Ml 3,19-20 Sal 97 2Ts 3,7-12 Lc 21,5-19
Non è per nulla facile mettersi in ascolto di una parola che è così strana e lontana ...
Abituati a Gesù che racconta parabole, che fa miracoli ... questo discorso ci sembra fuori contesto ...
Discorsi di fine ... di morte... di persecuzioni ecc ... non ci piacciono, e diciamo la verità, ci turbano la nostra confort-zone esistenziale.
In questa domenica ci è chiesto di fare un vero atto di fede, di attendere con desiderio che Dio stesso si riveli, si faccia sentire nelle pieghe della nostra fragilità umana, di questa storia dalle tinte scure.
Prima del nuovo Avvento, prima di riprendere il cammino, questa Parola ci fa guardare alla realtà concreta e ci invita a spingerci oltre, nella ricerca di una speranza che dia un senso alla realtà.
Le immagini del vangelo usate da Gesù non differiscono troppo dalla realtà attuale: la distruzione di Gerusalemme, e tutto ciò che ne consegue ... un dramma per tanti ...
Quanto avviene oggi nel mondo potrebbe indurci a credere che tutto stia giungendo alla fine, e che non valga la pena di impegnarsi.
Ma d'altronde non sarà che Gesù ha cercato di raggiungere le paure più profonde e radicate degli uomini e delle donne: la morte, la povertà, la solitudine ... LE NOSTRE PAURE!!
È di fronte a queste paure che nascono dalle nostre fragilità che l'evangelista pone quella domanda che vorrebbe tranquillizzare il nostro cuore: "Maestro quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?"
Gesù però non vuole dare una risposta rassicurante o che metta tutti di fronte a uno scampato pericolo, ma vuole suscitare nei discepoli uno sguardo di fede sulla storia.
1) Non dobbiamo permettere che gli ingannatori, i maestri di sventura e chi guida le sorti dei popoli con spavalderia, cinismo e fredda determinazione contagino con il virus maledetto dell'indifferenza e dell'egoismo, il germe di speranza che il vangelo pone in noi amici di Gesù.
2) Noi tutti possediamo una speranza,fatta di un amore senza limiti che Dio Padre ha riversato e continuamente riversa su di noi, questa speranza è capace di riempire le fratture che mettono distanza con Dio; di vincere la paura che distrugge la nostra identità di figli di Dio; di rigenerare la vita e l'attesa di tempi nuovi li dove tutto sembra crollare.
3) Gesù chi chiede di non avere paura, e di vincere la paura, quindi di essere uomini e donne di coraggio e di vivere anche lì dove il male sembra averla vinta, occorre stare con Gesù e come Gesù, testimoniando un amore più forte di ogni male. Un amore che rivela Dio stesso e fa nascere l’uomo nuovo, fatto a sua immagine.
4) Avere il coraggio di camminare nella fine, certi che se la fine è la morte ... siamo dei disperati, ma se la fine è la meta che realizza ogni desiderio vero ... allora abbiamo già vinto tutto!
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