Rm 9,1-5 e Lc 14,1-6
venerdì 31 ottobre 2025
Tema e problema attuale
giovedì 30 ottobre 2025
Inseparabili dall'amore
Rm 8,31-39 e Lc 13,31-35
mercoledì 29 ottobre 2025
Chiamati a essere immagine di Gesù
Rm 8,26-30 e Lc 13,22-30
martedì 28 ottobre 2025
Le nostre solide fondamentali ... senza paura
Ef 2,19-22 e Lc 6,12-19
lunedì 27 ottobre 2025
Carne e Spirito ...
Rm 8,12-17 e Lc 13,10-17
domenica 26 ottobre 2025
Chi si innalza proietta più ombra, l'umile di meno
Signore Gesù, tutto ruota attorno a noi:
il nostro piccolo mondo è pieno
di cose e di persone a nostra misura,
accolte o cercate in funzione della nostra serenità.
Anche la nostra preghiera è piena di noi
e povera di te, Signore.
Piena delle nostre richieste e povera delle tue parole.
Liberaci da noi stessi e dalle nostre certezze.
Insegnaci a metterti al centro,
a contare sul tuo amore,
a vantarci solo e sempre
della tua infinita tenerezza e misericordia.
Amen.
Farisei o pubblicani ... io chi sono?
Non si tratta di dire se siamo più farisei o più pubblicani…
In realtà il vangelo chi chiede di metterci alla presenza di Dio non per fare un ennesimo mea culpa ... oppure per generare in noi frustrazione e disagio per ciò che siamo ... ma stare alla sua presenza e fare memoria ... e dopo aver detto ognuno a se stesso con quali sentimenti si presenta a Dio, proviamo a fare memoria di come Dio risuona, parla ed è presente in noi. Magari sono ricordi personali in cui ci siamo sentiti accolti e amati da Dio; magari momenti della vita in cui ci siamo confidarti con Dio; magari momenti invece in cui abbiamo gridato la rabbia in cui abbiamo gridato al Signore la nostra fatica ...
Poi magari scopro che ci sono dei racconti della Scrittura che mi conducono alla sua presenza ...; ma guarda ... in tutto questo non mi è stato chiesto se ero fariseo o pubblicano ...
Ecco che Dio in tutta la storia della Salvezza e in tutta la nostra storia personale è sempre intervenuto in situazioni umanamente più o meno disastrate per risollevare le sorti. Ecco che prima di dichiarare me stesso, il Signore mi vorrebbe dire che il vangelo è realmente la buona notizia per rendermi libero dai miei schemi rigidi e intimamente pregiudiziali… il vangelo libera tutti per renderci capaci di amare.
Dio ha trasformato peccatori incalliti in strumenti di bene. Dio ha fatto sì che la vita di povera gente diventasse un canale per diffondere ovunque il bene.
Non ha mai scelto quello che chiunque tra noi avrebbe scelto.
Non ha preferito i potenti, non ha salvato attraverso i forti.
Dio è quel padre che solleva a porta a sé.
È lui il centro attorno a cui tutto ruota.
È lui la forza che muove la storia.
È il suo amore a consentirci di avvicinarci a lui in piedi, a testa alta, da figli.
È il suo amore che invita tutti noi a sciogliere le catene di qualsiasi forma di schiavitù.
Quindi qui non si tratta di meritare o meno di essere un bravo fariseo o un pessimo pubblicano, c’è solo un dono da prendere o da ignorare: l'amore di Dio Padre. E' alla luce del suo amore che dobbiamo stare ... per cui se ci stamo in piedi con l'intima presunzione di essere giusti .. facciamo solo una grande ombra a tutti e nascondiamo la luce, se invece siamo piccoli e prostrati nella umiltà umana che tutti rende fratelli, facciamo poca ombra e la sua luce tutti ci illumina.
sabato 25 ottobre 2025
La giustizia si compie in noi
Rm 8,1-11 e Lc 13,1-9
venerdì 24 ottobre 2025
Una lotta impari
Rm 7,18-25 e Lc 12,54-59
giovedì 23 ottobre 2025
Raccogliamo frutti di santificazione
Rm 6,19-23 e Lc 12,49-53
mercoledì 22 ottobre 2025
Schiavi della giustizia
Rm 6,12-18 e Lc 12,39-48
martedì 21 ottobre 2025
Sovrabbonda la grazia
Rm 5,12.15.17-19.20-21 e Lc 12,35-38
lunedì 20 ottobre 2025
Abramo non esitò per incredulità ...
Rm 4,20-25 e Lc 12,13-21
domenica 19 ottobre 2025
La nostra bella preghiera ...
Es 17,8-13 Sal 120 2Tm 3,14-4,2 Lc 18,1-8
Il figlio dell'uomo quando verrà troverà troverà la fede della vedova!
Questo è vero per la venuta ultima di Gesù come giudizio
finale, ma è ugualmente vero per la venuta puntuale nella nostra quotidianità
che è lo spazio dove il male si infrange rispetto al desiderio di bene e alla
giustizia.
Si, solo una fede umile, semplice e senza "potere" resterà come segno
di una fede capace di infrangere il potere del male.
Questa pagina di Vangelo non è semplicemente una esortazione a pregare ma, nell'invito dell'evangelista si nasconde il desiderio di Gesù che non ci scoraggiamo nel nostro tempo rispetto a tutti i giudici di iniquità che sono il simbolo del male e dell'ingiustizia,
Il rapporto tra il male che è sordo al grido dell'umile è del piccolo, risuona in tutti i tempi rispetto all’indifferenza del cuore di coloro che pur potendo non fanno, di chi agisce in forza di un potere ma non compie le opere di Dio: il bene, la giustizia e la misericordia.
La vedova del vangelo sembra una donna cocciuta e impertinente, che non si ferma davanti a nulla, ma in realtà è semplicemente una donna. La vedova sa di non valere nulla, di non avere alcuna possibilità se non quella di poter chiedere ..., chiedere con insistenza ... È di fronte a questa insistente nullità che si realizza il "prontamente" di Dio, che non significa subito o immediatamente, ma rappresenta il modo di agire di Dio al tempo opportuno, quando Dio realizza nella storia la salvezza.
Ecco che la preghiera si inserisce nel modo in cui Dio porta a salvezza, cioè realizza la giustizia, ci rende giusti, ci rende santi ovvero secondo la sua volontà, e rende giusto tutto ciò che esiste. La preghiera infatti, non è una richiesta spot per chiedere piccole cosucce, ma per allargare il nostro orizzonte di vita nel chiedere di realizzare noi stessi, nell'essere santi, cioè come Dio ci vuole, e per ciò per cui Dio ci chiama ad esistere.
sabato 18 ottobre 2025
Annunciare il vangelo a tutte le genti
2Tm 4,10-17 e Lc 10,1-9
venerdì 17 ottobre 2025
La volontà di Dio ci giustifica
Rm 4,1-8 e Lc 12,1-7
giovedì 16 ottobre 2025
Gesù pienezza della legge di Dio
Rm 3,21-30 e Lc 11,47-5
mercoledì 15 ottobre 2025
Liberi in Dio
Rm 2,1-11 e Lc 11,42-46
martedì 14 ottobre 2025
Cambio non alla pari
Rm 1,16-25 e Lc 11,37-41
lunedì 13 ottobre 2025
Il valore di essere stato scelto
Rm 1,1-7 e Lc 11,29-32
domenica 12 ottobre 2025
Cammino, Gratitudine e fede
2Re 5,14-17 Sal 97 2Tm 2,8-13 Lc 17,11-19
di questo straniero?» Qui sta la differenza. I primi nove sono stati solo "guariti", il decimo viene invece "salvato"!
E ogni giorno riceveva la stessa misteriosa risposta: "Devi desiderarlo".
"Ma io lo desidero con tutto il mio cuore, no? Allora perché non lo trovo?".
Un giorno, il maestro si stava bagnando nel fiume con il discepolo. Spinse la testa del giovane sott’acqua e ve la tenne mentre il poveretto si dibatteva disperatamente per liberarsi.
Il giorno dopo fu il maestro a iniziare la conversazione: "Perché ti dibattevi in quel modo quando ti tenevo la testa sott 'acqua?".
"Come perché?" disse il discepolo indispettito. "Perché cercavo disperatamente aria!"
"Hai risposto bene. Quando ti sarà data la grazia di cercare disperatamente Dio
come cercavi l’aria, allora lo troverai".
Chi è capace di gratitudine, sa vivere una relazione con il mondo, con se stesso e con Dio, da persona libera e liberante… veramente risorta!
Grazie, Signore,
nostro Padre e Creatore,
per le tenere e delicate carezze
con cui silenziosamente ci raggiungi.
Per la tua paziente attesa delle nostre risposte;
per quelle mille forme di guarigione interiore
che restituiscono pace al nostro cuore
anche in tempi di bufere.
Grazie, Signore, semplicemente
perché ci sei e perché ci sono. Amen.
sabato 11 ottobre 2025
Li siederò a giudicare
Gl 4,12-21e Lc 11,27-28
venerdì 10 ottobre 2025
Viene il giorno del Signore
Gl 1,13-15; 2,1-2 e Lc 11,15-26
giovedì 9 ottobre 2025
... sorgerà con raggi benefici il sole di giustizia.
Ml 3,13-20 e Lc 11,5-13
Malachia è l'ultimo profeta prima di Giovanni Battista; passeranno fatti oltre quattrocento anni di silenzio ... L'attesa diviene, sconforto, disimpegno, disillusione, tutto sembra precipitare nel male, nella colpa, nel vizio, nell'immoralità. È in questo abisso che nasce l'attesa messianica. Anche oggi le nostre comunità hanno bisogno di ridestsrsi col fuoco dello Spirito e della Parola del Signore per essere nutrite e illuminate; il pane eucaristico che spezziamo e condividiamo è segno concreto della presenza di Dio che cambia il nostro cuore. Ma se non cambiamo il nostro cuore, se continuiamo ad aggrappiamo alle nostre sicurezze, se rimaniamo chiusi nelle nostre comunità non saremo capaci di riconoscere il Dio che viene ad abitare il nostro cuore e la nostra vita, e non sapremo essere una Chiesa che cammina nel mondo.
mercoledì 8 ottobre 2025
Ninive è salva!
Gio 4,1-11 e Lc 11,1-4
martedì 7 ottobre 2025
Il bene fatto porta la salvezza di tanti
Gio 3,1-10 e Lc 10,38-42
lunedì 6 ottobre 2025
Per convertire Ninive occorre Giona
Gio 1,1-2,1.11 e Lc 10,25-37
domenica 5 ottobre 2025
Facci vivere di TE
Ab 1,2-3;2,2-4 Sal 94 2Tm 1,6-8.13-14 Lc 17,5-10
Il gelso era un albero molto diffuso ai tempi di Gesù; le sue radici erano robuste e penetravano in profondità nel terreno, per cui il gelso era considerato un albero longevo, e difficile da estirpare.
Una immagine che se accostata alla richiesta dei discepoli suona in questo modo ... la fede riesce anche lì dove sembrerebbe proprio difficile ... come sradicare un gelso ... e in assurdo trapiantarlo nel mare ...
Oggi questa immagine si accompagna alla nostra quotidianità in cui sembra che il male non si riesca più a sradicare ...
Come può il Signore della vita restare inerme; come può permettere che addirittura nel suo nome qualcuno uccida bambini innocenti, per bombe o per fame!
Per assurdo, Gesù ci sta dicendo che per sradicare il male occorre la nostra piccola e fragile fede ... che in realtà è una forza che non sappiamo giustamente valutare. Il male, a volte, può solo sembrare impossibile da sradicare ... ma …
Siamo di fronte a dei paradossi ...
Alla richiesta, forse legittima, ma ingenua dei discepoli, che contrappongono alla forza del male o del mondo la necessaria forza della fede; anche di noi ... pieni di paura e umanamente fragili ... chiediamo il dono della fede forte, di una fede grande, per vincere il mondo, Gesù invece ci offre l'immagine assurda del Gelso e di un seme piccolo e insignificante, il seme della senape.
Ma è proprio questa fede piccola che in realtà è capace di cose grandi ...
Il gelso, così difficile da estirpare, finisce addirittura nel mare, dove non potrà sopravvivere ... ma la fede sostiene anche l'impossibile, ciò che umanamente è fuori ragione.
Poi succede che anche noi sperimentiamo l'essere servi inutili ..., anche noi nella nostra inutilità sperimentiamo le conseguenze dell'essere figli di Dio ... di avere un padrone come Dio Padre ... Un padrone che sa di avere servi inutili ... ma comunque figli.
Ma è a questi figli che il Padrone fa dono della fede in Lui ...
Cosa significa avere fede?
Avere fede in Dio significa comprendersi come quel servo nei confronti del suo Signore, sentirsi parte di un vincolo e di un legame basato sulla somiglianza e la pratica del suo amore. Un rapporto questo che rende appunto il credente figlio di Dio.
Perché questo sia possibile, Gesù più volte nel vangelo di Luca ci mette di fronte all'essere come il Padre, cioè ad essere buoni fino in fondo.
Cioè bisogna che l’amore del discepolo raggiunga una qualità il più simile a quella di Dio.
E qual è la qualità dell’amore di Dio? Quella che si esprime in un perdono senza condizioni. (Aiiia)
Gesù propone una fede che è un’alternativa, una risposta diversa al mondo e alla nostra vita: accogliete questa offerta d’amore di Dio e l’amore di Dio vi rende liberi e questo amore si esprime attraverso il perdono incondizionato, diversamente rimanete nella condizione di servi verso il vostro Signore, di schiavi delle logiche del mondo, schiavi della violenza e della vendetta..
“Così anche noi, quando avrete fatto tutto quello che ci è stato ordinato…”, “siamo semplicemente servi. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare": amare, perdonare.
Noi oggi di fronte a Gesù siamo messi di fronte a una domanda: credi nell’impossibile.
La fede può davvero spostare le montagne?
La fede è un dono tanto prezioso quanto fragile, ha un potenziale infinito ma per crescere e diventare capace di frutto ha bisogno di una cura e attenzione quotidiana, ha bisogno di essere nutrita. La piccolezza e la fragilità del nostro credere, non va abbandonata a se stessa.
Prendiamoci cura della nostra fede! Chiediamo il dono della fede cioè di imparare a vivere di Gesù e come lui.
Fammi vivere di te
La mia fede, Signore Gesù,
è debole e vacillante:
fammi vivere di te!
La mia fede è soffocata,
la soffoco con le mie mille domande:
fammi vivere di te!
La mia fede è indebolita
dal poco tempo che riesco
a dedicare a te e alla tua Parola:
fammi vivere di te!
La mia fede è bloccata da ciò
che vorrei e non vedo:
fammi vivere di te!
Signore Gesù, maestro nel credere,
fammi vivere di te. Amen.
I campi erano arsi e screpolati dalla mancanza di pioggia. Le foglie pallide e ingiallite pendevano penosamente dai rami. L'erba era sparita dai prati. La gente era tesa e nervosa, mentre scrutava il cielo di cristallo blu cobalto.
Le settimane si succedevano sempre più infuocate. Da mesi non cadeva una vera pioggia.
Il parroco del paese organizzò un'ora speciale di preghiere nella piazza di fronte alla chiesa per implorare la grazia della pioggia.
All'ora stabilita, la piazza era gremita di gente ansiosa, ma piena di speranza.
Molti avevano portato oggetti che testimoniavano la loro fede. Il parroco guardava ammirato le Bibbie, le croci, i rosari.
Ma non riusciva a distogliere gli occhi da una bimba seduta compostamente in prima fila. Sulle ginocchia aveva un ombrello rosso.
... credere è portare l'ombrello.
sabato 4 ottobre 2025
Il mio vanto è la croce
Gal 6,14-18 e Mt 11,25-30
venerdì 3 ottobre 2025
Oltre ogni nostra chiusura … la sua parola
Bar 1,15-22 e Lc 10,13-19
giovedì 2 ottobre 2025
Angeli Custodi ...
Es 23,20-23 e Mt 18,1-5.10
mercoledì 1 ottobre 2025
Ricostruire dalle ferite
Ne 2,1-8 e Lc 9,57-62