domenica 3 dicembre 2023

Il Kairos ... nella storia

Is 63,16-17.19; 64,2-7;  Sal 79;1 Cor 1,3-9; Mc 13,33-37

Un altro Avvento denso di trepidazione. Sono rimasto colpito da questa notizia: a Betlemme quest'anno non ci saranno i soliti festeggiamenti - manifestazioni e parate - inoltre il check point per Betlemme domenica sarà chiuso e non sarà possibile raggiungere la citta di Davide. Non fare parate, e festa, non è solo la risposta a una situazione di guerra che lì in Israele tutti coinvolge, ma è anche l'espressione, forse obbligata di una urgenza: come fare dell'avvento e del Natale l'esperienza originaria ed essenziale del Dio con noi.
Questo Avvento, questo Natale, dice il cardinale Pizzaballa, viviamolo come lo spazio di una casa che ci è stato affidato. La casa è la Chiesa, la nostra comunità, la nostra vita ...e in questa casa Gesú vuole tornare addebitare con noi.
Ecco allora: "Se tu squarciassi i cieli e scendessi!" Come sono belle queste parole di Isaia ...
Dense di attesa, di speranza e di compimento. Scendi a fare il tuo kairos nella nostra storia di conflitti; nel nostro tempo frantumto e nella nostra vita disorientata.
Scendi perché sia sempre possibile il passaggio da una «terra ferita» a «terra guarita». Nell’universo tutto attende, attendono anche le pietre, anche il grano attendiamo un Dio che deve sempre nascere. Questo venire di Dio nel Tempo è il Kairos, cioè il momento che realizza la possibilità di risurrezione nel cuore umano, é il tempo favorevole, il tempo della grazia. Avvento è un tempo in cui ci possiamo mettere in cammino: tutto si fa più vicino, a Dio. Io mi accodo a questa carovana di nomadi cercatori di stelle, e mi avvicino a quel mistero capace di generare pace. 
In questa prima domenica d’avvento, anche noi siamo immersi in una oscurità ... immersi nell'incertezza e nella paura, nel non sapere cosa questa notte porterà e dove ci condurrà, però egli viene: “non sapete quando arriverà, se alla sera, a mezzanotte, al canto del gallo o al mattino”, ma una cosa però è certa: arriverà. Perché lui in realtà conosce il Kairos ... egli da compimento al tempo e lo riempie di senso.
Proprio questi momenti di fragilita e al tempo stesso di concentrazione e di preghiera dovrebbero farci comprendere come il Signore viene sempre, nella nostra quotidianità, e che dobbiamo essere pronti a cogliere il suo arrivo, soprattutto oggi dove tutto sembra assurdo e stonato, ma l’amore d'altronde si celebra e si realizza tutti i giorni della vita.
Di fronte alla crisi che viviamo, l'Avvento, il Natale viene a ricordarci una promessa che non può venir meno perché é gia storia e pienezza: che nascerà un figlio, che il futuro è assicurato, che il cielo non è chiuso sopra di noi, ma si apre. L'avvento vuole ricordarci sempre che Dio prende corpo, affinché pure ogni nostra speranza prenda corpo; Dio si fida anche di questa nostra terra ferita perché diventi terra che genera Dio.









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