domenica 28 giugno 2015

Sapienza 1,13-15; 2,23-24 / Salmo 29 / 2 Corinzi 8,7.9.13-15 / Marco 5,21-43
La risposta alla morte ...

Gesù ha iniziato ad annunciare il regno ... Arrivano le prime difficoltà: la poca fede che si traduce nel poco amore: il nostro problema fondamentale, la morte e il male ...
Se qualcuno avesse pensato che il regno dei cieli fosse un ideale, una proposta spirituale, uno stile di vita ... Bene! Lo è anche, ma non si esaurisce in ciò ... L'arrivo del "regno dei cieli" apre a una guerra, a uno scontro senza precedenti tra il regno (potenza di Dio) e il male.
Immagini di morte e di male sono ormai all'ordine del giorno: ciò che accade ormai quotidianamente suscita il nostro sdegno e la nostra condanna ... Ma soprattutto la nostra paura.
Questa è la strategia del male.
Cosa dice la parola di Dio? Cosa lo Spirito del Signore scucita e genera nella storia per portare a compimento la salvezza?
Non possiamo pensare il male come ciò che limita e distrugge la salvezza, questa è indissolubilmente legata alla realtà creata in forza dell'opera di Dio Padre e per la vittoria di Gesù sulla morte.
Ma il discepolo di Gesù non è un ingenuo, un sognatore, egli con lo sguardo al suo Signore Crocifisso è Risorto, comprende il senso dello scontro (di quella guerra) tra il "regno dei cieli" e il male e la morte, fino ad arrivare a capire che la fatica rispetto al male corrisponde alle energie e alla forza del generare il regno stesso. Gesù in croce vince il male e la morte abbracciandola totalmente ... Toccando la morte con tutto sé stesso e con la sua vita ... non è solo un "sacrificio espiatorio".
Toccare le fragilità umane, non separarsi dai segni che il male e la morte disseminano nella storia e nella vita degli uomini diventa il modo di combattere il male e la morte.
Se cercassimo di isolare il male costruendo muri difensivi di ogni sorta: muri reali, muri ideali, muri sociali, muri morali ecc... Altro non faremo che aiutare il male a diffondersi e a recuperare forza. Faremmo il cumulo delle ingiustizie da una parte e dall'altra del muro.
Oggi potremo arrivare a generalizzare il male pensando che la religione è male; non è vero! Ci sono solo uomini che separati, isolati da Dio, sono preda del male e della sua pazzia! Il male vince lì dove c'è separazione e divisione.
Il "regno dei cieli" invece è sempre un ponte attraverso il quale facilitare il passaggio del Signore risorto.
Gesù si confronta con il male, egli non solo guarisce a distanza ma ci dimostra che per guarire, per vincere il male, è necessario toccare il male, perché il toccare è ben di più di un aspetto legato ai sensi. Il toccare è allora: compassione; desiderio del bene altrui; riconosco la tua necessità di amore.
Nel toccare non c'è nulla di magico, ma solo quella comunione che immette la potenza di Dio che si manifesta nel mio amare, nel mio prendere parte, nel mio faticare insieme, nel mio volere una realtà più bella e buona, più simile a quel "regno dei cieli" di cui Gesù ci parla. Allora facciamo nostre quelle parole "talità km" che sono il compimento del bene sperato e attuato.

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