Gdc 9,6-15 e Mt 20,1-16
Alla morte di Gedeone, Abimèlech, il figlio avuto da una schiava con l'aiuto dei signori di Sichem, vuole diventare re. Per riuscirvi uccide tutti i suoi fratelli, solo Iotam il minore si salva. Ambizione, cupidigia, desiderio di potere, i sentimenti di Abimèlech sono così umani, eterni e immutabili. Rileggere queste pagine ci fa riflettere sul tempo presente e sugli intrighi di cui umanamente diamo capaci. La "parabola" del re degli alberi ci premette di attualizzare la facile ambizione del rovo che con la scusa del servizio al popolo, si erge a soddisfare la propria cupidigia.
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