Is 43,16-21 Sal 125 Fil 3,8-14 Gv 8,1-11
Le cose nuove di DioMercoledì sera, Davide Fabbri, all'incontro sulle letture domenicali citava questa frase della prima lettura, tratta da Isaia: "Non ricordate più le cose passate, non pensate più alle cose antiche! Ecco, io faccio una cosa nuova..."
Effettivamente credo che sia la chiave di lettura della liturgia di oggi, come anche il modo in cui Dio opera ed agisce sempre nella nostra vicenda umana. Non c'è limite e fragilità che impedisca a Dio di realizzare il suo amore in noi, un amore che non solo è novità, ma che ci rende nuovi ... "ecco faccio una cosa nuova".
Come vi diceva Mons. Castellucci, il 22 marzo scorso, la speranza cristiana non è illusione, ecco oggi credo che la speranza cristiana sia riconoscere il nuovo che Dio fa ogni giorno della nostra vita e in ogni istante di tempo di questo nostro mondo.
La speranza cristiana non è una illusione, non è neppure guardare il bicchiere mezzo pieno ... La speranza cristiana è invece fondata su un fatto a cui aderisce, cioè che Cristo è morto ed è risorto. Questo è il nucleo di tutta la speranza cristiana. Cristo è morto ed è risorto, non rifiuta la morte, la speranza cristiana entra nella morte, non fa finta che non esistano i problemi, le sofferenze, i lutti. Li raccoglie, anzi, in un certo senso li accoglie come realtà, però guarda al futuro sulla base di una esperienza a cui aderisce. Da quando Cristo è risorto dalla morte la morte non è più la parola ultima. Occorre dunque prendere atto realisticamente dei problemi, per così dire entrare nel sepolcro sapendo che il sepolcro non si chiude definitivamente, che si apre ad una luce nuova. Ecco questa luce nuova è la cosa nuova che sempre Dio fa!
Gesù scrive una storia nuova
Guardiamo Gesù, quel suo scrivere per terra è come imprimere nella realtà quella novità che sta compiendo. Rispetto alla donna è rispetto ai suoi accusatori.
Gesù scrive per terra con il suo dito ... immagine del dito di Dio che scrive sulla tavole di pietra la legge che consegnerà a Mosè per il popolo. Gesù scrive per terra due volte, come per due volte Dio scrive la legge ...
Gesù scrive due volte ... come allusione per coloro che avrebbero capito che Dio stesso scrivendo due volte ha usato una misericordia nuova per Israele... due volte ... una misericordia nuova che ora verso la ragazza adultera viene negata ...
Una misericordia nuova e gratuita che esprime la bellezza del perdono, che non ha bisogno di vendetta o di pena da scontare, ma che non è neppure buonismo estremo e sdolcinato.
La modalità attraverso cui si agisce la misericordia.
Gesù non nega il peccato della donna, e nemmeno lo minimizza. Gesù non sminuisce la sua responsabilità, ma nemmeno la schiaccia sotto il peso della sua colpa.
Gesù le parla, apre un dialogo con la donna e la sua vita ... Gesù le restituisce la dignità di persona ... Gesù la chiama a responsabilità e a giudicare se stessa per ciò che ha commesso ... Infine, Gesù la rimette in cammino e gli conferma il suo amore per lei ... le offre una seconda possibilità. Ma non la offre solo a lei! La offre anche ai farisei e anziani perché possono così iniziare da lì un cammino nuovo: anche loro si mettono in movimento. Abbiamo tutti bisogno di una seconda possibilità, facciamo esperienza della misericordia di Dio. La cosa nuova è la nuova possibilità offerta ... che è migliore della prima!