Gen 32,23-33 e Mt 9,32-38
Nel contesto attuale dire Israele, per molti risuona male, crea imbarazzo o disagio ... Eppure dobbiamo trovare, al di là dell'attualità dei fatti la profondità di un mistero: l'umana fragilità del "Soppiantatore" - Giacobbe -, diviene lo spazio della sua stessa vocazione: "Dio è forte" - Israele -. Il confronto serrato di quella notte è una lotta che non indebolisce ma dà forza, e trasforma Giacobbe profondamente. In questa lotta si compie la sua identità, da scartato, peccatore, diviene forte al punto da vincere contro Dio e contro gli uomini. In realtà a vincere è Dio che non rivela il suo nome, mantiene intatto il suo mistero. La lotta invece lascia Giacobbe-Israele zoppicante, segno dell’incontro con Dio che rende manifesta la sua trasformazione.
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