Is 7,10-14; 8,10 e Lc 1,26-38
18° giorno di Quaresima: il segno o miracolo del "Dio con noi", per molti è una idiota illusione per altri un vero segno del mistero eterno che si rivela e si dona. La nostra storia umana è costellata da una domanda che rincorre senza soluzione il desiderio di Dio.
Edith Stein, ebrea, diventata suora carmelitana nel 1933 a Colonia con il nome di Teresa Benedetta della Croce, deportata e uccisa ad Auschwitz ci regala una riflessione che prende le mosse dalla nostra quotidianità esperienziale: “Quando i giorni si fanno sempre più corti, quando in un normale inverno incominciano a cadere i primi fiocchi di neve, allora, timidi e lievi, fanno capolino anche i primi pensieri di Natale. La sola parola sa di incanto, un incanto cui (..) nessun cuore può sottrarsi». Così con il tono fatato che si converrebbe a una favola; perché, in fondo, è vero che anche gli uomini di altra fede, e persino quelli che di fede non ne hanno proprio nessuna, di fronte alla “vecchia storia del Bambino e di Betlemme”, fanno i preparativi per la festa, nella speranza di poter godere di un qualche timido raggio di felicità. Ma per il cristiano, e per il cattolico, si tratta di ben altro (...)".
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