Mi 5,1-4 Sal 79 Eb 10,5-10 Lc 1,39-45
Nel cammino verso il Natale, questa quarta domenica, assume il ruolo determinante: vincere le nostre resistenze rispetto alla speranza. Con Elisabetta, la speranza, il compimento dell'attesa avviene, non tarda a realizzarsi. È incredibile l'immafgine di chi è vecchio, che viene completamente ribaltato nelle speranze della vita ... Giovanni ha scombussolato tutto ciò che per Esisanetta era certo: la vita non aveva piu nulla da offrirti. Elisabetta è segno e l'immagine delle promesse attese, che si realizzano, oltre ogni nostra aspettativa, ma soprattutto della certezza che ogni attesa anche se prolungata corrisponde alla fedeltà di Dio.
Con una frase di Silvano Fausti, accompagniamo questa ultima domenica, questo incontrarsi di Elisabetta con Maria: Elisabetta custodisce e realizza l'attesa di tutto un popolo in cammino nel tempo, Maria custodisce e attualizza l'atteso, colui che viene.
Siamo di fronte alla rappresentazione concreta dell'incontro tra Dio e gli uomini. Il Dio con noi, non è una astrazione della mente o un mito greco rivisitato dalla cultura ebraica, il Dio con noi è il mistero che ci ha creato che si dona a noi per riempire la nostra fragilità della sua bellezza, della sua pienezza cioè della sua stessa esistenza.
In queste settimane, a partire dal profeta Geremia, a seguire con Maria e il Battista, Dio, ancora una volta ci ha detto che è lui il il vero veniente, è lui che libera, che salva, che apre le porte del regno dei cieli; che non siamo noi a raggiungerlo, nel nostro vagare nomade nel tempo e della vita, ma è lui, il re, che viene a visitare il suo popolo, é lui che ci vuole incontrare: lasciamoci trovare!
Compimento della promesse che non tardano a realizzarsi significa accogliere l'atteso, con tutte le conseguenze di essersi lasciati incontrare: la vita di chi sta in ascolto della Parola, di chi la accoglie, è una vita che assume il rischio del incontro, del cambiamento. Chi ascolta non può rimanere come prima. Chi ascolta inevitabilmente si mette nel dinamismo del cammino.
Compimento della promesse significa che anche per noi oggi c'è una promessa di pace e di vita, una promessa che parte da Dio; ma c'è pure il compimento, se tarda attendono, perché certo verrà. Un compimento gravido di speranza così come per Elisanetta e Maria sperimentano la concretezza della speranza nei bambini che portano nel grembo.
Sembra quasi che ci sia voglia da parte di Maria di raccontare ad Elisabetta quel che le è successo: ”non vedo l’ora di dirti una cosa…” Una gioia incontenibile che esplode nel cantico del Magnificat, ma pure una gioia che trova casa nel cuore e nel grembo di Elisabetta: nel gioire ballando di Giovanni nel grembo.
Le attese promesse di Dio, sperate e credute si realizzano come gioia della vita.
A pochi giorni dal Natale, cerchiamo il Dio con noi che è alle porte. Il segno è la gioia di una speranza certa per una umanità in costante attesa.
Vieni, Luce del mondo,
vieni, tu che puoi penetrare gli abissi.
Noi ti attendiamo, e siamo certi
che come scintilla inizierai
a far brillare la storia.
Noi ti attendiamo, e sappiamo
che le tenebre non possono spegnerti.
In te la nostra speranza,
in te ogni nostra certezza,
in te la fiducia nel bene,
in te la possibilità di rinascere sempre.
Vieni, Signore Gesù, abita in noi,
risplendi in noi.
Vieni, Speranza del mondo,
maranathà!
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