Rm 2,1-11 e Lc 11,42-46
Il Signore spinge, invita alla conversione "ogni uomo", anzi, qui si dice espressamente "ti spinge alla conversione". È una chiamata in prima persona, come se Paolo fosse, preoccupato che il lettore/ascoltatore si distragga, o che pensi si parli di qualcun altro, per questo lo richiama all’attenzione rendendolo destinatario immediato della lettera. Ciascuno di noi deve comprendere a cosa é diretta tutta l’azione di Dio: non a condannare, ma a far sì che l’uomo lungo il proprio cammino riscopra sempre di più quella somiglianza con Dio, nella quale é stato creato, cioè la "bontà", la "clemenza" che è "magnanimità", perché solo accoglieremo il mistero di Dio in noi riscopriremo il nostro essere creati e umani. Se però liberamente scegliamo di rendere “duro e ostinato” il cuore, non riconoscendo limmagine originaria, Dio non ci obbligherà alla conversione ma ci renderà solo ciò che abbiamo scelto di non realizzare di noi.
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