Gdc 11,29-39 e Mt 22,1-14
C'è una costante che si ripete nella storia di Israele: un ritorno agli dei pagani, alle lotte, al caos politico, religioso e gerarchico. Eppure il Signore non abbandona il suo popolo, sebbene ne venga abbandonato. Internamente a questa vicissitudine storica, compare il primo e unico sacrificio umano di tutta la Bibbia. Quanto amore, quanto gratuito sacrificio nella figlia di Iefte, una docilità sterile e piena di rassegnazione. Un sacrificio muto di fronte a un Dio muto; solo obbedisnza a un giuramento. A noi non resta che chiederci se sappiamo accettare e accogliere, nella nostra vita ciò che si rivela cone prove e fatiche, o se invece preferiamo scendere a patti, mercanteggiando con i nostri stessi patti e promesse, forzando un amore di Dio che ci viene comunque donato in modo gratuito.
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