domenica 22 ottobre 2023

XXV di Sacerdozio



Cosa significa la parola sacerdote?

Sacerdote vuol dire, in generale, capacità totale di sacrificio, dedizione assoluta, abnegazione ammirevole. Caspita quanto impegna!!!

Oggi c'è molta delusione circa il sacerdozio!

In questi ultimi 20 anni, l'immagine ha perso di nitidezza, gli scandali sessuali, gli abusi e la pedofilia; la compiacenza col potere e la ricchezza, il venir meno della fedeltà alla Chiesa Sposa di Cristo e ai propri Vescovi, rispetto ai quali ci si è legati con vincolo di obbedienza ...
Tutto questo credo abbia portato a una certa diffidenza e distanza umana e affettiva per ciò che il sacerdote rappresenta.

Siamo tutti umani e la prima reazione è quella della pelle, cioè l'empatia o l'antipatia ... Questa è una delle esperienze che ho fatto in questi 25 anni spostandomi con molta facilità tra una comunità e l'altra, tra un incarico e l'altro.

Torniamo a noi: che cosa può spingere un uomo, un giovane (a quel tempo avevo 25 anni) a una scelta di vita tanto assoluta e controcorrente rispetto a un modo di vita secolarizzato, come scegliere di mettersi interamente a servizio di Cristo?

É possibile accettare il celibato?
Scegliere di non avere una donna da amare e dei figli a cui dare la vita, deve felicemente interagire con la dimensione degli affetti ...
Forse alcuni pensano che sia solo questione di una pulsione sentimentale, ma vi assicuro che è ben di più: è una questione esistenziale.
L'affetto ci genera umanamente, e la sua maturazione umana e spirituale rappresenta la sorgente intima della relazione con Cristo, con la Chiesa e con i fratelli.
È una maturazione o un cambiamento continuo ed esigente, che si concretizza attraverso sconfitte e cadute, si alimenta di incoraggiamenti e di abbracci come in tutte le vere relazioni. Si impara a proprie spese che non si può essere dei zitelli, come neppure degli zii d’America, e ma si fa esperienza di quanto sia necessario amare, ed esprimere amore per essere fecondi nell'amare Cristo e la Chiesa; nell'amare il proprio sacerdozio; ecco allora che non è solo una scelta coraggiosa, ma è una scelta che abbraccia tutta l’esistenza … e per sempre.

E ora torniamo alla scelta di essere sacerdote di Cristo, oggi giorno è una scelta poco convenzionale e a tratti decisamente sorprendente.
Dal suo inizio, e tutt’oggi, la vocazione, la chiamata personale, è densa di difficoltà e di dubbi, che vanno riconosciuti, essi fanno parte della mia umanità: anche io sono un essere umano in carne ed ossa, e come tutti sono pienamente coinvolto nel tentativo di risolvere il senso di ciò che vivo e faccio, questo però cercando di restare fedele a tutte le promesse che nelle mani del vescovo dei suoi successori in un giorno solenne della mia giovinezza ho fatto: promessa di predicare il vangelo e la dottrina cattolica; celebrare i misteri di Cristo, l’eucaristia e la riconciliazione; di pregare per il popolo di Dio e la promessa di filiale rispetto e obbedienza al vescovo.

Oggi la vocazione al sacerdozio rappresenta un'enorme sfida umana in sé stessa.
Il rapporto con il mondo secolare e con la diffusa indifferenza religiosa; la interculturalità e il pluralismo religioso; le comunità cristiane in cui non si vive più la passione del vangelo perché si sono adagiate alla prassi religiosa dimenticando la missionarietà; tutto questo può rappresentare una fatica, ma in tutto questo si sviluppa l'amorevole predilezione e che il Signore mi ha fatto.

In tutto questo si incontrano uomini e donne che sono in ricerca, che chiedono ascolto e vicinanza; in tutto questo si riscoprono essenziali le parole che Gesù diceva ai discepoli e alla gente; in tutto questo diviene chiaro quanto sia necessaria la verità e la
salvezza.
Ed ecco che la quotidianità di un Sacerdote (anche la mia) è piena di impegni, di relazioni e di incontri ... come pure di grazia da donare e condividere: di misericordia e perdono di pane e vino ... di vita eterna.
Mi accorgo che col passare degli anni, sono passato dalla spavalderia giovanile piena d'energia a una età più matura che mi porta a riflettere su ciò che continua a dare sale alla mia vocazione di prete, e che per essere Sacerdote sia necessario un quotidiano rinnovamento.
Un quotidiano dialogo con il Signore, un dialogo fatto di ascolto della sua parola e fatto di quelle parole sul pane e il vino ...
corpo e sangue per essere parte di un sacramento e di un sacrificio segno di salvezza ... fatto in memoria del Signore.

Una dolce memoria!

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