martedì 23 maggio 2023

Continuiamo la nostra corsa

Atti 20,17-27 e Giovanni 17,1-11

Ormai è chiaro ciò che attende Paolo - catene e tribolazioni -; lui è sereno perché il suo unico scopo è, ed è stato, predicare Gesù Cristo a più persone, a chi poteva in un qualche modo incontrare. Oggi, a duemila anni dal cristianesimo delle origini, è possibile vivere così intensamente la fede in un contesto dove ormai non si vive il contrasto con la fede, ma soprattutto l'indifferenza.
L'esperienza della comunità delle origini è comunque anche oggi illuminante, nulla deve intimorirci nel proporre con la testimonianza della vita che Gesù realizza il senso vero di tutto ciò che esiste, e che solo Lui apre la possibilità di riconoscere la vita eterna come possibile condizione, radicata nella nostra umanità.
La percezione della fatica e della irrilevanza è evidente per tutti noi; possiamo decidere di scappare, o di evitare ogni esposizione, oppure di dare sfogo alla fantasia e all'ingegno personale, e incentivare i modi in cui dilatare la nostra testimonianza, fuori dalla prassi, fuori dalla convenzione tradizionale.

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