giovedì 24 aprile 2025

La fede nel risorto è la nostra fede

At 3,11-26 e Lc 24,35-48

Il racconto molto lungo potrebbe essere causa di distrazione, per questo, occorre subito focalizzare che l’oggetto privilegiato di queste parole è il Signore Gesù, il Signore della Pasqua, la Pasqua del nostro Signore, cioè la questa Pasqua di Gesù in cui ognuno e tutti, dobbiamo convertirci. E’ molto bello il “gesto” dello storpio sanato: egli “trattiene”, tiene stretti e insieme sta afferrato, ai due che sono stati per lui la causa, la fonte del prodigio che gli ha dato la vita nuova. Ma subito Pietro chiarisce come si debba interpretare quanto è avvenuto. Non si deve pensare a qualche potere straordibario o per magia, ma solo per la fede nel nome di Gesù che voi avete ucciso, ma che è l’autore della vita, e Dio lo ha risuscitato dai morti.

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