domenica 25 giugno 2023

Non abbiate paura ...

Ger 20,10-13; Sal 68; Rm 5,12-15; Mt 10,26-33

Oggi il Vangelo è preso dal capitolo decimo di Matteo; è il capitolo in cui i discepoli del Signore si confrontano con la missione e con il mondo.
Ed ecco che siamo mandati anche noi ad annunciare il Vangelo, cioè a vivere le parole di Gesú nella quotidianità della vita, in un confronto vero e vitale con la realtà.
Quale è allora la nostra esperienza di annunciatori, san Francesco d'Assisi era arrivato a dire che il vangelo se non con le parole si doveva annunciare con la vita.
Per cui quale è lo sguardo che ho sulla realtà, sulle vicende della vita e della storia?
Quale relazione stabilisco con gli avvenimenti, con i fatti dei quali sono parte?
In un contesto di fragilità e di prove come è stata l'epidemia virale, poi la guerra ora l'alluvione e le frane ... il vangelo che cosa dice? A che cosa serve?
Non è facile vedere la verità delle cose, perché se fosse tutto bianco o nero, allora sarebbe facile, ma nella vita e nella realtà siamo chiamati a confrontarci con una serie di "grigi" che sono ciò che emerge come confronto col quotidiano.
Oggi più che ieri, essere mandati ad annunciare significa raccontare come nella nostra vita abbiamo incontrato l'amore di Dio.
Raccontare questo amore, non è una esperienza sdolcinata ma è narrare un vero "tirocinio" nel quale non è esclusa la paura, la fatica; nel quale ci si può anche sentire inadeguati rispetto alla proposta che il vangelo ci offre.
Secondo il desiderio di Gesù, il vangelo va gridato dai tetti, oppure deve essere detto apertamente, nella luce, altrimenti non è efficace.
Oggi a tutti, Gesù continua a dire, come diceva ai discepoli del suo tempo: “Non abbiate paura!”.
Non dimentichiamo questa parola: sempre, quando noi abbiamo qualche tribolazione, qualche persecuzione, qualche cosa che ci fa soffrire, ascoltiamo la voce di Gesù nel cuore: “Non abbiate paura! Non avere paura, vai avanti! Io sono con te!”.

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