Es 2,1-15 e Mt 11,20-24
Le conseguenze delle azioni istintive e violente di Mosè, sono la fuga, la paura, l’emarginazione, il perdere tutto. L’insegnamento che ci arriva è che il liberatore che il popolo di Israele attende non può essere un violento, la violenza non è la risposta giusta al male subito, questa non è la logica di Dio. Il liberatore non si impone con la propria forza, non è un eroe combattente, ma dovrà essere una persona come tutti gli altri, con i propri difetti e fragilità, e con un’unica caratteristica: essere scelto da Dio e diventare suo strumento, attraverso cui il Signore si manifesterà come colui che libera il popolo di Israele dalla schiavitù.
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