sabato 22 novembre 2025

 2Sam 5,1-3    Sal 121    Col 1,12-20   Lc 23,35-43

 
Domenica prossima inizieremo a dire Gesù viene ...  Viene, nonostante tutto, e nonostante noi. Viene, anche se siamo presi da altro.

Viene, anche se molte cose prosciugano la nostra attenzione.

Viene, anche se il nostro cuore non ha molto spazio da dargli, o forse non ne ha più.

Ma oggi, il suo venire è il metterci di fronte al momento della sua massima debolezza, un Re dell'universo fragile e di nuovo tentato dalla forza e dal potere.

I capi lo deridevano: "Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto"; ecco senza un minimo di umanità, senza un po’ di compassione ...

Ma è di fronte a tutto questo che la tentazione viene vinta con la debolezza del perdono: "Padre perdonali perché non sanno quello che fanno".

Poi l'evangelista aggiunge: ... il popolo stava a vedere.
È con questa immagine che oggi siamo chiamati a confrontarci, e a cercare d'essere un popolo che non solo sta a guardare passivo, ma un popolo che reagisce, che è attivo ...: noi siamo il suo popolo ... Lui è il nostro re ...

Alla fine di questa storia tutti si scostano da Gesù:
- i capi lo deridono, non hanno un minimo di compassione per un impostore ... Una delle prove che Gesù non è stato il Messia, il Cristo d’Israele, è che il Messia non poteva morire.

- i soldati romani, lo deridevano, “lo schernivano”, si prendono gioco di Lui, una burla, gli si accostavano per porgergli dell’aceto che è l’immagine dell’odio. Nel Salmo 69,22 si dice: "quando avevo sete mi hanno dato l’aceto”; e dicevano “se tu sei il re dei giudei" ..., ecco che di nuovo ritorna questa tentazione, "salva te stesso".

Ma Gesù il nostro Re non è qui per salvare se stesso, ma noi tutti ... egli salva chi è perduto, tutti i perduti ... 

E salva perché è il re!

La scritta della condanna è bellissima anche se con una forte ironia derisoria: "costui è il Re dei giudei", ovvero "il Re dei giudei è questo". È l’unica scritta circa Gesù nella sua vita, ....  per prenderlo in giro. Questo è il Re dei giudei, cioè, che razza di Re è questo! Quindi è un’espressione che indica il massimo disprezzo.

Ma Luca ci conduce subito altrove ... "Uno dei malfattori, umilia e denigra Gesù ... l'altro invece, un criminale e un delinquente riconosce la realtà di Gesù, quella realtà che Gesù è innocente, e si rivolge a Gesù e gli chiede: “Gesù ricordati di me ...”.

Questo ricordare fa parte del linguaggio di tenerezza, di bontà, di amorevolezza ...

Ma mentre il bandito aveva chiesto” ricordati” quando entrerai nel tuo Regno quindi non immediatamente, la risposta di Gesù è immediata: "oggi stesso ..."; quindi non un domani, non nel tempo, ma oggi stesso, immediatamente, sarai con me nel paradiso.

La debolezza diventa un luogo di incontro, il luogo per eccellenza dove ciascuno può farsi raggiungere e salvare, dove riprendere il cammino e rinascere con uno sguardo completamente rinnovato.

Il suo popolo non può stare a guardare ... il  suo popolo, noi siamo convocati per agire, per reagire ... "OGGI"

Oggi sarai con me in paradiso... una bella suggestione, Paradiso è una parola di origine persiana e significa giardino ...
Ecco Gesù morto sarà sepolto nel giardino, dove, dopo tre giorni risorge ... Gesù sta forse dicendo a questo malfattore che sarà unito alla sua stessa morte e risurrezione... sarà con lui nel "giardino..."? Immagine anche di quello stesso giardino della creazione ...
Che merito ha questo bandito, per entrare in paradiso?

Non ne ha nessuno merito, ma ha bisogno, l’amore di Dio guarda i bisogni delle persone. Non esistono per Gesù, per la forza del suo amore, non esistono casi impossibili che l’amore di Dio o l’amore di Gesù non possa risolvere.

Che cosa significa essere suo popolo oggi? Cosa significa ricordarci reciprocamente gli uni degli altri?


Nessun commento:

Posta un commento