Gal 3,22-29 e Lc 11,27-28
Una frase sola, ma che tesse da sola una lode senza paragoni:"Beato il grembo, il ventre che ti portò e le mammelle che succhiasti". Ma conquiste parole sembra quasi andare a recuperare quelle di Elisabetta che si concludono con:"... come mai viene a me, la mamma del mio Signore? Dice: beata te che hai creduto alla parola.
La vera maternità è ascoltare, che è la forma fondamentale di accogliere. Normalmente non ascoltiamo mai gli altri, non li accogliamo. Quando uno parla penso subito male: cosa rispondergli, cosa contrapporgli. Non lo lasci entrare, non ti scalfisce!
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