Eb 5,1-10 e Mc 2,18-22
Per cercare di aprire questa parte della Lettera agli Ebrei è necessario entrare nel ruolo del sommo sacerdote, che è quello che officia i riti ed offre i doni e i sacrifici per i peccati. La sua dignità e il suo essere sacro gli derivano da Dio, perché il sacerdote non ha in sé la possibilità in quanto è umano e pure lui pieno di debolezza; solo con lo Spirito del Signore è in grado di riconoscere la sua fragilità e provare il sentimento della compassione. Così lo stesso Gesù Cristo fu sommo sacerdote perché gli fu conferito da Dio. Questo non fece di Gesù un privilegiato, ma la sua prova fu quella di vivere tutte le fragilità e i dramma umani, ultimo quello della morte in croce. Cristo visse da uomo e con gli uomini, e tutta la sua esistenza fu quella di vita sacerdotale in obbedienza al Padre.
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