domenica 1 settembre 2024

Lavami nel tuo amore

Dt 4,1-2.6-8 Sal 14 Giac 1,17-18.21-22.27 Mc 7,1-8.14-15.21-23

Gesù ci ha dato un cuore nuovo e uno sguardo divino sulla vita ... è questo il motivo per cui un vero cristiano non riesce ad accettare le scelte di male che oggigiorno vengono  presentate come necessarie espressioni di giustizia e quindi legittimo risarcimento. "Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo".
Dobbiamo ammettere che il nostro cuore, il nostro cuore o realtà interiore è spazio di amore come anche di fragilità, una grande fragilità. Il popolo di Israele aveva appreso la necessità di riempire questo spazio interiore del mistero di Dio, per poter fare discernimento nella vita e vivere bene la propria condizione umana. Gli eccessi e lo stravolgimento delle leggi hanno portato all'indurimento del cuore e alla aridità della vita... lasciando spazio al peggio di noi e al male.
Ma se è vero che il male è dentro di noi, come ci è entrato il male nel cuore dell’uomo? Sì da renderlo cattivo?
Gesù dice una cosa importante: Non c’è nulla fuori di noi che possa contaminare il cuore. Per cui smettiamo di nasconderci dietro a delle scuse. Smettiamo di incolpare la televisione, Internet, il vino, la scollatura di una donna. Non sono loro il male. La responsabilità del peccato è del male che scelgo e voglio è solamente mia. 
A tutti noi suoi discepoli viene data la possibilità di compiere un vero salto di qualità nel proprio cammino di fede, una vera e propria traversata dentro le dinamiche e tensioni che abitano il cuore.
Prima di tutto saper discernere le nostre mentalità religiose e spesso bigotte che invece di esprimere la bellezza del mistero, allontanano dal Signore.
Il cambiamento che Gesù propone ai suoi discepoli va nella direzione di uno scardinamento di questa mentalità, scrutando in noi stessi per capire.
Gesù vuole metterci in guardia dalla tentazione di cercare l’origine del male fuori: sarebbe sempre colpa di qualcuno o di qualcos’altro. Gesù ci libera da quest’illusione
Ecco allora che non basta cioè alzare steccati, creare separazioni, escludere qualcosa o qualcuno: il male va cercato e guarito nella sua vera sorgente.
E poi, altra illusione, quella per cui basterebbero dei riti o l’osservanza di alcuni precetti per purificare il cuore.
Il cuore impuro è quello lontano dal Signore, un cuore cioè che cerca di salvarsi da solo e non si fida della salvezza che viene da Dio.
Il cuore impuro è anche quello lontano dai fratelli e, soprattutto, dai poveri e dai sofferenti: è il cuore egoista, ripiegato su se stesso.
La purezza cristiana non è mai dunque una questione giuridica e di purità legale, ma è una purezza incarnata, che ha il sapore di una solidarietà fraterna: è puro chi ama.




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