Os 6,1-6 e Lc 18,9-14
22° giorno di Quaresima: ... ma quale sacrificio? Fare dei sacrifici era una pratica presente in tante religioni, con lo scopo di ottenere in cambio il favore divino; rappresenta quel tipo di amore infantile che lega una creatura al proprio creatore. Oggi quando parliamo di sacrificio, noi cristiani intendiamo il solo sacrificio di Cristo che segnò la fine dei sacrifici con spargimento di sangue; con il sacrificio di Gesù non è l’uomo che dà qualcosa a Dio, ma Dio dà se stesso all’uomo. Gesu sacrifica sè stesso, il proprio cuore, cioè offre la propria vita, la propria intelligenza e le proprie scelte. Ecco che il sacrificio, l’olocausto; sjgnifica dire "Signore, sia fatta la tua volontà". L'ascolto delle parole di Dio vale di più del sacrificio, l’attenzione più del grasso dei montoni. L’obbedienza a Dio è prima di tutto un atteggiamento del cuore, un ascolto del desiderio di Dio, della sua domanda, per potervi corrispondere.
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