domenica 12 novembre 2023

Ricevete la luce di Cristo

Sap 6,12-16; Sal 62; 1 Ts 4,13-18; Mt 25,1-13

Che carogne… verrebbe da dire ad una prima lettura della parabola. Anziché condividere un po’ d’olio e permettere alle altre di entrare, se lo tengono egoisticamente tutto per loro!
Cerchiamo di dare una simbologia a questi segni. Il giorno del nostro battesimo ci è stata affidata una candela accesa la luce di Cristo, quella è la luce che illumina con la fede la nostra vita ... 
Ricevete la luce di Cristo.
A voi, genitori, e a voi, padrino e madrina, è affidato questo segno pasquale, fiamma che sempre dovete alimentare.
Abbiate cura che il vostro bambino/a, illuminato/a da Cristo, viva sempre come figlio della luce; e perseverando nella fede, vada incontro al Signore che viene, con tutti i santi, nel regno dei cieli.

Credo che queste parole ci permettono di capire che l'olio della lampada non si può prestare e neppure vendere e comprare ...
Essere saggi significa essere vergini che usano del tempo presente alla luce della fede di cristo, con perseveranza e vigilanza, con il cuore pieno di desiderio dello sposo ... desiderio di lui, alimentando questo desiderio, con la fede in Lui, vivendo il tempo presente in quella comunione di relazioni buone che deve essere la comunità cristiana ... la Chiesa di Gesù; con la speranza della vita vera e con l'amore che riempie il tempo presente e ci anticipa la pienezza della nostra esistenza: fatti di amore, per amare e per essere nell'amore.
Essere stolti, ovvero pazzi, significa essere cristiani battezzati che non si prendono cura della loro luce di Cristo. E 
che nell'immediato si aggrappano con insistenza, a riti e, sacramenti, o anche formule di preghiera solo per un senso di dovere o per conformarsi ad una tradizione ... senza avere nel cuore il desiderio dello sposo, senza desiderare Cristo.
Abbiamo una vita sola, che è quella che stiamo vivendo, e tutti e tutte, prima o poi, ci assopiremo, come le dieci vergini del Vangelo. Ciò che abbiamo vissuto durante la nostra vita, sarà l’olio che ci accompagnerà a questo incontro. Per questo nessuno ce lo può dare: ciascuno/a di noi è responsabile di ciò che fa. Della cura che ha della luce di Cristo in se stesso.

Ecco un grido in questa notte del mondo: arriva lo sposo andategli incontro! 
Uscire incontro allo sposo è bello ma non è da innamorate uscire senza il desiderio di vedere in volto: uscire senza sapere di voler conoscere e riconoscere quell’amore che ci sta per sposare.  Va bene uscire, va bene uscire vergini, cioè spogliati del proprio egoismo per riempirsi solo di Gesù, ma con la luce dello Spirito per riconoscerlo, con l’olio dell’amore che faccia ardere la nostra fede e ci faccia dire: “È lui “ quando lo incontriamo.
Incontrare Gesù fa di noi persone che, dice papa Francesco: “E il cristiano è un uomo o una donna che sa vivere nel momento e che sa vivere nel tempo". Il momento è quello che noi abbiamo in mano adesso: ma questo non è il tempo, questo passa! Forse noi possiamo sentirci padroni del momento, ma l’inganno è crederci padroni del tempo: il tempo non è nostro, il tempo è di Dio! Il momento è nelle nostre mani e anche nella nostra libertà di come prenderlo. E di più: noi possiamo diventare sovrani del momento, ma del tempo soltanto c’è un sovrano, un solo Signore, Gesù Cristo”. Lo sposo andiamogli incontro.

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