domenica 8 dicembre 2024

Spera pure Maria

Gen 3,9-15.20; Sal 97; Ef 1,3-6.11-12; Lc 1,26-38

Mercoledi scorso il Papa ha ribadito che l'omelia deve durare 8 minuti, non di più ...[esagerato] parlando di questo con un giovane mi diceva: "certamente a te non andrà bene, ma io quando arriviamo all'omelia ... non scolto piu nulla"
- C'è chi legge l'omelia ... ha fatto il suo compitino, legge la sua parte ed è soddisfatto del suo lavorino ... tutto concentrato su se stesso, in questo caso io neppure ascolto;
- C'è poi chi l'omelia la improvvisa totalmente... e si vede... gira e gira e spesso non si arriva a nulla ...
- C'è poi chi ha un percorso mentale e lo svolge tutto ma non si cura di chi ha di fronte ... bambini, adulti, anziani ...
Mi verrebbe da Dire che in questo modo la parola non arriva mai a destinazione ...
Ma la parola dell'Angelo non devono essere state come una omelia, le parole di Gabriele sono le Parole di Dio che raggiungono Maria ... Sono parole per lei, parole che parlano di lei e a lei, parole di Dio pensate da Dio per sua stessa vita ...da quelle parole tutto di Maria cambia ...
La Vergine, ci racconta come quelle parole l'hanno turbata, messa in subbuglio e difficoltà. Ma ci racconta pure come lei si è lasciata coinvolgere da quelle parole, non le ha camuffate ... o ripiegate su di sé, non le ha addomesticate ... ma le ha accolte come speranza di una pienezza che non conosceva ma a cui ha voluto credere.

Oggi questo voler credere alla parola ha un significato particolare per il nostro avvento. Maria diventa infatti segno di speranza incarnata e di amorevole attesa

1) Segno di speranza. Nulla è impossibile a Dio, con queste parole che si chiude l’episodio dell’annunciazione dell’angelo Gabriele a Maria. Una parola parola che vuole riempire il nostro ascolto, la nostra fiducia e poi ci propone un cammino insieme, un agire per una strada, per una storia tutta in salita.
Una salita in cui Maria ci mostra la speranza incarnata e il segno di amorevole dell'attesa.
2) La speranza incarnata è quel bambino che prende vita in lei, e nel suo essee immacolata, cioè tutta bella. Ora quella speranza - Gesù figlio di Dio, figlio di Maria -  ci è  affidata perché la generiamo nel nostro tempo, nella nostra storia ferita dal male.
3) La speranza come amorevole attesa.  Maria ha atteso che quel figlio fosse vivo in lei e che nascesse per tutti noi. Maria ci insegna a vivere la speranza nella nostra carne, concretamente non come religiosità, non come precetti o riti.

Alla luce di questa Parola, Maria ci insegna che di fronte alla parola di Dio ci sono due livelli di lettura: il primo è il senso immediato delle parole, cioè cosa significano quelle parole per noi e per la nostra vita; il secondo è che le parole hanno un valore non solo per quello che significano per me, ma anche per la storia che c’è dietro alle parole.

Aderire all'AC è possibile se ... mi lascio interrogare ...
1) dal primo livello quello immediato cosa significa aderire all'AC nella mia vita ...
2) e dal secondo livello cosa c'è nell'AC che mi fa sentire la Chiesa è la presena di Gesú .

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