domenica 9 novembre 2025

Il tempio nuovo: Siamo tempio di Dio e lo Spirito di Dio abita in noi.

Ez 47,1-2.8-9.12; Sal 45; 1Cor 3,9-11.16-17; Gv 2, 13-22

Oggi festa delle dedicazione del Cattedrale di Roma - San Giovanni in Laterano -la liturgia si concentra nel metterci di fronte a rapporto tra Gesú e il Tempio di Gerusalemme.
Gesù entra nel tempio non come visitatore o come un fedele devoto, ma dice tutto il suo sdegno e la sua rabbia, scandalizzato nel vedere la casa di Dio trasformata in un mercato. Me lo immagino con lo sguardo che si accende e le mani che sferzano chiunque; improvvisi e potenti sono i suoi gesti: tavoli rovesciati, monete che rotolano a terra, colombe che volano via.
Un gesto che è ben altro che violenza ... Il vangelo vuole farci entrare nel  nuovo tempio che Gesù realizza, edifica a partire dal suo stesso corpo che è la Chiesa.
Oggi dobbiamo evitare di ingessarci nuovamente in un Tempio fatto di liturgie sterili e rigide, di sacrifici rituali inutili e di tradizionalismi consolatori.
Gesù, porta aria nuova, il suo respiro puro, vero, originario; il suo agire vuole liberarci dall'idea di un sacro simile a una gabbia di consolazioni e privilegi; ci libera dalle logiche di potere, convenienza e calcolo; ribalta i nostri compromessi; ci ricorda che tutto ciò che è sacro non si compra e non si vende. È gratis, come l’amore del Padre.
Liberati dalla gabbia delle pietre o della bottega del sacro, Gesù cioffre uno sguardo libero sul suo corpo, vero Tempio e vera Chiesa di cui noi siamo parte e che ha un solo scopo la salvezza insieme. Il suo corpo ci fa comunione, il suo corpo é il solo vero e necessario sacrificio; il suo corpo ci porta Dio che abita nella nostra umanità e fa della nostra umanità... di tutti gli uomini e donne, la sua casa il suo vero Tempio.
È questo il suo tempio, il luogo in cui raggiungerlo; la porta del sacro è il luogo dove batte la vita con il suo pulsare, è quello lo spazio in cui incontrarsi.
Noi siamo tempio di Dio e lo Spirito di Dio abita in noi. È uno straordinario punto di partenza, una fondamentale convinzione che dobbiamo tenere in mente e coltivare. Crederci o non crederci fa la differenza. Cambia il nostro modo di vivere come persone, ma cambia anche il nostro essere Chiesa.
E qui si comprende cosa significa amare la Chiesa, e avere cura della comunità... prendermi cura con amore e abitare lo spazio della comunità e della sua stessa vita.

Nessun commento:

Posta un commento