo
1Gv 1,5-2,2 e Mt 11,25-30
lunedì 28 aprile 2025
La risurrezione e la nascita del coraggio.
At 4,23-31e Gv 3,1-8
domenica 27 aprile 2025
Non c'è porta che tenga!
At 5,12-16 Sal 117 Ap 1,9-11.12-13.17-19 Gv 20,19-31
sabato 26 aprile 2025
Chi dobbiamo obbedire?
At 4,13-21 e Mc 16,9-15
venerdì 25 aprile 2025
Annunciavano la risurrezione dai morti
At 4,1-12 e Gv 21,1-14
giovedì 24 aprile 2025
La fede nel risorto è la nostra fede
At 3,11-26 e Lc 24,35-48
mercoledì 23 aprile 2025
Pietro può fare come Gesù
At 3,1-10 e Lc 24,13-35
martedì 22 aprile 2025
Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù ...
At 2,36-41 e Gv 20,11-18
lunedì 21 aprile 2025
Tutto accadde a Gerusalemme
At 2,14.22-33 e Mt 28,8-15
sabato 19 aprile 2025
Non è qui, è risorto!
Lc 24,1-12
È per me una Pasqua densa di situazioni che si affollano alla mente ... anche in modo un poco caotico.È un insieme di situazioni personali, di impegni, di corse frenetiche da luoghi a situazioni di vita completamente opposti; un crogiuolo di impegni, di progetti e prospettive; con un solo rischio, quello di essere fagocitati nella successione frenetica delle cose da fare, al punto tale che anche il ministero sacerdotale corre il rischio di diventare un fare, per fare e di essere distratto nell'incontro con Gesù, con il risorto.
Ecco allora che ho cercato in alcune testimonianze le tracce di una presenza … Testimonianze che mi servono per recuperare il mio vivere questa Pasqua di risurrezione:
Croce, morte e sepoltura.
Una guida palestinese di pellegrinaggi oggi ha scritto:
Avevo sentito tante volte dire che Gesù, soffrendo per noi, ci ha donato la Vita. Ma ieri - venerdì santo - per la prima volta, non l’ho solo capito con la testa … ma l’ho sentito con il cuore.
Il sacrificio di Gesù non è stato una sconfitta, ma un atto d’Amore che ha vinto la morte.
In quel momento, ho compreso una verità semplice ma potente: Gesù sofferente è un modello per noi, qui in Terra Santa e ovunque nel mondo. Ogni volta che scegliamo di amare, anche quando costa, anche quando fa male… stiamo generando vita.
Il sacrificio, vissuto con amore, non è una perdita, ma una fecondità.
Non è una fine, ma un nuovo inizio. Non è oscurità, ma luce che si accende.
E se vissuto nel Cuore di Cristo, anche i nostri piccoli sacrifici quotidiani – una fatica, una rinuncia, un perdono – diventano semi di Risurrezione, portano Vita nuova. (basterebbe già questo!)
La risurrezione e la vita nuova.
Dal messaggio pasquale dei Patriarchi delle Chiese di Gerusalemme: «Io sono la risurrezione e la vita. Chi crede in me, anche se muore, vivrà; e chiunque vive e crede in me non morirà in eterno»
Dal cuore delle tenebre che avvolgono la nostra regione, noi, Patriarchi e Capi delle Chiese di Gerusalemme, proclamiamo con audacia al mondo un messaggio di vita e speranza.
È lo stesso annuncio rivolto alle donne giunte al sepolcro di Cristo per piangerlo. Come disse loro l’angelo: «Perché cercate il vivente tra i morti? Non è qui, è risorto». A queste parole sconvolgenti, il dolore delle donne si trasformò in gioia e il lamento in esultanza. Il Signore era davvero risorto!
La sua risurrezione è la luce che dissolve le tenebre e solleva chi a Lui si avvicina con fede.
Chiediamo quindi a cristiani e persone di buona volontà in tutto il mondo di rinnovare il loro impegno a lavorare e pregare per il sollievo degli afflitti, la liberazione di tutti i prigionieri, la fine delle guerre e delle aggressioni che hanno causato sofferenza umana immane, morte e distruzione nella nostra amata Terra Santa, così come in altre regioni del mondo ugualmente colpite.
Soprattutto, li esortiamo a unirsi a noi nel lavorare per una pace giusta e duratura, che inizi da Gerusalemme, la Città della Risurrezione, e si estenda da Gerusalemme fino ai confini della terra.
Capite che Gesù non è in una tomba di duemila anni fa?
Gesù non è in una tomba, ma risorto in tutto ciò che è lo spazio della nostra esistenza, della nostra vita di tutti i giorni.
Ecco che allora occorre cercarlo presente negli avvenimenti quotidiani e soprattutto riconoscerlo vivo e risorto.
Le confessioni di oggi sono state una feconda occasione di immergermi nel Gesù risorto e vivo:
- la confessione di Valerio,15 anni, spinto dalla mamma a confessarsi ... ma uscito dal confessionale raggiante e col sorriso;
- come anche la confessione di Luisa, cieca e in carrozzina, ma che con la luce del cuore vede ben più di tutti noi, e corre con gioia verso l'incontro con Gesù.
Oggi in tanti dialoghi e tante aperture del cuore, ho visto dove era il Signore, non in un sepolcro ma nelle ferite, nelle gioie, nelle fatiche e nei desideri di tanti di noi.
E poi a ricordarmi come il mio sacerdozio, nonostante le mie cadute, e la mia inadeguatezza e indegnità, è per Gesù la possibilità di essere vivo risorto ogni volta che nel Suo nome compio i suoi gesti di amore: i suoi sacramenti.
Oggi ho concluso la giornata amministrano l'olio Santo a Rina, ormai arrivata e al limite del suo cammino, che con i suoi 94 anni il prossimo 7 maggio è prossima al passaggio dalla terra al cielo; … con un flebile filo di voce mi dice: "ho capito cosa mi hai fatto, mi hai dato l'Olio Santo ... grazie", poi abbiamo fatto un patto: "mi aspetti, perché devo andare in Terra Santa e torno il 28 ..." credo proprio che Gesù ci accontenterà ...
Il risorto non è in un sepolcro, morto, ma vive e rende viva la nostra vita: nel nostro vivere lui presente ... nel nostro amare lui è vivo, nel nostro sperare lui è vivo e presente. Lui è vivo sempre e nonostante tutto!
venerdì 18 aprile 2025
Venerdì Santo: Passione del Signore
Is 52,13-53,12 e Gv 18,1-19,42
giovedì 17 aprile 2025
In quella notte io passerò …
Es 12,1-8.11-14 e Gv 13,1-15
38° giorno di Quaresima: Questo giorno sarà per voi un memoriale! La Pasqua ebraica è derivata dalla fusione di due feste più antiche: una festa di pastori, che consisteva nell'immolazione di un agnello e una festa di agricoltori, che per sette giorni mangiavano pani azzimi, al tempo delle primizie dell'orzo. Ma ciò che ha radicalmente mutato il senso di questi antichi riti è stato il fatto di averli riferiti in modo rigoroso a un preciso evento storico: l'uscita dall'Egitto. È così che dall'unione delle due feste è nata quella celebrazione originalissima che è la Pasqua ebraica; questa non è più né una festa di pastori né una festa di contadini, ma il “memoriale” dell'uscita dall'Egitto. La festa della Pasqua è diventata così il segno liturgico e rituale-sacramentale di quegli eventi che furono vissuti dagli Ebrei nei giorni del loro esodo, della loro liberazione.
mercoledì 16 aprile 2025
Giovedì Santo: Cena del Signore
Es 12,1-8.11-14; Sal 115; 1Cor 11,23-26; Gv 13,1-15
La vocazione dei figli della luce
“La nostra vocazione oggi è costruire, unire, abbattere barriere, sperare contro ogni speranza. Questa è e resta la nostra forza e questa sarà sempre la nostra testimonianza, nonostante i nostri tanti limiti. Non scoraggiamoci, dunque. Non perdiamoci d’animo. Non perdiamo la speranza. E non abbiamo paura, ma alziamo lo sguardo con fiducia e rinnoviamo ancora una volta il nostro impegno sincero e concreto di pace e di unità, con salda fiducia nella potenza dell’amore di Cristo”.
Gerusalemme, è il luogo della morte e risurrezione di Cristo, il luogo della riconciliazione, di un amore che salva e che supera i confini di dolore e di morte”, e questa è la vocazione dei cristiani: “Costruire, unire, abbattere barriere, sperare contro ogni speranza”. Non c’è paura, perché in quanto “figli della luce e della risurrezione, della vita”, si vive nella speranza e nella convinzione che l’amore “vince su tutto”.
Non mi sono nascosto
Is 50,4-9 e Mt 26,14-25
martedì 15 aprile 2025
Il Servo diventerà luce delle nazioni
Is 49,1-6 e Gv 13,21-33.36-38
36° giorno di Quaresima: Dio sceglie l’uomo per uno scopo, e lo fa chiamandolo per nome.Dio ha dato al suo Servo una missione: riunificare il popolo di Israele sotto l’unico Dio. Il servo però ha fallito, i suoi sforzi sono stati inutili, eppure non si è scoraggiato, perché ripone tutta la sua fiducia in Dio. Ma Dio non si arrende con noi, ma alza il tiro. Se essere il suo servo non è sufficiente per cambiare il destino di Israele, allora occorre qualcosa di più grande. Dunque, il servo diventerà «luce delle nazioni, perché porti la mia salvezza fino all’estremità della terra». Ma questa luce profetizzata da Isaia, non potrebbe essere il vangelo? Non potrebbe essere la luce che dice di essere Gesù stesso? È Lui la “luce delle nazioni”, il servo che si innalza per far risplendere tutto della luce di Dio.lunedì 14 aprile 2025
Il servo di Dio Padre ...
Is 42,1-7 e Gv 12,1-11
domenica 13 aprile 2025
La passione del Signore.
Is 50,4-7 Sal 21 Fil 2,6-11 Lc 22,14-23,56
sabato 12 aprile 2025
Farò ricordare la mia promessa
Ez 37,21-28 e Gv 11,45-56
venerdì 11 aprile 2025
Mai rinunciare alla speranza
Ger 20,10-13 e Gv 10,31-42
giovedì 10 aprile 2025
L'alleanza sottomessa
Gen 17,3-9 e Gv 8,51-59
mercoledì 9 aprile 2025
Quando la fede è una speranza certa
Dn 3,14-20.46-50.91-92.95 e Gv 8,31-42
martedì 8 aprile 2025
Un esodo da disperati?
Nm 21,4-9 e Gv 8,21-30
lunedì 7 aprile 2025
Una storia che si ripete
Dn 13,1-9.15-17.19-30.33-62 e Gv 8,12-20
domenica 6 aprile 2025
Uno sguardo nuovo ...
Is 43,16-21 Sal 125 Fil 3,8-14 Gv 8,1-11
Le cose nuove di DioMercoledì sera, Davide Fabbri, all'incontro sulle letture domenicali citava questa frase della prima lettura, tratta da Isaia: "Non ricordate più le cose passate, non pensate più alle cose antiche! Ecco, io faccio una cosa nuova..."
Effettivamente credo che sia la chiave di lettura della liturgia di oggi, come anche il modo in cui Dio opera ed agisce sempre nella nostra vicenda umana. Non c'è limite e fragilità che impedisca a Dio di realizzare il suo amore in noi, un amore che non solo è novità, ma che ci rende nuovi ... "ecco faccio una cosa nuova".
Come vi diceva Mons. Castellucci, il 22 marzo scorso, la speranza cristiana non è illusione, ecco oggi credo che la speranza cristiana sia riconoscere il nuovo che Dio fa ogni giorno della nostra vita e in ogni istante di tempo di questo nostro mondo.
La speranza cristiana non è una illusione, non è neppure guardare il bicchiere mezzo pieno ... La speranza cristiana è invece fondata su un fatto a cui aderisce, cioè che Cristo è morto ed è risorto. Questo è il nucleo di tutta la speranza cristiana. Cristo è morto ed è risorto, non rifiuta la morte, la speranza cristiana entra nella morte, non fa finta che non esistano i problemi, le sofferenze, i lutti. Li raccoglie, anzi, in un certo senso li accoglie come realtà, però guarda al futuro sulla base di una esperienza a cui aderisce. Da quando Cristo è risorto dalla morte la morte non è più la parola ultima. Occorre dunque prendere atto realisticamente dei problemi, per così dire entrare nel sepolcro sapendo che il sepolcro non si chiude definitivamente, che si apre ad una luce nuova. Ecco questa luce nuova è la cosa nuova che sempre Dio fa!
Gesù scrive una storia nuova
Guardiamo Gesù, quel suo scrivere per terra è come imprimere nella realtà quella novità che sta compiendo. Rispetto alla donna è rispetto ai suoi accusatori.
Gesù scrive per terra con il suo dito ... immagine del dito di Dio che scrive sulla tavole di pietra la legge che consegnerà a Mosè per il popolo. Gesù scrive per terra due volte, come per due volte Dio scrive la legge ...
Gesù scrive due volte ... come allusione per coloro che avrebbero capito che Dio stesso scrivendo due volte ha usato una misericordia nuova per Israele... due volte ... una misericordia nuova che ora verso la ragazza adultera viene negata ...
La modalità attraverso cui si agisce la misericordia.
Gesù non nega il peccato della donna, e nemmeno lo minimizza. Gesù non sminuisce la sua responsabilità, ma nemmeno la schiaccia sotto il peso della sua colpa.
Gesù le parla, apre un dialogo con la donna e la sua vita ... Gesù le restituisce la dignità di persona ... Gesù la chiama a responsabilità e a giudicare se stessa per ciò che ha commesso ... Infine, Gesù la rimette in cammino e gli conferma il suo amore per lei ... le offre una seconda possibilità. Ma non la offre solo a lei! La offre anche ai farisei e anziani perché possono così iniziare da lì un cammino nuovo: anche loro si mettono in movimento. Abbiamo tutti bisogno di una seconda possibilità, facciamo esperienza della misericordia di Dio. La cosa nuova è la nuova possibilità offerta ... che è migliore della prima!
sabato 5 aprile 2025
A te mi affido
Ger 11,18-20 e Gv 7,40-53
venerdì 4 aprile 2025
Il giusto suo servo ...
Sap 2,1.12-22 e Gv 7,1-2.10.25-30
giovedì 3 aprile 2025
Non conservare la tua rabbia
Es 32,7-14 e Gv 5,31-47
mercoledì 2 aprile 2025
Consolazione della memoria
Is 49,8-15 e Gv 5,17-30
martedì 1 aprile 2025
Acqua buona!
Ez 47,1-9.12 e Gv 5,1-16