martedì 8 aprile 2025

Un esodo da disperati?

Nm 21,4-9 e Gv 8,21-30

30° giorno di Quaresima: I serpenti velenosi che mordevano e facevano morire, furono una delle tante insidie durante la marcia di Israele nel deserto del Sinai; il racconto ha come sbocco l’“innalzamento” di un serpente di bronzo da parte di Mosè, quasi come una sorta di antidoto e di ex voto. È interessante notare che a Timna, nella regione mineraria dell’Arabia, nell’area settentrionale sinaitica, sono stati scoperti piccoli serpenti di rame, metallo che là abbondava, i quali probabilmente avevano la funzione di protezione magica da quei rettili velenosi che infestavano la steppa. La narrazione biblica sottolinea che la salvezza dalla morte per avvelenamento avveniva solo se si "guardava" il serpente innalzato, cioè se si aveva uno sguardo di fede nei confronti di quel "simbolo di salvezza". Per noi oggi dove la morte sopraggiunge per il morso velenoso della realtà che ci colpisce a maggiorazione acquista senso volgere lo sguardo a colui che è innalzato.

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