Sap 13,1-9 e Lc 17,16-27
La bellezza ci circonda, anche se a volte non ce ne accorgiamo il più delle volte dimentichiamo che è solo manifestazione di un mistero che resta nascosto. È allora che cadiamo nell’errore di mettere al centro della nostra vita la creatura e non il Creatore, trasformando in idolo che ci rende schiavi, ciò che invece è dono! Peccare è proprio questo: “sbagliare la mira”. È a questo punto che ci si prende consapevolezza che la bellezza non soddisfa le domande che abitano la nostra mente. Sapienza è invece riconoscere nella bellezza di ciò che ci è donato: l’amore di Dio, e ringraziarlo e lodarlo come unico centro della nostra vita e imparare a leggere il mondo come una parabola vivente, che raccontano qualcosa dell'autore. La bellezza è il linguaggio di Dio all’umanità; ma serve un cuore puro per decifrarla.
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