domenica 16 giugno 2024

Alla ricerca del regno perduto?

Ez 17,22-24 Sal 91 2Cor 5,6-10 Mc 4,26-34


Anche nella preghiera del Padre Nostro chiediamo venga il regno ... ma oltre a qualche idea astratta, cosa significa questa espressione così antica: "regno di Dio".
Se il regno è una istituzione, un altro organismo per esprimere storicamente la presenza di Dio, forse dovrei dire che non mi interessa. Ecco allora che diviene indispensabile capire cosa intendeva dire Gesù con l'espressione regno di Dio, quindi da non intendersi in senso anti romano, come forse tanti a quel tempo lo interpretarono.
Partendo dalle immagini, comprendiamo che il regno esprime il modo in cui Dio si comunica nella storia e nel tempo.
La stessa immagine della parabola non vuole darci una definizione rigida, ma suscitare in noi la comprensione di come è quando il regno si realizza in noi e nella nostra vita. Quando e come questo regno di Dio assume concretezza.
Un primo livello di comprensione è legato all'immagine che va compresa nel suo insieme come un tutt'uno...
Poi non si può capire Cristo senza il regno che egli è venuto a portare. Ne consegue che la missione sulla terra di ogni cristiano «è inseparabile dalla costruzione del regno». Identificarsi con Cristo e i suoi desideri implica, per i cristiani, «l’impegno a costruire, con lui, questo regno di amore, di giustizia e di pace per tutti». «Ci si santificherà solo consegnandoci corpo e anima per dare il meglio di noi in tale impegno».
A camminare sulla via della santità, che ha il nome e il volto di Gesù Cristo, siamo chiamati tutti. E la strada da percorrere è quella delle Beatitudini. Il regno dei cieli, infatti, è per coloro che non pongono la loro sicurezza nelle cose, ma nell’amore di Dio; per coloro che hanno un cuore semplice e umile e non presumono di essere giusti e non giudicano gli altri; per coloro che sanno soffrire con chi soffre e gioire con chi gioisce; per coloro che non sono violenti ma misericordiosi e cercano di essere artefici di riconciliazione e di concordia. Le Beatitudini «sono lo specchio in cui guardarci, quello che ci permette di sapere se stiamo camminando nel sentiero giusto: uno specchio che non mente».
Ecco allora che il regno rivela alcune caratteristiche, il regno non vuole essere o instaurare una istituzione ma si rende evidente in una relazione:
- con Cristo;
- con la Parola;.
- con la Chiesa.

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