Rm 5,12.15.17-19.20-21 e Lc 12,35-38
Nella visione di Paolo è tutta colpa di Adamo se siamo peccatori. Il peccato e la morte sono entrati nel mondo per causa di un solo uomo. Ma in un tempo, come il nostro, dove il senso del peccato svanisce e la morte è relegata a puro fine vita, questa affermazione di Paolo perde ogni referenzialità. Ma è proprio dentro questo svuotamento di significato che il dramma del male rimane e pone nuove domande irrisolte circa il peccato e la morte. In realtà la figura idealizzata del progenitore apre alla corresponsabilità nell'agire del male e alla indifferenza che oggi sperimentiamo nella realtà che viviamo. A maggior ragione se il peccato abbonda, la grazia sovrabbonda in tutti i nostri lati oscuri, morte compresa.
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