mercoledì 5 febbraio 2025

Dio è Padre che corregge ...

Eb 12,4-7.11-15 e Mc 6,1-6

La vita di tutti i giorni è lo spazio privilegiato in cui facciamo esperienza del nostro limite è anche delle progressioni umane. È in questa dinamica che agisce e si sperimenta anche l'agire di Dio. Dio non è astratto o apersonale, ma il mistero di Dio e la sua rivelazione hanno a che fare con il senso più intimo del nostro esistere singolare rispetto all'universale: un esistere personale, individuale, unico e speciale; immerso in un universale che tutto comprende. È in questa percezione che dobbiamo calare l'intuizione di Ebrei, quando ci propone Dio come un Padre che corregge i suoi figli e come la correzione è segno di amore e occasione di crescita in umanità. Occorre stupirsi di questa modalità in cui incontriamo Dio, perché è spazio di fede, altrimenti il nostro credere diventa una ripetizione stanca di liturgie e riti che lentamente si spegne e diventa un’abitudine, un’abitudine socio-culturale.

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