domenica 28 settembre 2025

C’era un uomo ricco, e poi c’era un povero di nome Lazzaro.

Am 6,1.4-7; Sal 145; 1Tm 6,11-16; Lc 16,19-31

C’era un uomo ricco, e poi c’era un povero di nome Lazzaro... È così che inizia il Vangelo di questa domenica. È un inizio che potrebbe, senza ombra di dubbio, essere adeguato alla nostra realtà di oggi. Ecco i tre uomini più ricchi del mondo di oggi: Elon Musk (Tesla e SpaceX - internet ovunque), Jeff Bezos (Amazon) e Mark Zuckerberg (Meta - Facebook). Questo non per dire che sono cattivi ... ma per dire che la ricchezza è possesso ... Oggi ricchezza significa internet, social, piattaforme digitali, condizionamento politico, culturale e sociale ...
Un mondo dove i ricchi (pochi) lo sono sempre di meno e i poveri (troppi) lo sono sempre di più. Poveri al punto di non solo non possedere nulla, ma poveri al punto di essere assoggettati a chi detiene la ricchezza. Un mondo di poveri posseduti e condizionati.
E anche il banchetto sembra il club ristretto di alcuni magnate, esclusivo e a numero chiuso, dove tra una portata e l'altra la ricchezza viene spartita in ragione della forza economica di ciascuno. Il banchetto immagine della volontà di Dio di fare famiglia e tenere insieme nella fraternità gli uomini, è oggi lo spazio della arrogante ostentazione della ricchezza esclusiva.

A CHI E' RIVOLTA LA PARABOLA?
La parabola non è una favola ma ci vuole raggiungere per suscitare in noi una consapevolezza circa: ricchezza e povertà, vita terrena e l'aldilà. Nella parabola emerge chiaramente che Dio sta dalla parte dei poveri. Gli ultimi sono i suoi preferiti. Ci dice che anche noi discepoli del Signore dobbiamo scegliere i poveri ... sempre!
Non si dice nulla dei meriti o delle virtù di Lazzaro, semplicemente ciò che importa a Gesù, invece, è sottolineare che Dio difende gli ultimi e prende la parte dei poveri. Allo stesso modo non si dice nulla riguardo alla cattiveria del ricco. Infatti il ricco non è negli inferi perché ricco, ma perché ha ignorato il povero lazzaro.

IL RISCHIO DELLA RICCHEZZA!
Questo è il centro della parabola: la ricchezza è una malattia contagiosa, se ti infetta, ti trasforma ...  il ricco infatti è condannato per la sua totale indifferenza. Il ricco e il povero sono vicini, vicinissimi, ma il primo nemmeno si accorge dell'altro. il rischio della ricchezza è l'indifferenza!
Anche noi, purtroppo, spesso viviamo immersi nei nostri piccoli o grandi problemi, nelle nostre piccole o grandi ricchezze e siamo miopi e indifferenti, al punto che la ricchezza, il possedere ci snatura umanamente e ci rende disumani.

Una storia di Bruno Ferrero

Un riccone arrivò in Paradiso. Per prima cosa fece un giro per il mercato e con sorpresa vide che le merci erano vendute a prezzi molto bassi.
Immediatamente mise mano al portafoglio e cominciò a ordinare le cose più belle che vedeva.
Al momento di pagare porse all'angelo, che faceva da commesso, una manciata di banconote di grosso taglio.
L'angelo sorrise e disse: "Mi dispiace, ma questo denaro non ha alcun valore".
"Come?", si stupì il riccone.
"Qui vale soltanto il denaro che sulla terra è stato donato", rispose l'angelo.



Liberaci, Signore, dall'indifferenza che ci acceca
e dalla superficialità che ci anestetizza.
Allenaci a riconoscere il Tuo Volto
nel volto del povero.
Insegnaci a condividere quello che abbiamo
e quello che siamo.
Donaci una fede inquieta,
una speranza coraggiosa
e una carità appassionata.
Amen.

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