2Re 25,1-12 e Mt 8,1-4
La malattia ci colpisce nella nostra integrità esistenziale. La malattia ci svela la nostra insufficienza e fragilità, ci colpisce nella relazione con gli altri, con il nostro corpo e ci riconduce a una umiltà che diversamente smarriamo strada facendo. Con questo non auguriamo mai la malattia a nessuno, ma accogliamo anche cio che la fragilità può illuminare dell'esistenza. È sulle nostre "malattie" che il Dio di Gesù Cristo si china e ci tocca. L’incontro tra il lebbroso e Gesù è l'incontro esclusivo tra noi, mendicanti di amore e quel Dio a cui dobbiamo l'esistenza.
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