Rm 8,1-11 e Lc 13,1-9
Dividere ciò che è buono da ciò che è cattivo diviene un modo dualista di comprendere la nostra natura umana. Ma cosa succede se partiamo da quella stessa carne duale, nella quale abita anche il figlio di Dio? Leggendo con attenzione non possiamo limitarci a dire che è in Cristo Gesù chi vive secondo lo Spirito, poi ci sono gli altri, che vivono secondo la carne. I primi tendono alla vita e alla pace, gli altri alla morte. Ma in realtà Gesù ha accettato di entrare nella storia contaminata dal peccato che ci rende fragili e incompleti. Si è fatto uomo per condannare il peccato ma non l’uomo che viene invece liberato dal peccato; e per questo ha accettato di essere crocifisso. Lui che poteva essere solo spirito è diventato carne, ossa, muscoli, pelle, pianto e sorriso. Su quella croce che unisce umano e divino, non c’è più spazio per facili dualismi e divisioni.
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