Filippesi 1,1-11 e Luca 14,1-6
Un Paolo innamorato di Cristo e della comunità di Filippi, è quello che emerge all'inizio di questa lettera. Un Paolo insolito, che fa trasparire sentimenti fortissimo e insieme, la gioia di chi vede compiersi l'agire di Dio: " Sono persuaso che colui il quale ha iniziato in voi quest’opera buona, la porterà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù."
Ma oltre a un Paolo "straordinario negli affetti", dobbiamo sottolineare la certezza che Dio compie la sua opera e la porta a compimento. Il segno dell'opera di Dio per Paolo è: "... la vostra carità cresca sempre più in conoscenza e in pieno discernimento, perché possiate distinguere ciò che è meglio ed essere integri e irreprensibili per il giorno di Cristo ..."
Paolo riconosce che l'amore reciproco costruisce e forma il discepolo di Gesù, lo edifica nella conoscenza del proprio cuore, dei propri sentimenti e nell'accoglienza del fratello. L'amore diviene nel discepolo criterio nel discernere cioè comprendere e decidere circa la realtà e gli avvenimenti della vita. L'amore sembra contraddire la razionalità della mente e forse Paolo più volte si è lasciato condurre dalla sua razionalità ma, ora ha sperimentato come il suo amare Gesù ha bisogno di esprimersi e rivelarsi anche e proprio nell'amore per questa comunità. Un amare che diviene concreto e soprattutto spazio della fede nel Signore Gesù. Infatti amare non è solo una manifestazione in uscita, ma serve a Paolo per prepararsi integro e irreprensibile al giorno del Signore Gesù Cristo. È quello il giorno del compimento dell'opera di Dio.
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